Il Museo Arte Contemporanea di Cavalese, nonostante tutte le limitazioni che la realtà odierna costringe, ritorna sulle scene artistiche con una mostra online, nella consapevolezza che l’arte, così come la cultura in generale, abbia sempre e comunque qualche cosa da dire, da presentare, da far riflettere. Dopo il successo ottenuto in primavera con l’esposizione, inizialmente virtuale, in seguito fisicamente all’interno del Palazzo museale e per le strade del centro fiamazzo, “Solo Online”, oggi il direttore Elio Vanzo con l’ideazione e la curatela di Sergio Camin hanno allestito Mutamenti, ovvero la scultura si riprende gli spazi fisici.
Come ricorda il curatore, Sergio Camin, in questo periodo drammatico che scardinando il nostro sistema economico e sociale, cambia in modo incontrollato ogni dinamica di gruppo e interviene sul nostro stesso modo d’essere, i luoghi di produzione e organizzazione culturale e gli artisti hanno il dovere morale di svolgere il loro ruolo di lettori diversi. In tempi di grandi cambiamenti, sono i mutatori storici a poterne leggere e raccontare le tracce, anche quelle future. Forse è questo il ruolo politico dell’arte e da qui nasce Mutamenti, una mostra online. Una riflessione a 360° gradi, a partire dalla tempesta Vaia fino ad arrivare alla pandemia, una valutazione effettuata assieme a dieci artisti, dieci scultori provenienti da esperienze e consapevolezze diverse. Vaia è intervenuta improvvisamente sul paesaggio mutando in un momento l’immaginario collettivo, la pandemia sta mutando progressivamente noi e dato che tutto cambia in relazione a ciò in cui siamo mutati partecipa in modo ancora più violento alla mutazione del nostro immaginario. Gli artisti chiamati a questa nuova avventura sono Annamaria Gelmi, Eduard Habicher, Leonardo Nava, Marco Nones, Emy Petrini, Jano Sicura, Simone Turra, Mariano Vasselai, Willy Verginer, Bruno Walpoth. Un filmato di 11 minuti racconta le opere a confronto con la foresta spezzata e con la pandemia, accompagnato dalle suggestioni musicali di Gregor Martini. Il musicista fa scorrere le note in maniera estremamente suggestiva e attinente, allestendo sonoramente un accompagnamento coinvolgente, rispettoso delle opere presentate, teso a costruire una cornice di sensazioni sonore.
Come scrive il curatore, l’opera d’arte come segno di rinascita? Forse solo la certezza di “altri” possibili mondi, realtà, situazioni.
La mostra online è visitabile cliccando sul seguente link: www.youtube.com/watch?v=gPDPJAtg2PY&feature=youtu.be.