Negli spazi industriali di Boccanera la prima personale di Federico Seppi

Boccanera Gallery inaugura nei suoi ampi spazi industriali a Trento (via Alto Adige 176, dal 5 marzo al 15 maggio) la prima mostra personale di Federico Seppi (Trento, 1990). La mostra intitolata Icebreaker, curata da Giovanna Nicoletti e progettata appositamente per le dimensioni dello spazio espositivo, usa come filo conduttore il tema del ghiacciaio. Il ghiacciaio è esso stesso metafora dell’esistenza e della sua metamorfosi. È un elemento di stupore per la sua grandezza, la sua luce, il suo colore, ma nello stesso tempo mostra oggi la sua fragilità, vittima di una crisi climatica volta alla sua estinzione. Il tema dell’ambiente e del clima è, infatti, uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile dettati dall’Agenda 2030 definiti dall’ONU come strategia ‘per un futuro migliore e più sostenibile per tutti’. Le opere sono circa una ventina. La mostra è corredata da un catalogo con testi di Chiara Casarin e Giovanna Nicoletti in italiano e inglese.

Federico Seppi, Ghiacciaio Due Forni, 2020, tavola in legno di pioppo, inchiostro e foglia argento/poplar wood board, ink and silver leaf, 125 x 180 cm

Federico Seppi nasce a Trento nel 1990.
Nel 2014 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia al corso di Pittura. Si diploma a pieni voti con lode in Scultura con Mario Airò discutendo una tesi dal titolo ‘Materia viva’, approfondendo la poetica dei materiali nella rappresentazione del binomio Arte ed Ecologia.
Tra il 2015 e il 2016 segue a Cardiff, alla Metropolitan University, il corso Sculpture and Installation.
Nel 2015 partecipa alla mostra collettiva Natura, Arte e Ecologia al MART Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Galleria Civica.
Nel 2019 partecipa alla mostra collettiva Materia Prima a Palazzo Aliprandini a Livo (Val di Non). Lo stesso anno il progetto ‘E(U)nglish Lawn’ è selezionato per la residenza London is Open e presentato presso la Estorick collection of Modern Art di Londra.

Federico Seppi con le sue opere ridefinisce l’universo naturale attraverso una costante riappropriazione fisica degli elementi originari: attribuendo a ciascun elemento una valenza simbolica ed un significato spirituale.
I suoi lavori nascono dal dialogo tra spiritualità e scienza, dalle relazioni tra oriente e occidente, dalla trasformazione tra natura e artificio. 

Federico Seppi, Anchor Ice, 2020, abete rosso della Val di Fiemme e foglia argento/red fir from Val di Fiemme and silver leaf, 128,5 x 178,5 cm

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