La bontà che tutti i consumatori riconoscono alle mele Melinda è frutto di fattori e azioni speciali. Della terra in cui crescono, della cura e della passione con cui le 4000 famiglie contadine le coltivano e “accudiscono, e del luogo privilegiato in cui riposano in attesa di essere distribuite e commercializzate in tutto il mondo. Si tratta delle Celle Ipogee, un vero e proprio frigorifero naturale realizzato nella Miniera di Rio Maggiore, nel cuore delle Dolomiti, a 300 metri di profondità, sotto le radici dei meli coltivati sui terreni in superficie e che disegnano lo splendido paesaggio della Val di Non.
Un frigorifero naturale nel cuore delle Dolomiti
A custodire le famose mele dal “bollino blu” dopo la loro raccolta sono le grotte scavate sotto terra, in un ammasso roccioso di Dolomia (la materia prima con cui sono fatte le Dolomiti) formatosi circa 200 milioni di anni fa. Una roccia molto compatta, caratterizzata da una temperatura costante per tutto l’anno dove risulta agevole ricreare quelle ideali condizioni di atmosfera che permettono una conservazione ottimale e naturale dei frutti.
Questo impianto, il primo e unico al mondo per la frigoconservazione della frutta in ambiente ipogeo (cioè sottoterra), è nato da una felice intuizione avuta qualche anno fa e che ha portato alla rivoluzionaria idea di adibire gli immensi spazi, derivati dall’attività estrattiva, alla conservazione delle mele. Oggi, a 300 metri sotto le radici dei meli, Melinda dispone di 34 celle, che consentono di stivare ben 30mila tonnellate di frutti in maniera ecosostenibile. E a partire dalla stagione in corso la capacità di conservazione del magazzino sotterraneo sarà portata a 40.000 tonnellate, il 10% della produzione totale del Consorzio.
Un impianto ecosostenibile, amico del territorio
L’adozione delle Celle Ipogee garantisce, infatti, una serie di vantaggi in termini economici e ambientali. Innanzitutto, permette di abbattere le emissioni di CO2, riducendo i consumi di energia elettrica di circa 1,9 GW/h rispetto alla normale conservazione in superficie, il 50% in meno rispetto ad un magazzino tradizionale. In secondo luogo, non c’è spreco d’acqua, dato che la quota utilizzata per il raffreddamento dei macchinari non evapora ma viene reimmessa in circolo. Inoltre, nelle celle non vengono utilizzati i pannelli isolanti, ma viene sfruttata la capacità termica della roccia.
In aggiunta, questa “cantina naturale” rappresenta un perfetto esempio di economia circolare. Non solo prevede il riutilizzo delle cavità sotterranee create dall’attività estrattiva in corso da parte dell’azienda Miniera San Romedio e realizzata già nell’ottica del riuso di questi spazi, ma evita anche la costruzione di nuovi magazzini in superficie, annullando di conseguenza l’impatto paesaggistico e anche acustico, considerato che all’esterno l’attività lavorativa non si sente. Quella di Melinda, dunque, vuole essere una filiera in perfetta armonia con il territorio, attenta a mantenere inalterati gli equilibri del paesaggio e della vegetazione spontanea, nell’obiettivo di perseguire una perfetta integrazione con l’ambiente circostante.
Sostenibilità e turismo
In Val di Non, agricoltura sostenibile e turismo sostenibile sono sempre più interconnessi. Da tempo si parla di quanto successo abbia il binomio “agricoltura-turismo”. Anche in Val di Non questo concetto, tanto discusso e spesso controverso, è già una realtà consolidata. Sono infatti numerose le attività realizzate in stretta collaborazione e sinergia tra gli enti turistici locali e Melinda, piccole e grandi iniziative che avvicinano il turista al mondo agricolo, come le passeggiate nel frutteto in fiore in primavera, oppure la prova della raccolta delle mele in autunno.A partire da manifestazioni come ‘Pomaria’, per esempio, fino all’istituzione di agriturismi dedicati alla mela – come gli Agritur Melinda, che sono dei veri ambassador del territorio – oggi si nota un crescente interesse verso tutta la cultura che circonda la mela, come la storia, la tradizione e certamente l’innovazione.
Un altro esempio è senza dubbio la simpatica iniziativa “Adotta un Melo”, che offre la possibilità ai visitatori di adottare una pianta di un frutteto per poi raccoglierne le mele durante il periodo autunnale. Novità dell’ultimo anno è l’opzione “Adotta un Melo – Idea Regalo”, sempre più apprezzata da turisti e amanti della valle, che hanno la possibilità di regalare ad amici e parenti un “pezzetto di Val di Non”.
Per le famiglie è nato nel 2015 il percorso didattico “Al Meleto”, un progetto finanziato da Melinda con il supporto, sia economico che creativo di APT e Strada della Mela che consiste in un itinerario ad anello che si snoda tra le coltivazioni del paese di Romallo, con l’obiettivo di far conoscere, attraverso divertenti tabelle e giochi di legno interattivi, il mondo della mela in tutte le sue sfaccettature.
Come l’agricoltura sviluppa tecnologie nuove, anche il turismo delle valli trentine, oltre alle eccellenze enogastronomiche, si è riorganizzato per offrire iniziative inedite, che hanno a che fare più con il futuro che con la tradizione, proprio per diffondere una nuova cultura della mela, un nuovo racconto del territorio.
Da qui sta nascendo, per esempio un progetto molto importante, che vedrà le Celle Ipogee aprire le porte al pubblico.
Attenzione all’ambiente, equlibrio tra uomo e natura
Melinda ha una mission ben definita, dalla sua nascita: l’attenzione all’ambiente, non potrebbe essere diversamente, visto che è proprio la natura il pilastro fondamentale che fa vivere la Val di Non, che da vita a mele di qualità riconosciuta superiore e che muove l’economia di tutta la comunità che vi abita.
La sensibilità verso la salvaguardia del territorio oggi assume un significato molto ampio, non si tratta solo proteggere le colture, ma di includere progetti e iniziative in ambito agricolo e in ambito turistico, che facciano vivere la Val di Non in misura globale, che la rendano partecipe e protagonista di uno sviluppo dove la sostenibilità ha come unico obiettivo mantenere l’equilibrio perfetto tra uomo e natura.