Oriente Occidente Dance Festival ha preso il via…

ENCANTADO_Lia Rodrigues_(C)Sam mi Landweer

Oriente Occidente prende il via. Con il titolo Mediterranei, il Festival di Rovereto indaga le influenze che fanno del “mare nostrum” un luogo plurale. Le novità di quest’anno: il ritorno della musica, un’intera programmazione speciale in seconda serata tra le sale del Mart dedicata agli artisti più giovani e innovativi del panorama performativo italiano, la Notte della Taranta di Oriente Occidente, una festa per concludere il Festival. Continua la grande attenzione all’accessibilità dei pubblici con disabilità anche grazie all’introduzione della figura professionale della “disability manager”, che si assicura che il processo di sbarrieramento sia garantito nel migliore dei modi possibili. Biglietti su orienteoccidente.it o nel box office di Rovereto, aperto ogni giorno dalle 11 alle 15 e dalle 16 alle 20.

E’ iniziato Oriente Occidente Dance Festival, che è tornato ad abitare la città di Rovereto dal 3 al 10 settembre, attraversando temi come appartenenza, identità, comunità e relazioni attraverso il linguaggio della danza che per sua natura supera confini e barriere linguistiche, al quale si aggiunge quest’anno quello della musica, che con la danza condivide queste medesime caratteristiche. Il titolo dell’edizione numero 42 è Mediterranei: un nome plurale che restituisce la frammentarietà di un luogo di diversità, un punto di incontro e a volte anche di scontro: «Plurale significa aprirsi, allargare i propri orizzonti, contribuendo alla decostruzione di un pensiero unico per favorire una molteplicità di voci» – spiega Lanfranco Cis, direttore artistico di Oriente Occidente. Otto giorni di Festival, 34 appuntamenti per 18 compagnie con provenienze culturali e geografiche differenti. Tre i filoni narrativi che aiuteranno ad orientarsi nella programmazione: raccontare miti, ascoltare voci, tracciare nuove rotte. L’opening del 3 settembre – per il quale era tutto esaurito – era affidato all’attuale direttore del Centro coreografico nazionale di Créteil in Francia, Mourad Merzouki e alla sua interpretazione del mito mediterraneo per eccellenza, quello di Ulisse, interpretato dai suoi dieci danzatori. Anche Roberto Zappalà (6 settembre) sceglie l’Odissea per raccontare un viaggio sulle rotte dei migranti, mentre Rafaela Carrasco (8 settembre) esplora il mito femminile di Arianna con il flamenco. Kuik Swee Boon da Singapore, in Pán (10 settembre) indaga il concetto di “transculturazione” attraverso il mito cinese di Pangu, mentre dal Brasile, gli “encantados” di Lia Rodrigues (7 settembre) ci insegnano a vivere in relazione superando le paure. Dalla Grecia arrivano invece i miroloi, canti tradizionali di addio che accompagneranno la danza di Cie Siamese di Koen Augustjnen e Rosalba Torres Guerrero (4 settembre).Il primo concerto in programma, invece, vede protagonisti Ballaké Sissoko e la sua kora, l’arpa-liuto tipica dell’Africa Occidentale (3 settembre).

Una grande attenzione è data alle nuove traiettorie della danza nazionale e internazionale con una programmazione in seconda serata negli spazi del Mart. Tra le proposte: Irene Russolillo con Luca Brinchi e Karima DueG, Pietro Marullo, Panzetti/Ticconi, Carlo Massari, Guy Nader e Maria Campos. Nella sezione nuove rotte anche due appuntamenti che animeranno il centro della città: Proyecto X di Andrea Paz, e la performance di circo urbano contemporaneo Chouf le ciel del collettivo marocchino Colokolo. Ad arricchire il fitto programma di spettacoli, ci sono gli incontri e le conferenze della sezione Linguaggi, curati da Anna Benazzoli, Marzia Bona e Caterina Ghobert con la collaborazione della rivista Limes. Il tema, condiviso con gli spettacoli del Festival, sarà declinato da ospiti come il professore Egidio Ivetic e il giornalista Giovanni Vale, la cartografa Laura Canali, Christian Elia, Laila Sit Aboha, Silvia Moresi, lo storico Marcello Anselmo, Lorenzo Noto.

Conferenza da segnalare anche quella del direttore editoriale dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo, Emanuele Giordana, il cui intervento sul Nagorno Karabakh è inserito in un sipario più ampio dedicato all’Armenia, cogliendo l’occasione dell’adesione dell’Armenia al memorandum di pace di Maria Dolens alla Campana dei Caduti di Rovereto (9 settembre). Infine una conferenza spettacolo firmata da Alessandro Garofalo, connetterà mondi ed esperienze all’apparenza lontanissime (5 settembre).

Il programma completo e i biglietti sono disponibili al sito orienteoccidente.it. A Rovereto, fino a fine Festival, è aperta ogni giorno la biglietteria al piano terra dello stabile di Corso Rosmini 58, che ospita uffici e sale danza di Oriente Occidente. Gli orari di apertura: dalle 11 alle 15 e dalle 16 alle 20.

Naufragio con spettatore_Zappalà_ph.renatomangolin
Condividi l'articolo su: