Problemi comportamentali nel gatto anziano

Come in noi esseri umani anche nell’organismo del nostro amico a quattro zampe il fisiologico invecchiamento cellulare porta ad un rallentamento delle funzioni di tutti i vari organi. A livello degli organi sensoriali notiamo un declino in particolare per quanto riguarda vista e udito e di conseguenza un comportamento alterato, il gatto potrebbe spaventarsi perché non ci sente arrivare o far fatica a calcolare le giuste distanze durante un salto. Sarà quindi nostra premura in questi casi esserci più accorti nell’avvicinarci a lui, non prendiamolo in braccio di soppiatto ma facciamo prima sentire la nostra presenza ponendo una mano davanti al musetto per poi accarezzarlo delicatamente. Per quanto riguarda l’apparato muscolo-scheletrico noteremo invece una maggiore difficoltà nei movimenti in seguito ad infiammazioni e stati di artrosi. Cerchiamo quindi di rendere tutto più semplice evitando di farlo saltare per raggiungere le ciotole o prendendo una lettiera con un accesso più agevole.

Nell’apparato gastroenterico la problematica più comune riguarda le infiammazioni della bocca e quindi un semplice passaggio a del cibo morbido/umido incentiva il gatto a nutrirsi adeguatamente. Per quanto riguarda invece l’apparato urogenitale nel gatto anziano molto frequenti sono le patologie renali che noteremo con un aumento della sete e di conseguenza delle urine e, alcune volte, atteggiamenti alterati come agitazione o eliminazioni inappropriate, queste problematiche non vanno affrontate con rabbia ma comprese in quanto il gatto sta manifestando una condizione di dolore da far presente al veterinario che vi suggerirà la terapia migliore. Chiaramente i maggiori processi degenerativi si evidenziano nel sistema nervoso centrale ed è ciò che porta a notare numerosi cambiamenti del comportamento dell’animale. Essi possono essere una minore o maggiore reattività, una diversa tempistica di reazione agli stimoli, irritabilità, disorientamento, disfunzione del ritmo sonno-veglia. Alcuni gatti possono soffrire proprio come noi di Alzheimer o demenza senile, in questi casi la soluzione migliore è ridurre il loro territorio e far si che possano avere un facile accesso a tutti gli elementi primari, facendo ovviamente sempre attenzione che lettiera, ciotole e luogo di riposo siano posti a debita distanza l’uno dall’altro.

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Pubblicato da Cinzia Cavagna

Amo i libri e vivo in un piccolo zoo casalingo (14 cani, 5 gatti, 1 drago barbuto, 2 geche, 1 camaleonte, 2 tarantole). Unendo l’interesse, in particolare quella per i gatti, al mio amore per lo studio negli anni ho affinato gli approfondimenti inerenti al comportamento felino, un panorama in continua evoluzione che offre studi aperti e richiede costante aggiornamento, sperando di riuscire a trasmettere un po’ della mia passione anche tra le righe degli articoli, tramite “Gatta ci cova” , vorrei aiutarvi a scoprire di più su questo affascinante animale che vive in gran parte delle nostre case!