Quel che conta è avere una direzione

Ultimo è ritornato al Festival di Sanremo 2023 dopo la vittoria tra le nuove proposte nel 2018 con “Il ballo delle incertezze” e il secondo posto assoluto nel 2019 con “I tuoi particolari”. Nella graduatoria finale si è classificato al quarto posto con la canzone “Alba”, brano di grande intensità e qualità,  che avrebbe sicuramente meritato di più. In ogni caso ha dimostrato ancora una volta le sue grandi capacità compositive e interpretative, un artista onesto e serio, una vera certezza nel panorama musicale italiano.

Come hai vissuto l’esperienza di questo Festival?

Volevo chiudere il cerchio dopo le prime due esperienze. Ognuno cambia, in meglio, in peggio, quello che conta è avere una direzione. Sono cresciuto come persona e come artista e per me il Festival è l’occasione per manifestare a tutti, a differenza di quello che a volte si è pensato, la mia riconoscenza, l’amore per questo palco e nei confronti soprattutto della musica. Mi sento molto fortunato perché ho un grande pubblico che mi segue e mi ama, nelle mia crescita artistica, nei concerti, negli stadi. Quando leggo che siamo al terzo Stadio Olimpico a Roma, dopo le prime due date sold out, sono sempre sorpreso di questi numeri. Alcuni mi hanno chiesto, ma chi te lo fa fare a questo punto delle carriera di tornare a Sanremo, io l’ho fatto per la musica, per “Alba”, per la voglia di rimettermi in gioco, di lasciare qualcosa di diverso e di profondo.

Com’è il tuo rapporto con la canzone d’autore?

Il cantautorato è parte fondamentale della mia musica e della mia vita, ho sempre ascoltato tutti come Venditti, De Gregori, Baglioni, Zero per restare in ambito romano e sono cresciuto con loro. E’ qualcosa che ho metabolizzato e fa parte di me, come suonare il pianoforte. Non penso di essere mai stato vicino alla parte rap, ma ho sempre ascoltato con attenzione i rapper e in particolare quelli italiani e li ho sempre apprezzati, soprattutto nella fase dell’adolescenza ma anche tuttora. Io artisticamente credo di essere altra cosa, magari in certe canzoni mi piace fare una strofa un po’ più parlata ma non mi permetterei di avvicinarmi a un genere che non è il mio, che però rispetto.

Ci parli del tuo nome?

E’ un nome nato per caso, che rappresenta tutto nella mia musica. Non voglio cadere sempre nella retorica ma tutti noi ci sentiamo a volte ultimi e non vuol dire stare ai margini della società, vuol dire invece avere momenti di delusione, di difficoltà, di incomprensione. Quando mi metto al pianoforte ho sempre la sensazione di scrivere a una figura che poi non c’ è ma che ha sempre bisogno di essere consolata e mi rendo conto che è una condizione che appartiene a tanti e me lo confermano i miei fan quando parlo con loro. La sera prima di cantare all’Ariston mi sono detto che se c’è anche una sola persona che quando sente “Alba” ha risolto anche per poco tempo la sua situazione, io mi sento veramente compiuto.

Come è nata la scelta di creare una tua etichetta discografica?

L’ho fatto per la libertà, di avere un rapporto diverso, mi piace definirmi un artigiano della musica, mi metto al pianoforte, suono le mie canzoni, sono molto fiero di essere arrivato al quinto disco e di aver sempre scritto testo e musica di tutte le canzoni che ho interpretato e questo mi rende orgoglioso. La “Ultimo Record” mi dà proprio tanta tranquillità di espressione e soprattutto di lavoro perché mi fa sentire libero di poter vivere la mia arte e pubblico un disco quando ho veramente qualcosa da dire.

Cosa ti aspetta nell’immediato?

E’ uscito il nuovo album “Alba”, sia in vinile, che in cd, e in digitale, accolto benissimo, certificato disco di platino. Quattordici canzoni ricche di emozioni che volevo trasferire al pubblico. A luglio poi il tour “Ultimo Stadi 2023- La favola continua” che partirà il 1 luglio da Lignano Sabbiadoro, e proseguirà negli stadi di Roma e Milano. Vi aspetto. 

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Pubblicato da Giuseppe Facchini

Giornalista, fotografo dello spettacolo, della cultura e dello sport, conduttore radiofonico. Esperto musicale, ha ideato e condotto programmi radiofonici specialistici e di approfondimento sulla storia della canzone italiana e delle manifestazioni musicali grazie anche a una profonda conoscenza del settore che ha sempre seguito con passione. Ha realizzato biografie radiofoniche sui grandi cantautori italiani e sulle maggiori interpreti femminili. Collezionista di vinili e di tutto quanto è musica. Inviato al Festival di Sanremo dal 1998 e in competizioni musicali e in eventi del mondo dello spettacolo.