Ravina di Trento, dove il riuso è tradizione

Sono diversi anni che a Ravina si organizzano giornate dedicate a rimettere in circolo abiti, casalinghi, accessori, giocattoli ed elettrodomestici, altrimenti destinati a diventare rifiuti. Un sabato al mese, dalle 8 alle 12, gli spazi della circoscrizione mettono a disposizione oggetti donati da persone a cui non servono più, affinché tornino ad essere utili. 

“Le giornate del riuso sono partite come iniziativa che consentiva a chi ne avesse bisogno di risparmiare qualcosa, – spiega la presidente di circoscrizione Maria Camilla Giuliani, – ma negli anni il progetto è cresciuto ed ora viene sempre più apprezzato anche in ottica di economia circolare. La cosa che più mi dà soddisfazione è il fatto che coinvolga sempre di più anche i giovani.” Un evento riproposto, che nel tempo ha contribuito a modificare la mentalità, a diffondere una certa cultura dell’usato, che mostra ancora qualche resistenza. Alla gestione delle giornate del riuso di Ravina si dedicano con impegno 20 volontarie del paese. Il ritiro del materiale avviene tutti i mercoledì mattina, dalle 9 alle 11. La merce consegnata, naturalmente pulita e in buono stato, viene accuratamente selezionata e disposta in una sala della circoscrizione, organizzata per tipologia e destinatario. Per evitare che ci sia troppa confusione nei sabati di apertura, le persone vengono fatte entrare gradualmente, e si cerca di impedire che ci sia chi tenda ad accaparrarsi tutto presentandosi ogni volta, in modo che chiunque possa trovare qualche cosa da portar via. L’iniziativa ha visto anche la partecipazione di alcune associazioni, come Tabita, che fornisce indumenti ai senzatetto, a cui sono state donate scarpe e coperte, o ancora l’associazione Volontari unità di Strada di Rovereto. Alcuni scatoloni pieni di capi invernali sono stati invece destinati a realtà in difficoltà in Romania.

“Quest’anno, dato che Trento è anche la capitale del volontariato, aggiunge la presidente Giuliani, abbiamo deciso di coinvolgere anche le scuole, asilo ed elementari fino alla 5^, per realizzare dei lavoretti con materiali di recupero. Abbiamo creato borsette, para spifferi, cornicette… Abbiamo portato nelle classi anche i presidenti delle varie associazioni coinvolte. Abbiamo lavorato tantissimo, tutti i laboratori sono riusciti bene e i bambini hanno partecipato volentieri.”

Grandi e piccoli sembrano insomma iniziare a credere di più nella cultura del riuso, tanto che alle giornate del sabato ogni volta arrivano persone anche da diverse parti del Trentino, attirati dal passaparola o dalla promozione via social. L’ultimo appuntamento della stagione si è svolto il 18 maggio, si riprenderà dopo una pausa estiva.

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Pubblicato da Silvia Tarter

Bibliofila, montanara, amante della natura, sono nata tra le dolci colline avisiane, in un mondo profumato di vino rosso. La vita mi ha infine portata a Milano, dove ogni giorno riverso la mia passione di letterata senza speranza ai ragazzi di una scuola professionale, costretti a sopportare i miei voli pindarici sulla poesia e le mie messe in scena storiche dei personaggi del Risorgimento e quant'altro. Appena posso però, mi perdo in lunghissimi girovagare in bicicletta tra le abbazie e i campi silenziosi del Parco Agricolo Sud, o mi rifugio sulle mie montagne per qualche bella salita in vetta. Perché la vista più bella, come diceva Walter Bonatti, arriva dopo la salita più difficile.