Regaliamoci il tempo di essere più cortesi

Stiamo perdendo molte abitudini. Una è quella di fornire risposte: precise, esaurienti, complete. Quasi sempre ci limitiamo a prendere tempo, ancora e ancora, fino a che il nostro interlocutore si stufa o si dimentica e tutto si spegne.

Succede anche a me, lo confesso. Gli impegni si accavallano, il tempo scarseggia e le richieste di moltiplicano. Arriva un messaggio, ti proponi di rispondere nel più breve tempo possibile, ma nel frattempo altre decine di messaggi, con analoghe richieste, arrivano ad intasare il telefono.

Stiamo dunque diventando più asociali o più rozzi? Oppure è il sistema in cui siamo costretti a vivere che ci sta disabituando ai rapporti interpersonali, ad un livello minimo di cortesia, allo sforzo minimo di fornire uno straccio (o straccetto) di risposta quando qualcuno ce la chiede?

Un’altra sana abitudine che stiamo perdendo – anche a causa di un non meglio precisato “buonismo” di facciata – è legata alla capacità di dire di “no” alle proposte, affermare con chiarezza la propria contrarietà ad un progetto, esporre senza timori le ragioni a causa delle quali ci si vede costretti a declinare l’invito, la sollecitazione, la preghiera.

E se nella lista dei regali desiderati, quest’anno, provassimo ad inserire anche un corso accelerato di buone maniere? Se in barba alla frenesia del presente ci prendessimo invece il tempo per rispondere ai desideri e alle curiosità di chi ci vive o lavora accanto? Se ponessimo un freno al processo di imbarbarimento in atto che ci sta trasformando in burberi misantropi che pensano solo a se stessi?

Il tempo, ecco cosa dobbiamo riprenderci; il tesoro prezioso su cui stanno mettendo le proprie manone pelose le bestie fameliche delle nuove tecnologie; il nettare dolcissimo dell’esistenza; sì, la cosa più preziosa di cui disponiamo.

P.S.: E adesso rispondo subito ai tre messaggi che mi sono arrivati mentre scrivevo l’editoriale…

direttore@trentinomese.it

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Pubblicato da Pino Loperfido

Autore di narrativa e di teatro. Già ideatore e Direttore Artistico del "Trentino Book Festival". I suoi ultimi libri sono: "La manutenzione dell’universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri” (Athesia, 2020) e "Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis" (Edizioni del Faro, 2022). Nel 2022 ha vinto il premio giornalistico "Contro l'odio in rete", indetto da Corecom e Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige. Dirige la collana "Solenoide" per conto delle Edizioni del Faro.