Renato Morelli: “cuore tzigano”

La festa era prevista nel 2020 ma per la pandemia si è potuta tenere solo il 13 settembre scorso. “Ho lasciato lo stesso titolo” ha esordito sorridendo Morelli presentando la serata, “così ci ho guadagnato due anni”. La sua idea, con questo evento inserito nella rassegna dei “Concerti del martedì” che si tengono nello splendido salone delle feste di Casa Raphael a Roncegno, era di farsi un regalo riunendo i vari gruppi musicali e corali con i quali collabora da molti anni. Ma il regalo lo ha fatto anche a noi che eravamo presenti e che abbiamo goduto di una serata di virtuosismi davvero speciale.


Renato Morelli, etnomusicologo, regista, giornalista e musicista originario di Pergine ma che vive a Vipiteno, dopo il liceo scientifico si è laureato con lode in Sociologia della musica all’Università di Trento, città dove ha studiato anche clarinetto presso il Conservatorio Bonporti. Ma è stato durante i sei mesi trascorsi a Budapest dopo la Laurea che, come dice lui, è “rimasto folgorato sulla via di Damasco” dalla musica tradizionale ungherese, tzigana e klezmer. Una “folgorazione” che lo sta accompagnando da allora. Nel 1976 presso l’Università di Trento ha fondato con altri il “Centro per l’Educazione musicale e la Sociologia della musica”. Sono sempre di quel periodo le sue prime ricerche etnografiche ed etnomusicologiche in collaborazione con Pietro Sassu e Roberto Leydi. Morelli è poi stato regista della RAI di via Perini a Trento dal 1979 al 2008, realizzando 65 film etnografici su Trentino, Arco alpino, Sardegna, America latina e Caucaso che gli sono valsi 24 riconoscimenti internazionali. E poi è stato direttore artistico di festival musicali, rassegne cinematografiche, eventi culturali e convegni; ha pubblicato diversi lavori scientifici; ha insegnato presso le Università di Trento, Milano, Como-Varese e i Conservatori di Trento e Bolzano; ha diretto una collana discografica; ha vinto vari premi letterari; ha fondato l’Archivio Provinciale della Tradizione Orale della Provincia Autonoma di Trento; ha ideato e fondato undici progetti musicali pubblicando vari CD e DVD; ha realizzato molte regie teatrali. Ma soprattutto Renato Morelli ha suonato e suona in quattro progetti musicali: il klezmer-jazz con gli Ziganoff, il canto alpino con i Cantori da Verméi, le musiche dal Trentino, Tirolo e Transilvania con i TTT e il coro internazionale georgiano con i Mravalzhamier.

Torniamo a Casa Raphael.
Ma riavvolgiamo il nastro delle “Settanta sfumature di note”. L’esordio è stato affidato a Giulia Prete ed Elida Bellon del duo “D’Altro Canto” ed alle loro polifonie georgiane e caucasiche accompagnate dai Cantori di Castelsardo (bassu, contra, bogi e falzittu) che si sono poi esibiti in uno dei loro Miserere della Settimana Santa. Si è poi proseguito con il canto urlato e potente delle voci miste dei cantori Tìir di Premana. E non poteva mancare naturalmente il Gipsy Jazz dei TTT e la musica degli amati Ziganoff davvero trascinanti nel loro klezmer-jazz accompagnati dal violino di Igor Polesitsky, un vero e proprio fuoriclasse della scena internazionale klezmer. Ma c’è stato anche il ballo tipico in costume dell’arco alpino con il gruppo degli Volkstanz Freundenschaft di Bolzano. E non poteva mancare il coinvolgimento di noi del pubblico nel fare il coro nella canzone “Vieni mia bella vieni”, uno dei “licenziosi canti onti” proposti negli anni da Morelli che rivela in questo caso non solo la sua ricerca etnomusicale ma anche la goliardia che caratterizza alcuni canti popolari della tradizione canora trentina ed alpina più in generale.

I progetti futuri.
Ma le attività di Morelli non si fermano qui. Alla fine di novembre uscirà il suo libro “Dame, rondini, amanti, guerrieri. La ballata e il canto epico-lirico narrativo in Trentino” con allegato un CD che contiene 240 versioni di antichi canti medievali trentini. Morelli inoltre ha da poco iniziato a tenere un corso di canto tradizionale giorgiano, sardo e alpino all’interno del triennio di musica jazz del Conservatorio di Brescia. “Poi con il mio gruppo TTT e le due cantanti del duo D’Altro Canto” ci dice Morelli “riprenderemo lo spettacolo “Come un fiume” che avevo già fatto 10 anni fa e che parla dell’emigrazione dei trentini nell’Est Europa e in particolar modo in Transilvania”. Insomma, sembra proprio che la serata delle “Settanta sfumature di note” non sia stata solo la celebrazione della sua grande carriera ma il punto da cui proseguire con, se possibile, ancora più passione e voglia di fare musica e cultura. 

Condividi l'articolo su:
Avatar photo

Pubblicato da Paolo Chiesa

Scrittore, giornalista e autore comico. Vive in Trentino con una moglie, una figlia e un gatto. Il diploma di geometra gli è servito per capire di voler fare altro, infatti lavora come educatore in una Cooperativa Sociale per persone diversamente abili. Gioca a calcio nella squadra dei "Veci Fuoriclasse" dell’oratorio. La sua passione per la scrittura lo spinge, ormai da qualche anno, ad alzarsi la mattina presto prima del lavoro per mettersi davanti alla tastiera del computer. Ha pubblicato racconti su periodici e quotidiani, collabora con riviste tradizionali e online ed è autore di testi per il cabaret e la televisione. Anima eclettica, spazia tra racconti noir, satira politica e comicità del quotidiano.