Scenografica incisione

Fabio Faviere, Scena inquieta

Sono oltre duecento le opere partecipanti alla VI edizione del Festival Internazionale di Incisione Contemporanea che si svolge a Trento allo Spazio FoyEr dall’8 giugno al 6 luglio (www.spaziofoyer.it; dal lunedì al venerdì, orario 10-12/6-19). Il titolo scelto – come si conviene a questo Festival che si lega al mondo dello spettacolo – è Scenografica. Un tema interpretato dagli artisti spingendo a volte più sul reale che sull’immaginario, oppure sul metaforico, ma sempre con una qualità alta, trasferita su opere dai contorni tradizionali e su altre invece più innovative. Sempre emozionante lo sfoglio da parte della giuria tecnica dei grandi fogli di incisione sui quali si intrecciano considerazioni tecniche con altre più fotografiche e interpretative. A presiedere la giuria – formata da Rita Demattio incisora e Maestro d’arte, Tiziana Salvadori fotografa che ne ha sottolineato i tagli di luce, il musicista Giuseppe Calliari attento alla composizione ritmica, e Mirko Corradini direttore artistico del Festival Fantasio – è l’artista sardo Sergio Cara, vincitore del FIIC del 2022. In aumento rispetto alle edizioni precedenti sono state le opere con tecniche sperimentali, ad esempio Sipario aperto di Gianfranco Dal Sasso o Orizzonte fuori campo della napoletana Emilia d’Amelio realizzato con puntasecca e punzone, o ancora Metamorphosis dell’austriaco Manfred Egger, una stampa a blocchi di legno, pratica molto usata nell’Asia orientale. Su tutte, comunque, gli artisti incisori hanno preferito tecniche che restituissero effetti pittorici.

Visione scenografica di Fausto de Marinis

Oltre alla vincitrice Hui-Ju Chang, incisora di nazionalità cinese con Shape of Sound, opera a mezzotinto che richiama spazi e architetture di ispirazione cubista, vanno segnalate le incisioni della polacca Irena Lawruszko, Under the Influence of Time X,  del potentino Fabio Faviere, Scena inquieta. In numero minore invece i lavori xilografici, tra questi quello del brasiliano Gustavo Luiz Salvatore, Scena 1, dove le fessure dei legni si fanno segno, Visione scenografica di Fausto de Marinis che richiama l’attenzione sulle forze della natura FuocoAriaTerraAcqua con tratti e colori influenzati dalla sua terra d’origine, l’Etiopia. A contraddistinguere l’edizione 2023 è anche una maggior adesione al tema scelto per Scenografica. Così il russo Vladimir Zuev con Ballet. Backstage 1, il veneziano Emanuele Convento con Uscita/attesa scenografica, un’incisione a puntasecca su zinco, o ancora Dario Grigolato che, con La porta del tempo, sviluppa la narrazione su tre piani sovrapposti.

Chang Hui, Ju shape of sound
Sipario aperto di Gianfranco Dal Sasso
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Pubblicato da Silvia Vernaccini

Nata a Trento, dove risiede, è giornalista e scrittrice. Ha al suo attivo diversi libri di storia dell’arte, di narrativa per bambini (segnalata dal Ministero dell’Istruzione) e guide escursionistiche, nonché libri di gastronomia e folclore con cui ha vinto il cardo d’argento al Premio ITAS letteratura di montagna (2003). L’autrice ama camminare lungo le valli del Trentino per conoscerne e apprezzarne anche gli aspetti culturali e ambientali minori e quindi valorizzarli attraverso guide turistiche e progetti a valenza regionale e nazionale. GÈ guida e accompagnatore turistico e docente presso l'Università della Terza Età e del tempo disponibile.