Se una cosa non la si vede non fa nemmeno paura

Acari della polvere al microscopio

La luce storta, il taglio di un raggio di sole, specie a metà mattina, in certi soggiorni pieni di poltrone e divani, accade che si venga sorpresi da una presenza sconosciuta. Nell’aria della stanza, milioni di particelle di polvere finissima in sospensione che stanno lì, a galleggiare indisturbate. Il disvelamento concede l’illusione che la polvere occupi quel posto esclusivamente nel momento in cui la si guarda, ovvero “scompaia” non appena si distoglie lo sguardo o quel raggio di sole concluda la sua intrusione in casa. Se una cosa non la si vede non può neppure far paura. Vale ad esempio per gli acari, mostri abominevoli se osservati al microscopio elettronico, inoffensivi, pressoché inesistenti per il resto del tempo. Vale per l’aria, dato che la sulfurea e mefitica cappa che avvolge le città la si registra solo grazie all’olfatto, ad un sapore dolciastro che impregna il palato o ad un’apposita misurazione elettronica. E vale anche per l’acqua. L’acqua che ogni giorno ogni essere umano sulla faccia della terra deglutisce, fornendo un indispensabile rifornimento al proprio corpo. L’acqua utilizzata per il lavaggio o per la preparazione degli alimenti. La molecola che garantisce salute ottimale, idratazione ed equilibrio fra i compartimenti idrici dell’organismo. L’acqua di mari, fiumi, laghi, bacini idrici: un vero e proprio alimento in quanto, attraverso i sali minerali, in grado di apportare dei nutrienti da assorbire e utilizzare al fine di preservare la vita. Anche per l’acqua si verifica il curioso caso della polvere in soggiorno: finché determinate, microscopiche, componenti inquinanti non le si rilevano se non attraverso gli “effetti”, ovvero disturbi o malattie a cui spesso la medicine non riesce (o non vuole) attribuire una causa. La mappa pubblicata dal quotidiano francese “Le Monde”, ripresa in questo numero anche per la realtà trentina, mette a nudo il fenomeno, anche per quanto riguarda la provincia trentina. L’antropizzazione del territorio, il sovraffollamento, per di più in un contesto climatico caratterizzato da scarse precipitazioni, sta mostrando la corda anche qui, nel “paradiso” della montagna, dove la salubrità dell’acqua dovrebbe essere una certezza assoluta. La polvere in soggiorno c’è. Non occorre più vederla per forza per saperlo.

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Pubblicato da Pino Loperfido

Autore di narrativa e di teatro. Già ideatore e Direttore Artistico del "Trentino Book Festival". I suoi ultimi libri sono: "La manutenzione dell’universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri” (Athesia, 2020) e "Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis" (Edizioni del Faro, 2022). Nel 2022 ha vinto il premio giornalistico "Contro l'odio in rete", indetto da Corecom e Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige. Dirige la collana "Solenoide" per conto delle Edizioni del Faro.