Silvio Cattani: le radici nel tempo

Metti uno che a 21 anni viene premiato per i suoi disegni dall’Opera Bevilacqua La Masa di Venezia e tiene in questa capitale della cultura, nella famosa Galleria “Il Traghetto”, la sua prima personale; che dopo quella terrà centinaia di esposizioni in Italia, a Trento, Rovereto, Bolzano, Faenza, Catania, Spoleto, Milano, Napoli, Trapani, Pesaro; all’estero in Costarica, Bangkok, New York, Lussemburgo, Austria, Germania, Olanda, Grecia, Russia, Cina; che ha vinto concorsi e realizzato opere d’arte pubbliche in Trentino e fuori; che a 29 anni è docente e poi direttore dell’Istituto Statale d’Arte di Trento, a 37 anni fonda a Rovereto l’Istituto d’Arte “Depero” e lo dirige per decenni; che attualmente è vicepresidente del Mart… Specificare il suo nome non sarebbe certo necessario per chi segue l’arte trentina; per gli altri diciamo che stiamo parlando di Silvio Cattani, ovvero di uno dei più importati artisti trentini dell’ultimo mezzo secolo, nato a Trento nel 1947 e ancora in piena attività nonostante abbia doppiato la boa dei 70 da qualche anno. Tecnicamente Silvio è un artista multidisciplinare: incisioni, carte tele, tavole, tecniche miste, vetri, ceramiche, pietre, acciai sono il suo pane quotidiano. Nell’anima potrebbe essere declinato in parecchi modi. Otto anni fa, nel 2012, il Direttore del Museum am Ostwalla di Dortmund, Ingo Bartsch (un critico che aveva studiato in Italia, parlava perfettamente la nostra lingua, purtroppo scomparso), scriveva dei dipinti di Cattani, astratti sì ma “concepiti come se volessero raccontarci delle storie (…), forme semplici in cui le radici affondano lontane nel tempo e sembrano avere origine in modelli di pensiero arcaici anch’essi, che comunque e non hanno niente a che vedere con le nostre macchine del mondo civilizzato a cui non obbediscono”.
Quattro anni prima, nel 2008 la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, nelle sale del Foyer del “Santa Chiara” aveva dedicato a Cattani una grande mostra. Nel catalogo che la documentava, Guido Curto scriveva: ”Quella di Cattani è infatti una pittura colta che solo a prima vista può essere etichettata come genericamente astratta, perché i segni cromatici sono declinati sempre in chiave neoespressionista, sul modello adottato, anche da noti artisti tedeschi contemporanei…”. Questo può spiegare, tra l’altro, la notevole fortuna del nostro artista in terra germanica, concretizzata in una decina di mostre. Quanto a me trovo la pittura di Cattani affascinante, a cominciare dal titolo dei suoi quadri. Lui è un appassionato di poesia e suo padre, Umberto, era un apprezzabile poeta dialettale. Si può tranquillamente affermare che i titoli che ha dato ai suoi lavori sono anch’essi poesia, perfino metricamente. Cito, ad esempio, sei titoli, quasi in sequenza, tratti dal catalogo della mostra alla Galleria Civica: Il fuoco al centro (quinario); Il bosco che segue (senario); Un’orma che sfuma (settenario); Largo alle nostre preghiere (ottonario); Si levano uccelli di stagno (novenario); Mi sono impigliato in un rosso uccello (endecasillabo).


A mio avviso oltre che un pittore lirico, a cominciare dai titoli, Cattani è un inesausto disegnatore cromatico che allude ad una realtà altra, la insegue, la stana, la fa filtrare giustapponendola a quella che abbiamo sotto gli occhi, e che è solo la buccia della realtà, immensamente più complessa e affascinante, sempre ulteriormente da scoprire. Parlando con lui è emerso che sono soprattutto due i suoi pittori prediletti, entrambi dalle origini germaniche: Paul Klee e Lyonel Feiniger. Il primo per le sue sinapsi cromatiche, per i suoi sotterranei flussi di coscienza, per il mondo onirico che dalle profondità del subcosciente fa emergere forme sconosciute: il secondo per le suggestive eleganze delle sue navi misteriose, per i diafani paesaggi architettonici che si sciolgono in pulviscoli luminosi.
Negli ultimi anni Silvio è stato molto attivo nella creazione di vetri artistici fusi e/o dipinti, con soggiorni settimanali a Pesaro presso l’azienda vetreria FIAM Italia. È accaduto che abbia conosciuto Vittorio Livi, creatore di un’azienda di vetri curvati, con una tecnica molto sofisticata ai vertici nel mondo. Livi, nella sua cinquecentesca villa, ha aperto un museo di vetri realizzati nella sua azienda, in cui sono esposti anche vetri di Cattani.
E attualmente cosa sta bollendo in pentola? Una grande mostra in Cina (per ora fermata, dalla pandemia) con una serie di pannelli di alluminio, lavorati a smalto e tecniche miste.
E infine un’iniziativa che fa piacere in particolare a chi scrive. È accaduto che Silvio si innamorasse delle mie poesie, uscite mensilmente sulla rivista UCT negli ultimi tre anni, sulla mia rubrica “L’angolo della poesia – la poesia all’angolo” (molto probabilmente l’unico caso in Italia di una rubrica dove vengono pubblicate liriche di un unico poeta). Usciranno in un elegante volumetto della BQE Editrice con la prefazione di Alessandro Franceschini, e con i disegni ispirati alle poesie, realizzati da Cattani. Un appassionato abbraccio tra poesia e pittura.

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Pubblicato da Renzo Francescotti

Autore trentino dai molti interessi e registri letterari. Ha al suo attivo oltre cinquanta libri di narrativa, saggistica, poesia in dialetto e in italiano. È considerato dalla critica uno dei maggiori poeti dialettali italiani, presente nelle antologie della Garzanti: Poesia dialettale dal Rinascimento a oggi (1991) e Il pensiero dominante (2001), oltre che in antologie straniere. Sue opere sono tradotte in Messico, Stati Uniti e in Romania. Come narratore, ha pubblicato sei romanzi: Il Battaglione Gherlenda (Paravia, Torino 1966 e Stella, Rovereto 2003); La luna annega nel Volga (Temi, Trento 1987); Il biplano (Publiprint, Trento 1991); Ghibli (Curcu & Genovese, Trento 1996); Talambar (LoGisma, Firenze 2000); Lo spazzacamino e il Duce (LoGisma, Firenze 2006). Per Curcu Genovese ha pubblicato Racconti dal Trentino (2011); La luna annega nel Volga (2014), I racconti del Monte Bondone (2016), Un Pierino trentino (2017). Hanno scritto prefazioni e recensioni sui suoi libri: Giorgio Bàrberi Squarotti, Tullio De Mauro, Cesare Vivaldi, Giacinto Spagnoletti, Raffaele De Grada, Paolo Ruffilli, Isabella Bossi Fedrigotti, Franco Loi, Paolo Pagliaro e molti altri.