Si tratta di un fenomeno che sta facendo molto discutere, e non solo gli addetti ai lavori. Una provocazione? Una spinta all’acquisto di cultura? Una mossa pubblicitaria? O un semplice “smettiamola di guardare reality tentatori e prendiamo in mano un libro”? Fatto sta che la notizia è quantomeno curiosa, soprattutto considerato che i libri, nell’attuale Ventunesimo secolo, non sono più quelli di una volta. E come l’acquisto del cartaceo ha subito giocoforza una sensibile flessione nella sua versione più classica, così abbiamo assistito (e stiamo assistendo) a un’evoluzione delle varianti digitali, che vanno dall’audiolibro ai formati in digitale, senza tralasciare le versioni in PDF. In pratica abbiamo più opportunità per leggere, ma forse meno tempo per farlo e più voglia di stordirci con storielline (di vip e non) studiate a tavolino e propinate dai social e dalle emittenti televisive con niente di meglio da proporre.
Ma tornando alla notizia, leggiamo: Milano: “Compro tutto quello che c’è in vetrina”: così un lettore “svaligia” la Hoepli con diecimila euro. Non è il primo e presumibilmente non sarà nemmeno l’ultimo. Il misterioso acquirente non ha battuto ciglio alla vista dello scontrino e se ne è andato soddisfatto con una cassa di libri, probabilmente sotto gli occhi interdetti di chi stava dietro al bancone. La stessa cosa è successa in un’altra libreria milanese ad opera di un’accanita lettrice, che ha aperto pure una pagina Instagram che, manco a dirlo, si chiama “Svuota la vetrina”. Nel riferire la sua esperienza, racconta di aver emulato il facoltoso lettore di cui sopra, anche se in maniera ridotta: la libreria in questione aveva uno spazio espositivo piccolo, adeguato al suo budget e alle sue possibilità finanziarie. Ma perché l’ha fatto?
“Ho svuotato la vetrina perché le librerie vanno aiutate e perché in Italia si legge pochissimo, ma i lettori non possono aumentare se le librerie chiudono. Ora spero che tantissime persone decidano di imitare il misterioso cliente della Hoepli. Spero che i gruppi di lettura svuotino le vetrine della propria libreria di riferimento, […] che vip, influencer e celebrity si accapiglino per svuotare le vetrine immortalandosi fra cataste di libri”.
E la titolare del negozio che dice? Lei, da parte sua, sempre attraverso i social, avvisa i clienti che la vetrina è in fase di allestimento: suggerisce ai lettori di avere un po’di pazienza e di attendere i tempi tecnici di preparazione, non senza suggerire la possibilità di svuotare uno scaffale!
Lo scrittore Franco Arminio ha lanciato, qualche anno fa, la sua speciale “chiamata alle armi”, invitando i lettori non solo ad acquistare testi poetici, ma a svuotarne il settore dedicato in libreria. “Sarà proprio la poesia a salvare il mondo”. Un illuso? Pare proprio di no, considerata la partecipazione copiosa ai suoi interventi in fiere e festival. L’ultimo libro letto dalla professoressa? Non uno, ma tanti. Tutti quelli del mitico Aldo Cazzullo: dal recente “Quando eravamo i padroni del mondo”, a “Una giornata particolare” fino a “Mussolini il capobanda”.
E gli studenti? Adesso si lamentano che il libro di letteratura è troppo pesante. Si può sempre usare come fermaporta, ho ironizzato io. Ma siamo solo all’inizio. Poi magari qualcuno di loro andrà a svaligiare librerie e scaffali di poesie.