I giovani si ergono come pilastri imprescindibili nella società contemporanea, portando con sé un bagaglio di energia, creatività e una notevole flessibilità di fronte ai mutamenti. Tuttavia, bisogna tener conto dei circa 3 milioni di NEET sparsi per l’Italia, un acronimo che racchiude coloro che non sono coinvolti in educazione, lavoro o formazione. È cruciale precisare che il termine “giovani” spesso abbraccia individui sotto i 35 anni, un dettaglio frequentemente frainteso, molti dei quali sono già ben radicati nel tessuto lavorativo e sociale, contribuendo con slancio e innovazione.
Nonostante il loro impatto e contributo, la politica, soprattutto in Trentino, spesso volge lo sguardo altrove, trascurando questa significativa fetta demografica. Per fortuna, dal 2009, abbiamo qui un Consiglio Provinciale dei Giovani, un’esperienza forse senza precedenti in Italia, e chissà, forse anche in Europa. Questo consiglio, che in questo mandato si è dimostrato particolarmente dinamico, guidato dalla presidente Eleonora Angelini, imprenditrice, e Raffaele Amistadi, come segretario, non solo promuove la cittadinanza attiva tra i coetanei, ma offre loro una piattaforma d’azione per esprimere le proprie idee e influenzare le decisioni politiche, riconoscendo il loro ruolo cruciale nel modellare il destino della regione.
Questo gruppo, composto da 11 membri provenienti da varie sfere provinciali, studenti, universitari e e giovani professionisti, rappresenta un serbatoio di potenzialità, attualmente concentrato nella presentazione di due importanti proposte di legge. Il primo ambisce a introdurre le “quote giovani” nelle società partecipate dalla Provincia, una mossa rivoluzionaria in un contesto in cui gli anziani, tradizionalmente detentori del potere, mostrano spesso resistenza al cambiamento e una sorta di gelosia nei confronti dei giovani emergenti.
Questa tensione intergenerazionale, caratterizzata da un diffuso senso di gelosia da parte degli anziani, può ostacolare l’innovazione e la crescita. Tuttavia, per garantire una società equilibrata e prospera, è imperativo che la politica riconosca e valorizzi il contributo dei giovani sotto i 35 anni, integrando armoniosamente la loro vivacità e idee fresche con l’esperienza dei più anziani.
Il Consiglio Provinciale dei Giovani in Trentino si erge come un piccolo faro di speranza, promuovendo un dialogo intergenerazionale e coinvolgendo attivamente tutte le fasce d’età nella definizione del futuro della regione. Il secondo progetto di legge, in discussione il prossimo giugno, riguarda proprio la composizione del Consiglio, prevedendo anche fondi diretti per attività di formazione e informazione, oltre a una collaborazione stretta con la Sesta Commissione provinciale, incaricata dei rapporti con l’Euregio e l’Europa.
Il loro obiettivo è riequilibrare la società, o almeno avviare un processo che la renda più inclusiva. Vogliono dare ossigeno a una nuova prospettiva che permetta un dialogo proficuo tra politica e cittadinanza, aprendo la strada a esperienze concrete per i giovani, lontane dalla realtà immaginata durante gli anni scolastici e dalle distorsioni provocate dalla sempre più invadente realtà virtuale.
In una parola, stiamo assistendo a un mutamento culturale profondo, una sfida che pone al centro l’articolo 3 della nostra Costituzione, che esige la rimozione degli ostacoli economici e sociali che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione alla vita della società.
Il Consiglio Provinciale dei Giovani, inoltre, collabora attivamente con la Fondazione Demarchi per la creazione di un’app che metta in rete tutte le associazioni giovanili in Trentino, partecipando inoltre a incontri istituzionali a Bruxelles e al Festival dell’Economia di Trento.
Speriamo che questa straordinaria esperienza contribuisca a sfatare il mito dei giovani apatici. Dopo tutto, soprattutto dopo l’avvento della pandemia, sono stati proprio i giovani a dimostrare una straordinaria resilienza, lanciandosi con slancio nel mondo associativo, nel volontariato e oltre. Non è più sufficiente ripetere il cliché “i giovani sono il nostro futuro”, perché è il presente che li coinvolge, in questo preciso istante storico.
Una società che ambisce a crescere deve farlo sotto l’impulso di tutte le sue generazioni, altrimenti presto o tardi sarà destinata a incagliarsi in contrasti e incomprensioni di ogni genere.
Il consiglio: fuori i nomi
Questo gli undici membri in carica del Consiglio Provinciale dei Giovani: Eleonora Angelini – presidente, Sanà Sadouni – vicepresidente, Raffaele Amistadi – segretario, Luigi Rivieccio, Mattia Gasperotti, Aksha Ashfaq, Giuliano Tonolli, Marco Moser, Giacomo Berti, Vittorio Benoni e Aronne Mattedi.