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Trento ha sempre rappresentato un teatro dove i destini dei suoi abitanti si intrecciano con le vicende storiche e sociali del tempo. E lo scorso 20 giugno, nella celebrazione dei 50 anni del “Marinaio” di Trento sud, si è condensato un microcosmo di quella vita cittadina, con una lista d’onore che annoverava quattro sindaci, due presidenti della Provincia, e un senatore, oltre a figure illustri come Franco Ianeselli, Alessandro Andreatta, e Alberto Pacher tra gli altri. Ma tra i premiati, accanto alle personalità politiche e sportive, c’erano anche due nomi che hanno segnato la storia del locale: Mario Betti e Ilvo Lucianer, clienti storici che incarnano la fedeltà e l’affetto della comunità trentina verso il “Marinaio”. L’atmosfera era densa di rimandi al passato e di prospettive future.
Il “Marinaio”, aperto nel lontano 1974 sulla tangenziale sud di Trento, ha visto il susseguirsi delle generazioni e dei cambiamenti della città. Giovanni Groff, custode della tradizione familiare, ha annunciato una svolta imminente: il passaggio parziale di consegne a Valentino Dalla Bona, già noto per il suo ristorante “Al Casello” a Spini di Gardolo. Groff, che ha deciso di mantenere la gestione del tabacchino e dell’albergo, ha espresso fiducia nella scelta di affidare il bar e il ristorante a Dalla Bona, sottolineando l’importanza di guardare avanti e di adattarsi ai cambiamenti dei tempi. “Ora è il momento di dare una nuova vita al locale”, ha dichiarato, evidenziando l’intenzione di trasformare il “Marinaio” in un ristorante serale aperto fino a tarda notte, per continuare a essere un punto di riferimento per la città.
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