Un salvagente nel mare delle sigle

Siamo immersi in un mare di sigle, che “siglano” la nostra vita e la rendono un’abbreviazione continua. Manco fosse troppo lunga! Eppure acronimi e acrostici spopolano dalla notte dei tempi e scandiscono, soprattutto oggi,  le nostre esistenze comunicative. Perché tutto deve viaggiare ad alta velocità, anche la parola. E se parlare per sigle è sempre stata una tendenza dall’uso della scrittura in poi, nella nostra epoca la sigla rappresenta un tratto fondamentale del nostro modo di comunicare. Certo capirsi non è sempre facile, anche per il fatto che ogni  fenomeno nascente viene tramutato in sigla prima ancora di essere assorbito come concetto. E se ad alcune sigle ormai siamo abituati, per altre facciamo fatica a “tradurle”, trovandoci talvolta in difficoltà  a districarci in questo labirinto abbreviativo. 

Tralasciando le più ovvie e famose, ovvero quelle ormai entrate a pieno titolo nell’universo delle parole a tutti gli effetti (TV, TG, OK) e quelle della storia (come S.P.Q.R., SS), non dimentichiamo che anche la fine di Gesù è stata contrassegnata da una sigla (INRI, cioè Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum, Gesù Nazareno re dei Giudei). Non parliamo del mondo latino, i cui nomi molto lunghi venivano abilmente compressi tanto da ridurli alla sola lettera iniziale. E come biasimarli?  L’onomastica latina prevedeva ben tre nomi propri: praenomen, cioè il nome proprio come lo intendiamo oggi, il nomen (corrispondente al nostro cognome) e il cognomen (quasi un soprannome, indicava il gruppo famigliare in senso più globale). Talvolta si aggiungeva pure l’agnomen, come in caso di adozione.

Insomma tutto il nostro pensiero è da sempre siglabile ed abbreviabile, con un’impennata vertiginosa in quest’era tecnologica e della comunicazione che corre attraverso le fibre ottiche. 

Hai una domanda? Consulta le FAQ, che sta per frequently asked questions. Vuoi andare a rilassarti nel fine settimana? Cerca una SPA, cioè un centro benessere la cui sigla sta per salus per aquam, versione più romantica dell’altra ipotizzata derivazione da Spa, la cittadina del Belgio nota per le acque termali.

Il mondo della politica si identifica storicamente con sigle – PD, FI, M5S – che poi si evolvono in nomi: i pidiessini del PD, i forzisti di FI, i grillini dal nome del noto fondatore del M5S.

E il mondo della televisione? È  infarcito di sigle: dalla BBC alla CNN, dalla ABC alla NBC. 

E le malattie? Il linguaggio medico sembra fatto ad hoc per le sigle; le patologie più conosciute in sigla sono la SARS, l’AIDS, il virus HIV, la SLA. Molte di queste sono derivazioni di sigle inglesi, che il mondo medico internazionale ha universalizzato e fatto proprie. 

Nell’ambito dei motori spopola il SUV, acronimo di Sport Utility Vehicle. 

E se faccio confusione? Attenzione a non confondere SPA con SpA, ovvero le terme con la società per azioni; OGM con OMG, cioè organismo geneticamente modificato, con la celebre esclamazione anglosassone: Oh My God, oh mio Dio!

Tutto una sigla anche il mondo dei graffiti che definiscono la street art: anarchie, slanci politici, credo religiosi e dichiarazioni d’amore vengono resi noti in sigle sui muri delle città. E non è un caso se è proprio una sigla – 3MSC, struggente dedica da innamorati – a comparire sulla locandina del film tratto dal best sellers adolescenziale di Federico Moccia “Tre metri sopra il cielo”. 

E LOL, reazione che compare praticamente ovunque sui social? Sta per Laughing Out Loud, ovvero  “ridere a crepapelle” (letteralmente sarebbe “ad alta voce”). 

È simpatico anche inventare testi con sigle, come quello che segue: Anche la BCE ha parlato di OGM su consiglio del G20, senza peraltro tralasciare argomenti come IVA, IRPEF ed ISEE. Chiaro che pagando con POS o CBILL tutto risulta più LOL. Certo, tutto dipende dalle decisioni del Cdm e da quello che verrà stabilito nei Dpcm. NB: controllare l’uscita USB. PS: stampare il PDF. Ma a proposito… ce l’hai il green pass? Allora esibisci il QR Code. TVB! Anzi… TVTTTB!.

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Pubblicato da Tiziana Tomasini

Nata a Trento ma con radici che sanno di Carso e di mare. Una laurea in materie letterarie e la professione di insegnante alla scuola secondaria di primo grado. Oltre ai grandi della letteratura, cerca di trasmettere agli studenti il piacere della lettura. Giornalista pubblicista con la passione della scrittura, adora fare interviste, parlare delle sue esperienze e raccontare tutto quello che c’è intorno. Tre figli più che adolescenti le rendono la vita a volte impossibile, a volte estremamente divertente, senza mezze misure. Dipendente dalla sensazione euforica rilasciata dalle endorfine, ha la mania dello sport, con marcata predilezione per nuoto, corsa e palestra. Vorrebbe fare di più, ma le manca il tempo.