Un secolo di storia, cento anni di storie

Il 12 ottobre 1921 nel castello di Rovereto veniva inaugurato il Museo Storico Italiano della Guerra, alla presenza del re Vittorio Emanuele III. Un evento importante nella storia della città e una tappa fondamentale nella creazione di una memoria collettiva del primo conflitto mondiale.

A distanza di cento anni, il Museo giunge a questo anniversario con un ruolo culturale e sociale nuovo e più ampio, a servizio della società e del territorio. Un ruolo che si riflette nel programma degli eventi che ha deciso di proporre ai cittadini di Rovereto, a ricercatori e appassionati di storia, ai giovani e alle famiglie.

A partire dal mese di ottobre, infatti, è possibile partecipare ad una serie di incontri che daranno un’idea dell’ampiezza, per quantità e varietà, delle attività in cui il Museo è impegnato. Attività molto più ricche e variegate rispetto a quelle dei suoi esordi ma che seguono il solco tracciato dai fondatori, quello che vede nel valore della memoria storica un importante patrimonio da preservare. 

Il programma ripercorre dunque quella che è ormai una storia centenaria ma con lo sguardo rivolto al futuro, come sottolinea Francesco Frizzera, direttore del Museo: “la vera sfida del centenario il Museo l’ha colta presentandosi a questo importante appuntamento con un percorso di visita completamente rinnovato, ricco di contenuti e di linguaggi diversi, rivolti alle tante persone, diverse per provenienza, età ed interessi che in questi anni hanno visitato il Museo, spesso più di una volta”. 

Gli appuntamenti proseguiranno fino a fine anno e sono resi possibili grazie al contributo e al sostegno di Comune di Rovereto, Provincia autonoma di Trento, Comunità della Vallagarina e Fondazione Caritro.

Il centenario è un momento che il Museo avrebbe voluto condividere negli spazi cittadini insieme ad un ampio pubblico ma dovendo fare i conti con le limitazioni imposte dalla pandemia si è scelto di svolgere online una parte degli incontri, per dare la possibilità a tutti di partecipare, anche considerando l’ampia rete di collaborazioni che il Museo ha costruito nel corso della sua lunga storia e che comprende ricercatori, collezionisti e appassionati di tutto il mondo.

Venerdì 8 ottobre alle ore 18 è in programma la presentazione del libro di Massimo Baioni, professore presso l’Università degli Studi di Milano, dal titolo “Vedere per credere. Il racconto museale dell’Italia unita” (Viella 2020), un volume che si interroga su come sono cambiati i musei storici italiani dall’Ottocento ad oggi e che contribuisce a definire il contesto in cui sorsero le maggiori istituzioni museali dedicate alla storia nazionale.

Il 12 ottobre, nel giorno esatto che ricorda l’inaugurazione del Museo, la cerimonia istituzionale vedrà presenti le autorità e proporrà un intervento del prof. Nicola Labanca (Università di Siena), storico e grande conoscitore del Museo. A seguire, verrà presentata in anteprima la docu-serie “Il castello”, una produzione della Fondazione Museo storico del Trentino per la regia di Andrea Andreotti che, a partire da novembre sul canale di History Lab, racconterà in modo inedito le storie custodite nelle vetrine e negli archivi del Museo, ma anche quelle di chi ci lavora.

Il momento istituzionale sarà preceduto dalla giornata internazionale di studi “I musei della Grande

Guerra nell’arco alpino”, alla quale parteciperanno musei attivi in Italia, Austria e Slovenia per parlare del ruolo dei musei nella valorizzazione del patrimonio storico. Il confronto tra le esperienze svolte nei tre paesi, sarà lo spunto per riflettere sulle forme di conservazione, recupero e fruizione del patrimonio e delle azioni necessarie per preservarlo per le nuove generazioni.

Ci saranno anche una mostra fotografica ed un libro a ripercorrere la storia del Museo e il processo di costruzione della memoria della Prima guerra mondiale a Rovereto; entrambi saranno presentati venerdì 15 ottobre alle ore 18 (su prenotazione). 

12 ottobre 1921. Il re Vittorio Emanuele III con la regina Elena, in visita al Museo il giorno della sua inaugurazione

A coinvolgere il pubblico con un racconto che animerà le sale del Museo saranno infine le visite teatralizzate in programma venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 ottobre. Gli attori del Teatro delle Quisquilie di Trento accompagneranno i visitatori ripercorrendo alcune vicende della Prima guerra mondiale e della storia del Museo dando voce ad alcuni dei personaggi che ne furono protagonisti.

Per le famiglie appuntamento invece sabato 23 ottobre con la visita animata “Un salto nel passato” dedicata ai bambini tra i 6 e i 10 anni.

Nel mese di novembre, sarà presentato al pubblico un importante lavoro che ha visto impegnato il Museo nell’ultimo anno insieme all’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione: la catalogazione delle uniformi in uso al Regio Esercito italiano nel periodo 1909-1919. La ricca collezione del Museo insieme a pezzi provenienti da altri musei nazionali ed internazionali e da collezionisti privati, troverà infatti un’ampia e dettagliata descrizione nel catalogo in corso di pubblicazione con l’editore Verlag Militaria di Vienna.

In alto, la Sala dei legionari trentini nel 1925. Sotto, la stessa sala oggi dedicata alla propaganda di guerra

Gli eventi online si svolgono su piattaforma Zoom (link per partecipare su museodellaguerra.it) e in diretta sul canale Youtube del Museo. Per quelli in presenza, prenotazione obbligatoria allo 0464 488041 o didattica@museodellaguerra.it.

Tutti i dettagli sulle iniziative per il centenario del Museo si trovano su www.museodellaguerra.it.

Inaugurazione del Museo con le autorità riunite nel cortile del Castello di Rovereto.

In grigioverde nel regio esercito italiano, 1909-1919

In corso di pubblicazione un catalogo completo delle uniformi in uso all’esercito italiano nel periodo della Prima guerra

La collezione del Museo, una delle più ricche esistenti, è stata oggetto di un importante progetto di catalogazione svolto in collaborazione con ICCD Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e sostenuto dalla Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero della Cultura, tramite un bando per progetti ed iniziative relativi al patrimonio storico della Prima guerra mondiale.

Il progetto ha previsto una ricognizione dettagliata degli elementi di uniforme conservati dal Museo, la redazione di schede di catalogo in base ai criteri stabiliti da ICCD e da un’accurata campagna fotografica. 

Il lavoro di catalogazione ha riguardato 223 pezzi: 75 copricapo, 56 elmetti e 92 giubbe ed uniformi. Tra questi alcuni cimeli particolarmente significativi come le uniformi dei tre irredentisti trentini Battisti, Chiesa e Filzi, alle quali si sommano altri elementi di rilievo, come il copricapo del gen. Pecori Giraldi, i cimeli di alcuni protagonisti del Volo su Vienna, l’elmetto Adrian rinvenuto a Passo Buole e appartenuto ad uno degli 11 soldati trasportati ad Aquileia per la selezione del Milite Ignoto. 

Le schede descrittive, ricche di dettagli, sono ora facilmente accessibili a tutti gli utenti interessati sul sito web del Catalogo generale dei Beni Culturali all’indirizzo www.catalogo.beniculturali.it.

La catalogazione è risultata di grande importanza non solo ai fini di un riordino delle collezioni e delle attività espositive del Museo che in questo periodo sta progettando un ampio riallestimento, ma anche perché ha posto le basi per la realizzazione di un catalogo più ampio, in corso di pubblicazione con l’editore Verlag Militaria di Vienna. Il volume presenterà più di 350 pezzi, provenienti in misura prevalente dalle collezioni del Museo storico italiano della guerra, ma afferenti anche alle collezioni di musei di rilievo nazionale ed internazionale fra i quali il Musée Royal de l’Armée et d’Histoire Militaire di Bruxelles, il museo del Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, il Museo delle Forze Armate 1914-1945 di Montecchio Maggiore e molti altri enti, istituzioni e privati. Il catalogo, in uscita a novembre 2021, costituirà un repertorio pressoché completo delle uniformi in dotazione all’Esercito italiano nel periodo della Prima guerra mondiale.

VOCI DAL PASSATO 
Un secolo di storia raccontato nelle visite teatralizzate in programma nel mese del centenario

Per raccontare com’è nato e come si sono formate le sue collezioni, il Museo della Guerra in collaborazione con il Teatro delle Quisquilie di Trento propone nelle giornate di venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 ottobre delle visite guidate molto particolari. Ad accompagnare i visitatori nelle sale del Museo insieme ad una guida esperta ci saranno infatti anche alcuni dei protagonisti che contribuirono alla sua nascita.
Nel 1921 Rovereto era una città che cercava di ritornare alla normalità dopo i difficili anni della Prima guerra mondiale. Le conseguenze del conflitto erano ancora ben visibili e la gente, oltre a ricostruire case e paesi, cercava di riordinare i ricordi e le testimonianze di quelle drammatiche vicende. Quell’anno, un gruppo di cittadini roveretani, decise di creare uno spazio per raccogliere quelle testimonianze: oggetti, cimeli, armi, uniformi, immagini e documenti vennero dunque radunati e trovarono accoglienza nel castello della città. Nacque così, cento anni fa, il Museo Storico Italiano della Guerra. 
A raccontare quelle vicende saranno le voci dei suoi fondatori e di chi decise, nei primi anni di vita del museo, di donare i propri oggetti perché venissero conservati ed esposti, ex combattenti ma anche famigliari di chi dalla guerra non tornò. Le loro voci, offriranno un’occasione per conoscere la storia del museo, riflettere sulla sua funzione culturale e riscoprire il valore del patrimonio storico e della memoria.
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