Un’anti-poesia per il presente che ci sfugge

Nicanor Parra (1914-2018) è stato un influente poeta e matematico cileno, noto per aver rivoluzionato la poesia latinoamericana con il suo stile colloquiale e anticonformista, definito “antipoesia”. Fratello della celebre cantante Violeta Parra, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Cervantes nel 2011. 
La sua opera ha avuto un profondo impatto sulla letteratura contemporanea.

In questi versi Nicanor Parra mette a fuoco i tratti di un suo stile anti-retorico, che egli stesso definì “anti-poesia”, nel quale confluiscono surrealismo e dadaismo e ci accompagnano in un’esposizione lineare, ma che cela significati profondi ed esistenziali. Il tempo si frammenta nei momenti del passato che ormai è andato portando via il vissuto, nell’illusione del presente che inafferrabile guizza via appena proviamo a trattenerlo. Non ci resta che quello che sarà, emozioni imperscrutabili che non possiamo conoscere, ma alle quali ci affidiamo con aspettative ricche di illusione e speranza. Ed è per queste che il poeta ci invita a brindare con lui, accomunati in un identico destino che supera il ricordo e il rimpianto e si incammina nella certezza del futuro, seppur impercettibile.

Ultimo brindisi

Che lo vogliamo o no
abbiamo solo tre alternative:
ieri, il presente, e domani. E neppure poi tre
perché come dice il filosofo
ieri è ieri
ci appartiene solo nel ricordo:
alla rosa che ha perso le foglie
non puoi levarle un altro petalo.
Le carte da giocare

sono solo due:
il presente e il giorno di domani.
E neppure due
perché è un fatto ben stabilito
che il presente non esiste
se non nella misura in cui si fa passato
e già passò…
come la gioventù.
Riassumendo
ci resta solo il domani:
io sollevo la mia coppa
per questo giorno che non arriva mai
che però è l’unico
di cui realmente disponiamo.

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Pubblicato da Mariavittoria Keller

Ha un’innata passione per la scrittura che cerca di declinare sia dal punto di vista professionale (ideazione di testi promozionali, contenuti web, corsi creativi) che artistico (performance multimediali, esposizioni, reading…) conciliandola con tutto ciò che è espressione dell’animo umano. Non ama parlare di sé se non attraverso quello che scrive: “Mi sono sempre descritta come una persona fragile. Timida, silenziosa, sognatrice. Un'osservatrice attenta della realtà e una appassionata visitatrice di sogni. Scrivo per provare a fermare in un attimo le emozioni, per riviverle, per regalarle a chi avrà la cura di dedicarci uno sguardo. Perchè credo fortemente che il valore delle cose sia svelato nei dettagli e nel tempo che sappiamo concedere. Così mi incaglio spesso nei giorni, troppo veloci e spesso disattenti verso chi preferisce stare in disparte. Amo la natura selvaggia, libera, perchè sento di esserlo anch'io. Gusto le cose semplici, che sorridono, che condivido con poche, pochissime preziose persone. Credo nell'Amore come sentimento Universale, anche se ho ancora qualche difficoltà con il sentimento, quando mi guarda. Amo il raccoglimento, la lettura e la musica, non ho paura della solitudine quando non è imposta, ma è una scelta. Vivo imparando, non dimenticando che la felicità è negli occhi di chi guarda”. Info: vikyx79@gmail.com