Ventincinque anni di “Teatro instabile”

VII edizione di “eState in villa”Proposta dal T.I.M.di Meano T.I.M. Teatro Instabile di Meano presenta “Terra di nessuno”Tratto dall’omonimo libro di:E. Baldini regia: Sergio Bortolotti

Diciannove spettacoli, 23 corti teatrali, 31 letture interpretate, 35 premi vinti, 86 persone coinvolte, 25 anni di attività. I numeri del T.I.M. – Teatro Instabile di Meano parlano da soli, segnando per l’associazione, nata nel 1996 nel sobborgo di Trento, un traguardo importante e raccontano una passione che continua a rinnovarsi generazione dopo generazione. 

«Siamo mossi da un motore di grande passione – inizia a raccontare Nicola Merci, 43 anni, membro dell’associazione da quando ne aveva meno di 18 e per tre mandati presidente del Teatro Instabile di Meano – per alcuni è la fuga dalla vita ordinaria, per altri è la possibilità di un altro modo di vivere o di vestire delle maschere. Penso ad alcune persone, per esempio Sergio Bortolotti, regista e direttore artistico del T.I.M., sulla cresta dell’onda da 25 anni il cui entusiasmo non è venuto meno, la passione è la stessa del primo giorno».

“Astaroth”

Il T.I.M. – Teatro Instabile di Meano nasce a Meano il 28 febbraio 1996 come associazione culturale e nel nome porta la sua essenza: “uno spirito libero, forse un po’ anticonformista”, così si definisce nelle descrizioni, “che nell’instabilità trova una strategia per restare lontana dalla routine e dagli stereotipi”. Un’instabilità intesa come caratteristica positiva, che permette un lavoro libero e autoironico e che favorisce un’apertura, una possibilità continua di rinnovarsi: «Credo che nel nome si trovi il destino – continua Merci – anche in tema di spazi abbiamo avuto un percorso di instabilità. Gli inizi sono stati nel vecchio teatro di Meano, poi diventato asilo nei primi anni 2000. Da qualche tempo siamo tornati a debuttare a Meano grazie all’apertura del nuovo teatro e alla relazione positiva con AriaTeatro, che attualmente gestisce lo spazio». Quella del T.I.M. è un’attività prolifera e longeva, fondata sull’impegno volontaristico, sulla dedizione, sui compromessi di ognuno per combinare lavoro, famiglia, tempo libero e, soprattutto, su un grande amore per le “buone storie”: «Siamo una realtà amatoriale – prosegue Merci – ma ormai abbiamo esperienza, conoscenza, storia. A distinguerci dal tradizionale panorama amatoriale trentino crediamo siano proprio le storie, i testi che scegliamo. La lingua per noi è per lo più l’italiano, ma abbiamo anche produzioni in dialetto e non consideriamo questo come il principale dei tratti distintivi. Inoltre abbiamo sempre avuto grande attenzione per gli allestimenti scenografici: Bortolotti è un grafico pubblicitario e questo si nota nelle nostre scenografie». 

Il 2021 è stato un anno importante per il T.I.M, che ha celebrato 25 anni di palcoscenico e che nonostante il periodo segnato dalla pandemia, ha comunque realizzato uno spettacolo: La Maria Zanella, un monologo – diretto da Bortolotti e interpretato da Grazia Bridi – sull’alluvione del 1951 in Polesine, un lavoro che mette sotto la luce dei riflettori come gli eventi meteorologici possano impattare sulle vite delle persone. Inoltre, quest’anno il T.I.M. ha conquistato la 24esima edizione di Palcoscenico Trentino – Premio Mario Roat, con Variazioni enigmatiche, diretto da Sergio Bortolotti e riconosciuto con quattro premi: miglior spettacolo, miglior regia, migliore scenografia e il premio di miglior attore a Roberto Volcan. 

“La Maria Zanella”

«I premi ci sembrano accessori alla nostra passione – commenta Merci – ma aiutano a capire se una storia può avere una universalità emozionale e può essere condivisa con il pubblico. È proprio l’incontro ad alimentare la passione e la ricerca». Ed è proprio con questa convinzione che il Teatro Instabile di Meano ha celebrato i suoi traguardi, perché – come scrive Alessandro Baricco e ricorda il T.I.M. su segnalibri che ha regalato al suo pubblico in occasione dell’ultimo debutto – “non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla!” La prossima storia è già scritta, deve solo essere raccontata. È quella di questi 25 anni tra sale prove e teatri, tra palchi e tempo rubato al lavoro e alla famiglia per inseguire la passione di vestire altri panni. Una storia che sta per diventare un documentario: «ma di questo – conclude Merci – ne parleremo tra qualche mese».

“Variazioni enigmatiche”
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Pubblicato da Susanna Caldonazzi

Laureata in comunicazione e iscritta all'Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige dal 2008, inizia la sua esperienza professionale nella redazione di Radio Dolomiti. Collabora con quotidiani, agenzie di stampa, giornali on line, scrive per la televisione e si dedica all'attività di ufficio stampa e comunicazione in ambito culturale. Attualmente è responsabile comunicazione e ufficio stampa di Oriente Occidente, collabora come ufficio stampa con alcune compagnie, oltre a continuare l'attività di giornalista free lance scrivendo per lo più di di cultura e spettacolo. Di cultura si mangia, ma il vero amore è la pasticceria.