Via d’acqua che unisce i popoli

Il fiume Adige all’altezza di Lagundo (Bz)

L’acqua quale elemento prezioso, capace di unire popoli e culture: con questo messaggio il Presidente del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano del Trentino ha presentato martedì 9 aprile, presso la sede FAI di Trento, in via Oss Mazzurana 54, il primo progetto regionale dedicato al fiume Adige, articolato in cinque eventi sul territorio, fino a domenica 30 giugno.  Un progetto per raccontare la cultura del fiume Adige, in tutti i suoi aspetti. L’annuncio ha fatto seguito a quello avvenuto il giorno precedente da parte del Presidente FAI dell’Alto Adige presso la sala di rappresentanza dell’Antico Municipio di Bolzano.

“Il FAI è molto sensibile al tema dell’acqua – ha commentato Luciana de Pretis, Presidente regionale FAI Trentino. La campagna nazionale #salvalacqua promuove un approccio alle risorse idriche più sostenibile e capace di integrare le pratiche già consolidate efficienti con le più moderne tecnologie. Il nostro percorso si inserisce in questo contesto: vogliamo riportare a galla i saperi tradizionali, le buone pratiche che hanno posto al centro il valore dell’acqua, quale bene essenziale per l’umanità.”

La funivia di Sardagna, visione privilegiata del letto del fiume

“Siamo orgogliosi dell’iniziativa – ha continuato Carlo Trentini, Presidente regionale FAI Alto Adige. Si tratta del primo progetto regionale, organizzato dalle Delegazioni FAI di Trento e Bolzano e da tutta la rete territoriale dei Gruppi FAI, che intende raccontare la storia del fiume Adige dalla fonte fino alla foce. Nel corso delle tappe racconteremo aspetti e tematiche legate al ‘grande fiume’, alle sue genti e ai mestieri che da sempre gravitano attorno a questa importante risorsa idrica.”

Cinque gli appuntamenti nell’arco di tre mesi, fino alla fine di giugno. Si è cominciato sabato 13 aprile con le visite al “Museo Testa di ponte” legato alla Via Claudia Augusta a Lagundo e alla storica centrale idroelettrica di Marlengo insieme al Gruppo FAI di Merano. Si proseguirà poi con Bronzolo e il mestiere scomparso degli ‘zatterieri’ (4 maggio, evento a cura della Delegazione FAI di Bolzano), con la roggia grande di Trento (11 maggio, evento a cura della Delegazione FAI di Trento), le tracce che ricordano lo stretto legame tra la città di Trento e il suo fiume (31 maggio, evento a cura del Gruppo FAI Giovani di Trento), le peculiarità dei molti mestieri legati alle rive dei fiumi (30 giugno, evento a cura del Gruppo FAI Val di Sole e Val di Non).

“Siamo convinti che il nostro pubblico, e non solo, apprezzerà moltissimo questa iniziativa, che confidiamo di poter replicare anche in futuro – così Fabio Maistrelli, Delegato Regionale Ambiente FAI – Tutti i volontari hanno collaborato con entusiasmo e il risultato è un progetto di grande respiro, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla delicatezza degli ecosistemi, nonché a far conoscere meglio questa preziosa risorsa che scorre a pochi passi da noi.”

La Centrale di Marlengo
Il fiume lambisce il Doss Trento e prosegue il suo cammino verso Sud
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Pubblicato da Tina Ziglio

Concetta (Tina) Ziglio è nata sulle montagne in una notte di luna piena. Anziché ululare, scrive per diverse testate e recita in una sgangherata compagnia teatrale. Il suo ultimo libro è il discusso “Septizonium” (Aleppo Publishing, 2019).