Accerchiare l’ignoto

L’origine del verbo “cercare”, come quasi tutti gli etimi, è curiosa. Nella tarda latinità si parla infatti di andare attorno, quasi in cerchio, come fa chi vuole trovare qualcosa. Accerchiare l’ignoto, insomma, il mistero, e non lasciargli alcuno scampo. Svelandolo. D’altra parte il desiderio di andare oltre il conosciuto ha da sempre spinto l’umanità ad una frenetica attività di ricerca. Ovunque. Guardando verso il basso, alzando gli occhi al cielo, setacciando l’etere. Camilla Rampoldi è andata a chiedere ragione di questa necessità ad astronomi, subacquei, archeologi, rabdomanti, radioamatori e metal detectives. A Francesco Filippi, invece, abbiamo domandato lumi sull’accerchiamento che da diverso tempo, grazie ai suoi libri, sta compiendo sul periodo del fascismo. Indagare la Storia è un tipo di ricerca che ha a che fare con la verità. Quando non presenta un deficit di oggettività, la Storia è manipolabile, per questo c’è bisogno di studiosi che facciano chiarezza su certe contraddizioni del passato.

Quindi, il nostro Fiorenzo Degasperi che provvede ad accerchiare templi, chiese e santuari, riportando e offrendoci in lettura i segni che, questo mese, dal Trentino e dal Sudtirolo riportano ad Oriente. Seguono due sentiti omaggi: il primo al riservatissimo Massimo Libardi, storico bibliotecario e uomo di cultura, e il secondo alla simpatica Antonia Dalpiaz, poetessa e commediografa. Infine, per questo dicembre insolito, abbiamo provato ad accerchiare eventi ed appuntamenti, ma la ricerca in questo campo non ha sortito alcun effetto, per le ragioni che conosciamo. Per questo, cari lettori, in questo numero – ahinoi – non troverete l’usuale e gradito calendario.

Ci viene raccomandato di trascorrere festività “sobrie”. Voglio augurare a tutti che siano anche “vere” e ci aiutino ad accerchiare un po’ anche noi stessi. Sulla strada che riporta alla normalità.

direttore@trentinomese.it

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