Girolamo che ci ricorda Pinocchio

Ispirata ad un fatto vero, Girolamo offre inizialmente analogie con il Pinocchio di Collodi: un ingegnoso contadino chiamato Natale scolpisce da un ceppo di legno le fattezze del suo pupazzo, lo chiama Girolamo, ne dipinge i dettagli del viso e lo veste come si addice ad un comune mortale. Natale finirà per affezionarsi allo spauracchio e al tramonto, quando le ombre della sera si allungano sul piccolo vigneto, lo solleva dalla mansione di spaventa-cornacchie e lo accoglie in casa in cambio di un briciolo di compagnia, fino al crepuscolo della propria esistenza.

A differenza di Natale, Girolamo vivrà una seconda vita grazie all’intuizione del fotografo trentino Flavio Faganello, il quale lo immortalerà assieme a tanti altri spauracchi simili. Da questa originale collezione il Comune di Roncegno disporrà la creazione di una Casa – Museo degli Spaventapasseri, inaugurata postumanel 2006 al Mulino Angeli di Marter in Valsugana.

Flavio Faganello (1933-2005) nella versione a fumetti e in quella reale

La dimensione fantastica

L’immaginazione varca la soglia del Museo e offre una versione inedita della vicenda. Per esprimere sentimenti “umani” come Pinocchio, Girolamo attende al vecchio Mulino Angeli la visita di due amici speciali, Gary e Spike. Il terzetto, con l’ausilio di una valigia magica, trasvolano negli anni Novanta al tempo della grande amicizia tra Girolamo, il contadino di Madrano e l’uomo dei click, alias il fotoreporter trentino al quale è dedicato questo omaggio. 

Cuore di paglia
Lo spauracchio Girolamo è il più visitato e ammirato. Lo trovate al Mulino Angeli di Marter presso una stanza arredata con una vetrinetta vintage, un tavolo e una sedia e pronto con la sua valigia del tempo a condurvi nel suo bucolico regno magico.
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