Giardinaggio come cura e ri-connessione con la Natura

Dopo tante ore al chiuso, durante i mesi più freddi, abbiamo voglia di uscire e di riconnetterci con l’energia della Terra. Prendersi cura di una pianta è un ottimo modo per stare all’aria aperta: non è solamente un atto botanico ma è una vera e propria forma di mindfulness. Osservare le foglie che si aprono, toccare il terriccio umido con le dita, sentirsi responsabili di una piccola vita verde, oltre a costituire un buon esercizio fisico aiuta anche a ridurre l’ansia e aumentare l’autostima. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto in più occasioni l’effetto benefico del giardinaggio e dell’orticoltura sulla salute mentale, tanto che talvolta ai pazienti di cliniche ed RSA vengono anche proposte come attività terapeutiche, oltre che di svago. Innaffiare, zappettare, concimare in un certo senso ci mantengono giovani, poiché contribuiscono a migliorare la nostra concentrazione e costringono a focalizzarci sul presente, lasciando da parte il rimuginare sul passato e le preoccupazioni per il futuro. Lavorare all’aria aperta, assecondando il ritmo naturale delle piante, ci ricorda anche che talvolta è necessario rallentare il nostro ritmo, in questo tempo frenetico che ci vorrebbe sempre pronti, e che occorrono pazienza e dedizione, per ottenere un risultato soddisfacente. La bellezza del verde che ci circonda poi, oltre ad ossigenare l’ambiente, ci restituisce anche una gradevole sensazione di appagamento estetico. Pensate alla piacevolezza che ci dona passeggiare in un giardino, osservare i cambiamenti stagionali, respirare a pieni polmoni: la natura offre una via diretta verso la serenità.
Non serve possedere chissà quale terreno per mettere alla prova il proprio pollice verde, è sufficiente un terrazzino o un angolino in casa… Per chi non ha molta pratica, per cominciare vanno bene le erbe aromatiche come salvia e rosmarino, oppure piante grasse come le Sedum Palmeri, facilissime da coltivare e resistenti alla siccità. Insomma, non importa cosa piantiamo e dove, basta provare a mettere le mani in terra e vedere l’effetto che fa. Dopotutto, la cura è l’atto d’amore più prezioso che possiamo offrire. Lo ha detto anche Papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale di Preghiera per la cura del Creato, invitandoci a contribuire a “costruire un mondo dove l’umanità e la natura vivano in armonia”. Ne abbiamo davvero bisogno.
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Pubblicato da Silvia Tarter

Bibliofila, montanara, amante della natura, sono nata tra le dolci colline avisiane, in un mondo profumato di vino rosso. La vita mi ha infine portata a Milano, dove ogni giorno riverso la mia passione di letterata senza speranza ai ragazzi di una scuola professionale, costretti a sopportare i miei voli pindarici sulla poesia e le mie messe in scena storiche dei personaggi del Risorgimento e quant'altro. Appena posso però, mi perdo in lunghissimi girovagare in bicicletta tra le abbazie e i campi silenziosi del Parco Agricolo Sud, o mi rifugio sulle mie montagne per qualche bella salita in vetta. Perché la vista più bella, come diceva Walter Bonatti, arriva dopo la salita più difficile.