“Il riuso fa bene al pianeta”, parola di Sabrina!

Sabrina Zotta nel suo negozio di Trento

Quello che gestisce nel cuore di Trento non si può certo definire un semplice negozio dell’usato: qui vestiti ed accessori sono di un certo pregio e si respira un’aria di raffinata cura nella scelta e nella tipologia dei dettagli. Anche l’arredo contribuisce a valorizzare i capi d’abbigliamento proposti da Sabrina Zotta.

Sabrina, raccontaci gli inizi della tua attività.
L’attività è nata a dicembre ’19; prima eravamo in una sede più piccola, in piazza Cesare Battisti; da aprile di quest’anno (2021), siamo venuti in questa nuova sede di via S. Trinità, molto più grande.

L’idea di un negozio vintage come è nata?
Io ho sempre comprato e usato vintage, da quando andavo al liceo; quindi è sempre stata una passione, indipendentemente dal lavoro. Io poi lavoravo come stylist a Milano e ho iniziato a vendere vintage online una volta rientrata a Trento. Partendo dall’online sono arrivata al negozio in centro città. Ho detto: proviamo anche con lo store fisso. Da lì ho proseguito.

Meglio la formula online o quella tradizionale?
Sono associati, ma rappresentano un diverso tipo di vendite. Online vendi lusso, in linea generale; invece nel negozio hai più possibilità di vendere cose più semplici, come magliette ecc… Insomma sono proprio mercati diversi.

Vintage e seconda mano. Che differenza c’è?
Seconda mano è tutto ciò che è stato utilizzato, che ha avuto una vita precedente e che poi viene rivenduto, a cui viene data una seconda occasione. Ma può non essere di marca e non deve seguire delle caratteristiche specifiche. Invece vintage è tutto ciò che è di marca e appartiene a una collezione specifica ed è di vent’anni precedente all’anno corrente. Una maglietta di Dior del 2000 è una maglietta vintage. Una borsa di tre anni fa sicuramente non lo è. 

Che fascia d’età si avvicina di più a questa tipologia?
Si spazia tantissimo, abbiamo dalle liceali fino alle signore. Un range molto ampio. 

Come funziona la selezione del materiale?
Noi prendiamo solo tessuti naturali, a eccezione di certe tipologie, come ad esempio un piumino. In linea generale, solo tessuti naturali, non per forza di marca. Vado ai mercatini, faccio ricerche online, e sono anche un punto vendita per i privati. Si può portare quello che non si utilizza più, poi seleziono secondo i canoni prefissati. 

Cosa ritirate preferibilmente?
Prendiamo tutto, dagli accessori all’abbigliamento, con l’esclusione delle scarpe, che non vengono prese in considerazione (almeno a Trento, che è un mercato recente sull’usato).

Ecco, come si pone Trento rispetto a questo tipo di mercato? C’è una certa risposta? 
Qualcosa si muove, ma il discorso è ancora abbastanza in salita. Chi viene da fuori ha più cultura, sa già a cosa va incontro, ha le idee chiare. Emilia Romagna, Lazio, Toscana hanno tanta conoscenza del riuso. Abbiamo tanti universitari, che in quanto giovanissimi hanno anche loro hanno a cuore la questione ecologica. 

L’accessibilità e i prezzi sono invitanti, ci fai qualche esempio?
Giacche in pelle dai 45 euro in su, gonne in vera pelle a 29 euro, borse in pelle/cuoio a 39 euro, foulard in seta a 20 euro, magliettine in seta allo stesso prezzo. Chiaramente i prezzi più alti sono giustificati dal fatto di un ottimo tessuto, di un pezzo sartoriale, con dietro tutta una lavorazione. Cerco di rimanere il più bassa possibile, ovviamente. 

Hai parlato di “microeconomia”. 
Sì, si guarda nel proprio armadio e si scopre che ci sono abiti che non vanno più di taglia o signore che hanno vecchie borse di lusso e non se ne fanno niente. Allora vendono, si riprendono i soldi, li rinvestono in qualcos’altro. I ragazzi acquistano direttamente da persone. C’è tutto un giro all’interno della città che è molto affascinante. 

Cosa ne pensi di Vinted?
È il primo sito che non richiede commissioni, quindi è un’ottima app per rivendere. E trovi chi vuole svuotare l’armadio e persone che non possono permettersi acquisti troppo elevati. Su Vinted non è un vendere per lucrarci, è un vendere che ha un altro scopo. 

Tu compri su Vinted?
Io compro su Vinted, si possono fare degli ottimi affari; rispetto a tutte le applicazioni che c’erano prima – piattaforme in cui c’era gente che lo faceva fondamentalmente per lavoro – Vinted è comunque pensato per i privati.

Nel negozio spicca anche un elemento nuovissimo, di che cosa si tratta?
È un armadio per igienizzare i capi e sanificarli. Tutto quello che esponiamo deve essere praticamente perfetto. Non prendiamo niente che abbia difetti, in quanto abbiamo tantissimo giro di merce. Igienizzare capi in pelle o scamosciati non è semplicissimo. Ad esempio, se una ragazza mi porta un cappotto in lana che metto in vendita a 60 euro, a lei vanno 30 euro. Ma se quei 30 euro li aveva spesi per la lavanderia, non guadagna niente. Questo è un piccolo lavasecco, per agevolare questa operazione. 

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Pubblicato da Tiziana Tomasini

Nata a Trento ma con radici che sanno di Carso e di mare. Una laurea in materie letterarie e la professione di insegnante alla scuola secondaria di primo grado. Oltre ai grandi della letteratura, cerca di trasmettere agli studenti il piacere della lettura. Giornalista pubblicista con la passione della scrittura, adora fare interviste, parlare delle sue esperienze e raccontare tutto quello che c’è intorno. Tre figli più che adolescenti le rendono la vita a volte impossibile, a volte estremamente divertente, senza mezze misure. Dipendente dalla sensazione euforica rilasciata dalle endorfine, ha la mania dello sport, con marcata predilezione per nuoto, corsa e palestra. Vorrebbe fare di più, ma le manca il tempo.