7 note, mille emozioni

Thomas Dausgaard

Il 2022 si sta ormai avviando alla conclusione e, prima dei consueti concerti di fine anno e inizio dell’anno nuovo, l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento ha in locandina gli appuntamenti con i direttori  Daniel Cohen il 7 dicembre e Thomas Dausgaard il 21 (Trento, Auditorium, ore 20.30); l’Idillio di Sigfrido di Richard Wagner e la Serenata n. 1 op. 11 di Brahms costituiscono il programma che dirigerà Daniel Cohen. Nel giorno di Natale del 1870, coincidente con il compleanno della moglie Cosima, Wagner la accolse con una piccola orchestra sulla scalinata della loro villa sul lago di Lucerna. Fu questa la prima esecuzione dell’Idillio di Sigfrido, che Cosima rievoca nel suo diario con poche parole: ”Era musica, e che musica! Quando finì, Wagner venne da me con i bambini e mi offrì la partitura del poema sinfonico per il mio compleanno”. Desideroso soprattutto di serenità, Brahms nel 1857 si immerse nella natura incontaminata dei boschi di Detmold, luoghi idilliaci che dovevano fungere da panacea per le sue tempestose passioni. Da questa pace sgorgò la Serenata op. 11, primo lavoro puramente orchestrale del compositore di Amburgo. 

Thomas Dausgaard dirigerà l’orchestra regionale in due partiture di autori dell’Europa centrale: la Suite n. 2, op. 4 di Béla Bartók e la Sinfonia n. 8 op. 88 di Dvorák. La Suite di Bartók è un esteso lavoro orchestrale venato di musica popolare ungherese; l’autore passò tutta la sua vita a elaborare uno stile che rispecchiasse la vera musica popolare della sua terra, che studiò appassionatamente viaggiando di villaggio in villaggio per registrarne le sue forme più pure. Anche in Dvorák la musica popolare è dominante, ma ammansita nelle forme classiche ed espressa in un linguaggio pienamente romantico. All’età di cinquant’anni, il compositore boemo voleva affermare la propria personalità, senza quell’ossequio alla tradizione germanica e a Brahms in particolare, che pure lo aveva sostenuto, determinando il suo orientamento. Dichiarò pertanto di volere “scrivere un’opera diversa da tutte le altre sinfonie, con idee personali e lavorate in modo nuovo”. Ma Dvoràk, per carattere tutt’altro che innovatore e rivoluzionario, partito per stranire il linguaggio sinfonico tradizionale lo ha invece familiarizzato, reso intimo e domestico, in tal modo ritrovando se stesso.  

Splendido per vena melodica, slancio ritmico, fecondità iperbolica (mezzo migliaio di titoli), getto d’ ispirazione (“ha una scatola magica piena di melodie”, si favoleggiava a Vienna), Johann Strauss junior gode oggi come ieri di popolarità planetaria; nel 1890 un sondaggio rivelava che le personalità più celebri in Europa erano la Regina Vittoria, Bismarck e Johann Strauss junior. I celebri valzer e le polke del compositore austriaco domineranno il concerto di fine anno dell’Orchestra Haydn (Trento, 31 dicembre, Auditorium, ore 18.30), evocando le sfarzose sale da ballo viennesi dell’Ottocento, ornate di sontuosi lampadari e stucchi sovrabbondanti. Il programma, diretto da Alexander Mayer, che vede la partecipazione straordinaria del soprano Gina Gloria Tronel, è completato da pagine di Strauss senior, Offenbach, Gounod, von Suppé e Lehár

Gina Tronel
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Pubblicato da Daniele Valersi

Diplomato in Flauto dolce e traversiere a Verona, laureato in Lettere a Trento; insegna presso il Liceo "S. M.Scholl" di Trento. Ha pubblicato partiture di Francesco Antonio Bonporti, Giacomo Gotifredo Ferrari, Pierre Gautier (editrice SPES - Firenze), nonché l'edizione critica della "Cronica" di Guillaume de Puylaurens (il documento coevo più completo sulla Crociata contro gli Albigesi) per La Finestra - Lavis. Collabora con il quotidiano "l'Adige" e con alcune riviste online.