Andrew Basso: “Credere nell’impossible? Si può!”

Uno dei più noti network televisivi statunitensi lo ha definito come “Il più grande escapologo del mondo” mentre lo scorso febbraio in diretta su Canale 5 allo “Show dei record”, il programma condotto da Gerry Scotti, ha conquistato un nuovo record del mondo da Guinness dei Primati nella fuga più veloce al mondo da mani e piedi bloccati a testa in giù immerso all’interno di una vasca d’acqua. Lui è Andrew Basso, l’escapologo ed illusionista trentino considerato l’erede di Houdini, che ritorna ad esibirsi nella sua terra con il suo nuovo show “Credi nell’impossibile”. Lo spettacolo sarà proposto da Andrew Basso in prima assoluta al Teatro Sociale con un doppio appuntamento: il 20 (ore 21) e 21 maggio (doppio spettacolo, ore 17.30 e 21) nella coproduzione fra il management statunitense dell’artista, il Centro S. Chiara e Piattaforma Servizi di Giuseppe Putignani. Nell’ultimo decennio, Andrew ha calcato alcuni dei più grandi e prestigiosi palchi del mondo dalla Sydney Opera House in Australia, al West End di Londra, da Broadway a New York al Pantages di Hollywood anche nel segno del tour mondiale come star dello spettacolo di magia dal record d’incassi “The Illusionists”. 

Andrew, che effetto ti fa tornare ad esibirti in Trentino? 

“Essere a Trento il 20 e 21 maggio sarà un’emozione grande! Sono dieci anni che gli spettacoli mi portano in giro per il mondo e quindi lontano dal pubblico trentino. A dir la verità qualche trentino nel mondo mi è venuto a trovare ed è sempre stata una piacevolissima sorpresa trovare qualcuno della tua terra dall’altra parte del pianeta. Dallo stimatissimo chef Dennis Franceschini al campione Matteo Trentin. Vedere fin dal primo giorno di prevendita che i biglietti stanno andando a ruba da parte dei trentini mi tocca il cuore”.

Riavvolgiamo il nastro e iniziamo dalla tua Borgo Valsugana dove sei nato nel 1985: da dove è nata la tua infatuazione per la magia? 

“Da bambino vedevo in tv Fiorello che girava le piazze intrattenendo il pubblico con il suo karaoke. A mia madre Clara piaceva tantissimo e così anch’io provavo a fare lo showman a casa per far sorridere la mamma. Quando ci riuscivo era un’emozione speciale. Poi, all’età di 7 anni, vidi un circo a Borgo Valsugana: ricordo il profumo dei popcorn e dello zucchero filato e questo tendone che quando vi entrai mi sembrava immenso. Quando vidi questi artisti fare cose con abilità straordinarie e vestiti in maniera molto particolare, fu immediato il mio desiderio di voler far parte di quel mondo fuori dall’ordinario. Ma fu a 8 anni in una fiera a Bolzano che ebbi il primo vero incontro con la magia. Un mago stava intrattenendo alcune persone attorno al suo tavolino, mi avvicinai con mia madre e lui fece sparire una pallina rossa che riapparì nella mano di mia madre Clara. In quell’esatto istante di stupore e meraviglia nacque il mio sogno di diventare un mago”.

Come la vedevano i tuoi genitori. 

“Per diversi anni mia madre la considerava una perdita di tempo, come un qualcosa che mi allontanava da una solida e concreta realizzazione professionale. Mi voleva dentista. Mio padre invece mi accompagnava agli spettacoli e assisteva alla mia graduale crescita. Ai miei primi successi entrambe sono diventati i miei grandi fans”.

Quando hai capito che poteva essere qualcosa più di un gioco?

“Quasi subito. La passione che mi guidava fin dall’inizio era talmente forte che sapevo che quella era la mia missione”. 

Cosa ricordi del tuo primo spettacolo “vero”? 

“Ricordo la piazza di Borgo, il muretto a ridosso della chiesa, il mio piccolo canta tu con il microfono e la cassetta degli 883. Il tavolino da picnic prestatomi dal papà Armando con la tovaglia luccicante cucita dalla mia zia. I borghesani che vedendo questo bambino di 8 anni si incuriosivano e piano piano creava una crescente folla a semicerchio. Come cresceva il pubblico cresceva la mia emozione. All’inizio era un giocoliere,un clown,un fachiro, un mangiafuoco con qualche gioco di prestigio. poi la magia ha vinto su tutto”. 

Dal Trentino agli Stati Uniti: quanto è stato difficile avere successo negli States? 

“Gli Stati Uniti vivono di entertainment e sono una nazione in cui esiste grande competizione vista la grande richiesta per gli spettacoli di intrattenimento. Il livello di professionalità nel settore spettacolo è altissimo, dal tecnico di scena all’artista, dal direttore artistico al manager del palco. Basti pensare ai teatri di Broadway o al mondo del cinema di Hollywood”.

Nello show “The Illusionists” sei tra i sette migliori illusionisti al mondo: che effetto ti fa? 

“Il 2011 rappresenta un anno di grande svolta nella mia carriera perchè è l’anno in cui due produttori di spettacoli internazionali mi hanno scoperto. Erano alla ricerca del migliore escapologo per un progetto che voleva radunare i sette migliori esponenti della magia. Nonostante ne faccia parte da 11 anni è qualcosa che devo ancora metabolizzare! Anche oggi quando salgo sul palco a fianco dei più grandi nomi della magia che ammiravo fin da bambino sgrano gli occhi perché ancora non ci credo”.

Cosa ci puoi anticipare dello show “Credi nell’impossibile” che debutterà al Sociale? 

“Per novanta minuti porterò sul palco numeri che non ho mai presentato prima e che raccontano il mio viaggio nell’impossibile attraverso le diverse abilità che ho allenato in questi trent’anni di passione per l’arte dell’incredibile. Dalla pura abilità manuale con un mazzo di carte per arrivare all’esperimento dove cercherò di catturare un proiettile ai 300 chilometri orari, al numero di escapologia che ho presentato sui più grandi parchi del mondo ovvero la cella di tortura dell’acqua, il numero dove leggendariamente Harry Houdini perse la vita. Ma lo spettacolo prevede diversi momenti di interazione con puro divertimento per il pubblico. Prometto non solo adrenalina ma anche dei momenti di emozione condivisa con il pubblico. E per tutti quelli che arriveranno allo spettacolo con 30 minuti di anticipo in teatro, ho in riserbo una sorpresa”.

Ospite di Gerry Scotti su Canale 5

Un teatro e non un palasport come quelli con migliaia di persone come sei abituato: quanto è difficile adattare qui lo spettacolo? 

 “Fare uno spettacolo per 9000 persone come mi è capitato ad esempio nell’auditorium nazionale di Città del Messico, per 18 repliche consecutive è paradossalmente molto più semplice. Il grande palco, le grandi strutture, i grandi budget permettono di muovere la grande macchina operativa facilmente. Il teatro sociale di Trento è bellissimo, è uno spettacolo già ad entrarci. Ma allo stesso tempo sarà una sfida, dovremo gestire bene gli spazi e gestire alcuni aspetti tecnici importanti. Pensate che solo la vasca piena d’acqua raggiunge 10 quintali e richiede modifiche al palcoscenico per poterla sostenere in maniera sicura. Credo si tratti di un’occasione straordinaria per vivere questo spettacolo più a stretto contatto con il pubblico, e con i biglietti a partire da venti euro sarà una possibilità per più persone di accedere a questo tipo di evento”. 

Uno spettacolo per famiglie: in quale modo coinvolgerai il pubblico? 

“Si tratta di uno show per tutta la famiglia e lo consiglio alle famiglie con bambini dagli otto anni in su. Il mio spettacolo ha una grande componente di interattività perché è proprio quando lo spettatore viene coinvolto direttamente che allora il pubblico si immedesima e vive attraverso i suoi occhi l’emozione della magia. In alcuni momenti sarò tra il pubblico ed in altri saranno gli spettatori a diventare protagonisti sul palco”. 

Da poco hai conquistato anche un “Guinness World Record” con ribalta televisiva da Gerry Scotti. 

“Finalmente ho realizzato un altro sogno che avevo fin da bambino. Non sono mai stato uno sportivo e quindi l’idea di un record era lontano dalle mie abilità di illusionista, ma con l’escapologia si è aperto un nuovo mondo in quanto è una disciplina fatta da una grande parte di preparazione fisica e il Guinness World Records Show è il contenitore perfetto dove si può unire abilità atletica e spettacolarizzazione. Quelli di Trento saranno i primi spettacoli da recordman”. 

17.02.2019 Tauron Arena Krakow The Illusionists prosto z Broadwayu podczas europejskiego tournée 2019

Per Mondadori hai pubblicato una autobiografia motivazionale nel libro “Credi nell’Impossibile”. 

“Un bravissimo scrittore un giorno mi contatta dopo aver visto una mia intervista. Mi dice che devo assolutamente raccontare la mia storia perché ho un grande potenziale nell’ispirare e motivare le altre persone a raggiungere il proprio sogno. Ricordo che dissi a Salvatore Vitellino che a 35 anni trovavo prematuro scrivere una mia biografia e che forse avrei aspettato di andare in pensione prima di scriverlo. Lui tenne duro e mi convinse del valore del messaggio che potevo passare soprattutto ai giovani in cerca della loro identità e della loro missione di vita. E così in pochi mesi abbiamo scritto la storia del mio sogno da Borgo a Broadway. La soddisfazione di vedere le persone ispirate, che prendono coraggio per seguire il proprio cuore e la propria passione va oltre qualsiasi applauso preso sul palco”.

Passioni appunto: quali le tue oltre la dimensione artistica? 

“Adoro la cucina sia dietro che davanti i fornelli. Invidio quei programmi dove chi lo presenta ha occasione di girare il mondo provando i piatti delle cucine internazionali”.

La musica e il cinema? 

“Mi piace ascoltare una grande varietà di musica in base all’emozione del momento. Adoro andare ai concerti dal vivo di quegli artisti che oltre la musica sanno fare spettacolo. Il cinema e il suo immaginario sono una grande fonte di ispirazione per me”.

Hai animali o ti piacerebbe averne? 

“Li adoro. Quando firmerò un contratto a Las Vegas che mi terrà fermo per qualche anno potrò permettermi di dedicarmi alla compagnia di un amico a quattro zampe”.

Qual è il luogo del mondo che più ti ha stupito? 

 “Ho visto posti straordinari ed è proprio scoprendo il resto del mondo che ora so apprezzare molto di più l’Italia”.

E lo show più emozionante? 

“Quando sono salito sul palco di New York a Broadway con personaggi come Phil Collins, Angela Bassett, Woody Allen che sono venuti a complimentarsi in camerino; poi quando ho camminato sul red carpet di Hollywood per lanciare lo show a Los Angeles”.

Hai mai avuto paura sul palco? 

“Ogni volta ho sempre una dose di paura perché in quello che faccio c’è sempre un margine di rischio e la possibilità di errore può avere serie conseguenze”. 

La prossima sfida impossibile? 

“Impossibile?”.

17.02.2019 Tauron Arena Krakow The Illusionists prosto z Broadwayu podczas europejskiego tournée 2019
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Pubblicato da Fabio De Santi

Classe 1967, si nutre fin da ragazzo di musica e passione per la scrittura con particolare dedizione alle pagine di Vonnegut, Dagerman e Cèline. Scrive dalla metà degli anni '90 per il quotidiano l'Adige e da tempo quasi immemore collabora con Trentinomese. Frequenta le onde radio dagli anni '80 con diversi programmi fra cui quelli proposti su Radio Rai Regionale dove da spazio alla scena musicale trentina cosi come accade sulle pagine del nostro mensile.