Caldo eccezionale in autunno

In autunno fa ancora caldo, eccezionalmente sopra la media. Il Climate Media Center, gruppo di esperti a supporto di media e ricercatori nella comunicazione dei cambiamenti climatici, ha raccolto le seguenti dichiarazioni tra accademici e studiosi. Tra parentesi quadre è indicata la data del riscontro.

Giorgio Vacchiano, professore associato di gestione e pianificazione forestale all’Università di Milano [25/10/2022]

Quali sono gli impatti sulle foreste del caldo anomalo nell’attuale mese di ottobre?

«Di per sé, una temperatura più elevata prolunga la fotosintesi e la durata della stagione vegetativa delle piante. Tuttavia, alcuni studi associano un eccesso di calore autunnale con una entrata anticipata in dormienza da parte delle piante, che quindi potrebbero avere meno tempo a disposizione per accumulare le sostanze di riserva. Una temperatura più elevata inoltre incide anche sulle perdite di carbonio dal suolo, che in autunno rischiano di superare il potenziale assorbimento garantito dalla fotosintesi “extra” – impoverendo, e non potenziando, il carbonio sequestrato dagli ecosistemi, soprattutto alle latitudini settentrionali. Inoltre, il caldo e soprattutto il secco che lo accompagnano rischiano di acuire l’impatto di altri agenti di danno al bosco, come la propagazione di eventuali incendi boschivi – sulle Alpi abbiamo già avuto recentemente incendi vasti e distruttivi nel mese di ottobre in corrispondenza di calure prolungate, come nell’ottobre 2005 o 2017. Anche gli insetti parassiti – che sono in piena fase di pullulazione dopo la tempesta Vaia e la siccità estiva che hanno indebolito gli alberi e reso disponibili grandi quantità di legno fresco per le larve che se ne nutrono – possono approfittare del caldo, mantenendo alta la loro attività per un periodo più lungo o addirittura aggiungendo una nuova generazione al loro ciclo riproduttivo annuale, rischiando di far aumentare ulteriormente la loro pressione, come nel caso degli attacchi di bostrico in corso sull’abete rosso».

Elisa Palazzi, fisica dell’atmosfera, professoressa associata all’Università di Torino [24/10/2022]

Quanto si può correlare questa tendenza all’attuale cambiamento climatico? Quali sono i principali impatti e rischi, in particolare per le zone di montagna?

«I dati mostrano che il 2022 sarà con buona probabilità l’anno più caldo in Italia dal 1800; il mese di ottobre è stato più caldo della norma, sia come temperature dell’aria che delle acque del Mediterraneo. Gran parte del 2022 è stato siccitoso. Non è tanto l’evento isolato di per sé, o l’anno anomalo, a preoccupare, quanto il loro inserirsi nel quadro di una tendenza di riscaldamento globale a lungo termine che interessa il nostro paese e l’area del Mediterraneo, hot-spot climatici. Se questa tendenza sarà tipica dei decenni a venire, con una stagione calda allungata e un accorciamento della stagione della neve (con un autunno che inizia dopo e una primavera che comincia prima) le conseguenze sugli ecosistemi di alta quota saranno sempre più tangibili: dalla riduzione dei ghiacciai, all’aumento del rischio, alla diminuzione della estensione, spessore e permanenza del manto nevoso, con conseguenze sia in alta quota che a valle, soprattutto in termini di disponibilità di risorsa idrica».

Franco Miglietta, dirigente di ricerca al CNR, ricercatore highly cited nel campo dell’agricoltura, socio del Gruppo2003 per la ricerca scientifica [24/10/2022]

Quali sono i principali impatti sul sistema agricolo dovuti al prolungarsi del caldo nel mese di ottobre?

«Gli effetti delle correnti condizioni meteo anomale sono diversi fra regioni agrarie diverse. In alcune zone il caldo di ottobre è arrivato dopo un periodo piovoso e sta quindi favorendo l’allungamento del periodo vegetativo di piante arboree ed erbacee; con ovvie ripercussioni positive sul totale di Carbonio fissato e sull’accumulo di riserve in colture perennanti [cioè che prolungano per più anni il periodo vegetativo, ndr]. In altre zone, dove ha piovuto meno, il caldo recente ha invece prolungato la siccità obbligando gli agricoltori a continuare a irrigare per mantenere livelli produttivi adeguati. In queste zone si temono difficoltà nella preparazione dei letti di semina autunno-vernini. Da più parti giunge la preoccupazione che caldo e umidità possano favorire lo sviluppo di nuove generazioni di insetti dannosi (es. mosca dell’olivo) con attacchi tardivi anche a quote più elevate. In alcune zone del Sud Italia si sta procedendo a raccolte anticipate delle olive per evitare danni».

Serena Giacomin, fisica, climatologa e meteorologa, presidente di Italian Climate Network [21/10/2022]

Sembra esserci un caldo eccezionale in Italia e in Europa nell’attuale mese di ottobre. Di quanti gradi le temperature attuali sono sopra la media stagionale?

«Alta pressione di matrice nord africana causa del caldo anomalo sull’Italia, soprattutto centro-meridionale in questo fine settimana: temperature diurne anche superiori ai 25 °C con possibili locali picchi addirittura prossimi ai 30 gradi, più probabili in Sardegna».

Quali sono le previsioni per il prosieguo della stagione?

«All’inizio della prossima settimana l’anticiclone nord-africano continuerà a dominare sul Mediterraneo e sull’Italia centro-meridionale dove proseguirà la fase di tempo stabile ed eccezionalmente caldo; secondo le attuali proiezioni dei modelli di previsione questa anomalia potrebbe perdurare fino alla prossima settimana. Le temperature sono anche di 6-8 gradi sopra le medie stagionali, valori tipici di fine estate».

Quanto si può correlare questa tendenza all’attuale cambiamento climatico?

«Com’è noto una configurazione meteorologica non è correlabile direttamente con il cambiamento climatico (se non dopo più approfonditi studi di attribuzione). Ma, anche se questo singolo evento non può stabilire di per sé una tendenza climatica, l’attuale anomalia si inserisce perfettamente nella tendenza climatica e nell’aumento in frequenza di ondate di caldo anche fuori stagione che stiamo osservando negli ultimi anni».

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Pubblicato da Tina Ziglio

Concetta (Tina) Ziglio è nata sulle montagne in una notte di luna piena. Anziché ululare, scrive per diverse testate e recita in una sgangherata compagnia teatrale. Il suo ultimo libro è il discusso “Septizonium” (Aleppo Publishing, 2019).