Zucchero: un viaggio musicale senza confini

Con una carriera straordinaria alle spalle, una voce inconfondibile e un repertorio capace di emozionare generazioni di fan in tutto il mondo, Zucchero torna a far parlare di sé. È appena uscito il suo nuovo album, Discover II, che ha conquistato immediatamente le vette delle classifiche.

Come è nato “Discover II”?
“Questo nuovo disco rappresenta la seconda parte del mio progetto di cover. Dopo il primo Discover, mi sono accorto che c’erano ancora tantissime canzoni che amavo e che non avevo incluso. Ho selezionato pezzi che avrei voluto scrivere io, partendo da una lista di 500 brani accumulati negli anni, fin da quando ho iniziato a suonare a 13 anni, con il sax tenore nella banda del paese. Ogni canzone scelta rappresenta un momento importante della mia vita, una fotografia di ricordi e emozioni”.

Tra gli omaggi spiccano due brani in italiano e una dedica speciale a Ivan Graziani
“Ho reinterpretato due brani stranieri trasformandoli in italiano. Il primo è Amor che muovi il sole, ispirato al pezzo dei The Killers, che non è una traduzione letterale, ma una riflessione sull’amore universale. L’altro è Una come te, che nasce da Chinatown dei Bleachers. E poi c’è Agnese, un omaggio al mio caro amico Ivan Graziani. È una canzone che racconta la provincia italiana, le cose semplici e genuine che forse non esistono più, ma in cui mi riconosco, un po’ come ho fatto con brani come Diamante“.

Confrontarti con canzoni iconiche come quelle di Bob Dylan è stato impegnativo?
“Divertente, ma anche una sfida. Quando lavori su pezzi così grandi, il rischio di non riuscire a dare loro nuova vita è sempre dietro l’angolo. Serve rispetto, attenzione e tanto coraggio. All’inizio mi dicevo: ‘Forse è meglio non toccare certe canzoni, vola basso, altrimenti rischi grosso’. Ma alla fine ho osato. Ho reinterpretato brani come Knockin’ on Heaven’s Door di Bob Dylan e altri di Eddie Vedder, U2 e Rod Stewart. Alla fine, quando senti il risultato, il dubbio svanisce”.

C’è una differenza tra realizzare un album di cover e uno di inediti?
“Con un album di cover mi sento più libero. Quando lavoro su inediti sto chiuso in casa per un anno, faccio il francescano e mi arrovello su ogni dettaglio. Non tutto quello che produci ti piace il giorno dopo, e ti arrabbi. Con questo disco, invece, ho lavorato con piacere, ma con l’obiettivo di far suonare ogni canzone come se fosse mia. Spero che anche il pubblico apprezzi il risultato”.

Nel 2025 tornerai a esibirti negli stadi in Italia
“Dopo l’incredibile Overdose d’amore World Tour dello scorso anno, che mi ha portato in 20 nazioni e 38 città attraverso 3 continenti, nel 2025 sarò di nuovo negli stadi italiani. Ecco alcune date già confermate:

  • 19 giugno, Stadio del Conero di Ancona
  • 21 giugno, Stadio San Nicola di Bari
  • 26 giugno, Stadio Olimpico di Torino
  • 28 giugno, Stadio Euganeo di Padova

E stiamo lavorando per aggiungere altre tappe. I biglietti sono già disponibili, vi aspetto per vivere insieme queste emozioni!”.

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Pubblicato da Giuseppe Facchini

Giornalista, fotografo dello spettacolo, della cultura e dello sport, conduttore radiofonico. Esperto musicale, ha ideato e condotto programmi radiofonici specialistici e di approfondimento sulla storia della canzone italiana e delle manifestazioni musicali grazie anche a una profonda conoscenza del settore che ha sempre seguito con passione. Ha realizzato biografie radiofoniche sui grandi cantautori italiani e sulle maggiori interpreti femminili. Collezionista di vinili e di tutto quanto è musica. Inviato al Festival di Sanremo dal 1998 e in competizioni musicali e in eventi del mondo dello spettacolo.