Tutte le facce del male

Come si fa a parlare del Male oggi? Nel mondo della tecnologia, degli influencer, della globalizzazione che raggiunge il suo apice nella storia? Ha senso congetturare ancora su quel che la Chiesa, usando un termine che appare oltremodo desueto, chiama “Diavolo”? D’altra parte basta guardarsi attorno per accorgersi di come qualcosa di negativo incomba sui nostri giorni. Senza tirare in ballo l’onnipresente pandemia, basti citare il conflitto in corso nel cuore della vecchia Europa e tutti i micro conflitti che imperversano nel cuore degli uomini e delle donne, sballottolati in un presente confuso, in cui le certezze ondeggiano sempre più come deleddiane canne al vento.

È un problema discernere del male, anzitutto per la contraddizione da cui occorre partire. Ovvero, se è scaturito dalla stessa origine che ha generato il bene i problemi ontologici da risolvere sono molti e bene assortiti. A meno che il male non rappresenti la mera assenza del bene e qui le cose cambierebbero non poco. Ma c’è dell’altro. Perché avventurarsi in certe paludi filosofiche non può non lasciar intravvedere quel che visibile non è. Ovvero è ben arduo parlare del Male senza tirare in ballo il soprannaturale, fregandosene un po’ di quel che Josph Conrad affermava quando diceva “Credere che esista una fonte soprannaturale del male è superfluo; gli uomini sono perfettamente capaci di qualsiasi nefandezza”.

Abbiamo posto questi spunti a uno scrittore che sull’indagine riguardo l’argomento ha non solo scritto, ma fatto una ragione di vita. Giornalista, speaker radiofonico e molto altro, Beppe Amico  nel corso della sua trentennale carriera ha interpellato a riguardo studiosi eminenti come Vittorio Messori, Renzo Allegri, Andrea Tornielli, Padre Gabriele Amorth, Cardinal Ersilio Tonini. In occasione dell’uscita di due suoi importanti libri, lo abbiamo avvicinato per porgli alcune domande.

Che senso ha per te affrontare certe tematiche al giorno d’oggi? E con quale finalità?

Ci aiuta a comprendere meglio le sfide che l’umanità sta affrontando. Il male può essere visto come una sorta di “forza oscura” che si manifesta nel mondo nel quale viviamo e anche in noi stessi. La finalità? Comprendere le radici del male, affrontare le sfide che la sua presenza porta con sé e cercare soluzioni che portino alla pace e all’armonia tra i popoli. 

Ma cos’è esattamente il male? 

Con questo termine generico si può descrivere una varietà di situazioni e comportamenti che sono considerati immorali, ingiusti o dannosi. Può essere definito come una manifestazione di un’intenzione cattiva o di una mancanza di empatia per il benessere degli altri. Potrei darne molte definizioni ma preferisco quella di Papa Montini il quale in un illuminante discorso disse: “Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa…”.

Qual è la tua posizione spirituale rispetto a tutto ciò?

Metto la speranza davanti a tutto, anche al male a cui assistiamo ogni giorno. E non mi riferisco solo alla crisi economica ed energetica, ai problemi del caro vita in conseguenza della pandemia e dell’invasione dell’Ucraina ma anche alle tante violenze in ambito domestico, alla corruzione dilagante, alle futuristiche proposte dell’ingegneria genetica, alle nuove ed inquietanti applicazioni dell’intelligenza artificiale che in un prossimo futuro domineranno la scena del mondo. 

Come commenti la celebre frase di Baudelaire: “Il più bel trucco del Diavolo sta nel convincerci che non esiste”?

La forza di ciò che noi chiamiamo “male” è in definitiva la capacità di sfruttare le nostre paure e debolezze, convincendoci che non esista una realtà al di là della nostra. È un messaggio importante che ci sprona ad essere consapevoli delle nostre azioni e di non lasciarci ingannare dalle illusioni né terrene, né preternaturali. Forse riferendosi proprio a quella celebre affermazione dello scrittore francese Padre Amorth una volta mi disse che “il demonio è così furbo da far credere alla gente che non esista, così lavora indisturbato”. 

Esiste un male oggettivo, “esterno”, o il genere umano se lo porta dentro, determinandolo con il suo stare al mondo?

Valgono ambedue le affermazioni. Il male può essere visto come un prodotto della natura, con tutte le tragedie e le calamità che comporta, ma anche come un prodotto delle nostre scelte. Tuttavia, può anche essere visto come una conseguenza del nostro modo di stare al mondo, dove le nostre scelte individuali e collettive hanno un impatto diretto su ciò che ci circonda e su come esse vengano percepite.

La conversazione con Padre Amorth poi ci porta in una realtà inimmaginabile, apparentemente lontana da quella “visibile” che ci circonda. Qual è il confine tra misticismo e intervento diabolico? Sovente per la Chiesa il confine è sottilissimo…

I mistici credono che la loro pratica sia un modo per stabilire una connessione più profonda con Dio, l’universo o altre entità spirituali. Tuttavia, alcune persone credono che il misticismo possa anche essere utilizzato per aprire la porta a entità maligne o diaboliche. L’intervento diabolico è una forma di pratica magica o rituale che coinvolge l’invocazione o la manipolazione di energie maligne o entità diaboliche. Mentre il misticismo può essere sia positivo che negativo, il ricorso all’intervento diabolico è generalmente percepito come una pratica negativa che porta conseguenze negative. Attenzione però ai falsi profeti…

Cioè?

Coloro che si arrogano presunti doni mistici ma che in realtà ingannano le persone facendo credere di essere depositari di un dono mistico.

Cambiamo argomento: cos’hanno a che fare i segreti di Fatima con gli eventi negativi e la crisi di questi ultimi tempi?

Tante profezie parlano di imminenti castighi. In particolare, quella di Fatima mette l’accento sul pericolo che corre l’umanità se non si ravvede e torna ad una vita di pietà. Tante le connessioni con gli eventi di questi ultimi tre anni. Lucia, l’ultima veggente delle note apparizioni portoghesi, disse che la Russia sarebbe stato lo strumento utilizzato da Dio per punire i gravi crimini dell’umanità e questa realtà, a quanto pare, la stiamo vivendo proprio nei nostri giorni. 

Che spazio ha il soprannaturale nella nostra odierna società liquida e tecnologica?

Gli esseri umani stanno sempre più cercando di esplorare il soprannaturale per trovare significato e consapevolezza, e la tecnologia sta fornendo nuovi strumenti per farlo ma deve essere capace di utilizzarli al meglio perché possano essere veicoli di crescita, una sorta di valore aggiunto per la nostra civiltà. 

In che misura l’occulto entra nella società locale attuale?

È un fenomeno in continua diffusione. Il Terzo Segreto di Fatima, quella parte che per alcuni non sarebbe ancora stata svelata, sembra fare riferimento ad una generalizzata apostasia che si starebbe consolidando in tanti religiosi e religiose e anche in moltissimi fedeli delusi e scoraggiati dal perversare delle ingiustizie sociali e dal dilagare del male in ogni sua forma.  

I luoghi riescono a custodire l’energia negativa di episodi o tragedie avvenute? In Trentino ne conosci qualcuno?

I luoghi possono certamente custodire l’energia negativa di episodi o tragedie avvenute nel passato. Nella provincia di Trento, un posto che viene spesso associato a energie negative è Monte Cristallo, una montagna situata a sud di Trento. La leggenda narra che in passato sulla vetta fosse stato commesso un terribile omicidio, il quale avrebbe lasciato un’energia negativa che ancora oggi è percepita da chiunque si avvicini a quel luogo. Altri siti che potrebbero essere associati a energie negative nel Trentino sono le fortezze di Arco e di Rovereto, che ricordano gli episodi tristi della Prima Guerra Mondiale.

Parliano di luoghi: da cosa è determinata la differenza tra uno sacro e un luogo invece maledetto?

Un luogo sacro è un posto in cui le persone vanno a pregare, a riflettere o per trovare ispirazione, mentre un luogo maledetto è generalmente percepito come infestato da forze maligne o pericolose. Un luogo maledetto può anche essere un posto triste o che evoca sentimenti di paura e di angoscia. Un luogo sacro, d’altra parte, può essere considerato come una realtà in cui si trova una presenza divina che ispira pace e benedizione.

In chiusura, ci dici qualcosa di Padre Pio? Cosa rappresenta per te?

San Pio ha vissuto una vita straordinaria dal punto di vista mistico e ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo. È noto per i suoi doni carismatici e per lo stato di profonda contemplazione durante la preghiera che lo portava ad entrare a tu per tu con il soprannaturale; questo grande religioso è spesso associato ad eventi prodigiosi ed è ricordato da molti per i suoi tanti miracoli e per le stigmate alle mani, ai piedi e al costato che portò sanguinanti e doloranti sul suo corpo per cinquant’anni. Devo molto a Padre Pio, oggi finalmente elevato agli onori degli altari. Innanzitutto la mia conversione, avvenuta ormai più di 25 anni fa.

I libri di Beppe Amico

“I Segreti di Fatima” affronta oltre che tematiche spirituali, anche tesi di ordine geopolitico legate soprattutto agli eventi straordinari degli ultimi due anni. Argomenti scottanti sui quali spesso gli analisti non sono d’accordo: pandemia, crisi alimentare ed energetica, possibile estensione del conflitto tra Russia e Ucraina, pericolo di una guerra nucleare, rischio ambientale, cambiamenti climatici, apostasia, Anticristo… Tanti si chiedono: cosa c’entra tutto questo con le profezie di Fatima?

L’autore, che ha condotto un lungo studio sull’argomento, sintetizza la lunga conversazione con Padre Gabriele Amorth presentando spunti di riflessione e osservazioni su temi molto controversi e talvolta complessi come demonologia, esorcismi, preghiere di guarigione e liberazione, attività ordinaria e straordinaria del demonio, angeli ribelli, giudizio universale, aldilà, morti premature e molto altro.

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Pubblicato da Mariavittoria Keller

Ha un’innata passione per la scrittura che cerca di declinare sia dal punto di vista professionale (ideazione di testi promozionali, contenuti web, corsi creativi) che artistico (performance mulltimediali, esposizioni, reading…) conciliandola con tutto ciò che è espressione dell’animo umano. Non ama parlare di sé se non attraverso quello che scrive: “Mi sono sempre descritta come una persona fragile. Timida, silenziosa, sognatrice. Un'osservatrice attenta della realtà e una appassionata visitatrice di sogni. Scrivo per provare a fermare in un attimo le emozioni, per riviverle, per regalarle a chi avrà la cura di dedicarci uno sguardo. Perchè credo fortemente che il valore delle cose sia svelato nei dettagli e nel tempo che sappiamo concedere. Così mi incaglio spesso nei giorni, troppo veloci e spesso disattenti verso chi preferisce stare in disparte. Amo la natura selvaggia, libera, perchè sento di esserlo anch'io. Gusto le cose semplici, che sorridono, che condivido con poche, pochissime preziose persone. Credo nell'Amore come sentimento Universale, anche se ho ancora qualche difficoltà con il sentimento, quando mi guarda. Amo il raccoglimento, la lettura e la musica, non ho paura della solitudine quando non è imposta, ma è una scelta. Vivo imparando, non dimenticando che la felicità è negli occhi di chi guarda”. Info: vikyx79@gmail.com