À la guerre (comme à la guerre)? 

Samuel Beckett, autore della frase nel titolo, avrebbe potuto mai immaginare gli scenari odierni relativi alla guerra? Come in moltissimi altri campi, l’informatica ha rivoluzionato il modo in cui le guerre moderne vengono condotte, e se le strategie militari osservano una trasformazione radicale, dalla raccolta di informazioni alla logistica, dall’intelligence alla guerra cibernetica, oggi conosciamo nuove frontiere di tipo militare: la raccolta e l’elaborazione e condivisione di dati, sono fondamentali per la pianificazione e l’esecuzione delle operazioni. Pensiamo ai droni aerei e terrestri, per esempio, che permettono di ottenere informazioni in tempo reale.

I servizi segreti di tutto il mondo utilizzano avanzati algoritmi di analisi dei dati per individuare minacce, e sviluppare profili di obiettivi. I social media analizzano dati finanziari e fonti aperte, consentendo di identificare potenziali minacce in modo più efficiente, con modelli predittivi che possono prevedere le intenzioni nemiche e pianificare operazioni. La guerra cibernetica rappresenta uno dei fronti più controversi delle modernità. Gli attacchi informatici mirati possono compromettere infrastrutture critiche, interrompere comunicazioni e rubare informazioni sensibili. I governi stanno investendo risorse ingenti nello sviluppo di capacità difensive e offensive nel campo della sicurezza informatica, ma questo solleva importanti questioni etiche e legali.

I robot terrestri e i droni autonomi, sono oggi utilizzati per missioni di ricerca e salvataggio, disinnesco di ordigni esplosivi e combattimento, e l’intelligenza artificiale è in grado di analizzare enormi quantità di dati, per identificare schemi, modelli e tendenze, a supporto della pianificazione e la presa di decisioni.

La dipendenza dalla tecnologia rende le forze militari vulnerabili a potenziali attacchi cibernetici ma, soprattutto, la minaccia dell’intelligenza artificiale incontrollata solleva interrogativi etici sulle decisioni autonome che possono essere prese da sistemi computerizzati. La privacy e la sicurezza dei dati sono preoccupazioni crescenti, dato che le organizzazioni militari raccolgono e condividono una quantità sempre maggiore di informazioni sensibili.

Le guerre moderne sono oggi diverse: si migliora l’efficacia delle operazioni militari, ma la comunità internazionale deve lavorare per stabilire norme e regolamentazioni che guidino l’uso responsabile dell’informatica, bilanciando necessità di sicurezza e rispetto dei diritti umani e leggi internazionali.

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Pubblicato da Francesco Bindi

Francesco Bindi è formatore e divulgatore informatico, dal 1995. Lavora con scuole di vario ordine e grado, enti pubblici, aziende. Nel suo canale YouTube WEBindi, propone interviste a personalità di vario genere, sul loro utilizzo del web. Le stesse son o sulla pagina Facebook omonima.