Informatica? Niente paura!

Alzi la mano chi non vorrebbe averlo in casa nei momenti clou, quelli in cui vi si impalla il computer o magari vi chiedono un bel foglio Excel piuttosto che un modulo avanzato da un minuto all’altro. Se poi uno – oltre ad essere in grado di percorrere le infinite strade del labirinto informatico – è pure bravo ad insegnare e le cose te le spiega sotto forma di gioco, non si può chiedere di meglio. E non è sicuramente un caso se un professionista del web come lui sia molto richiesto per condurre corsi a tutte le fasce d’età; tiene pure una rubrica su Trentino TV che va in onda il mercoledì. Questo per dire quanto la nostra epoca sia plasmata dall’uso delle tecnologie e dalla conseguente necessità di formare ed istruire una popolazione che utilizza sempre più gli strumenti digitali. E poi è risaputo – lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle – che la pandemia ha vistosamente accelerato l’universale esigenza di avere un determinato livello di competenze in questo campo. Insomma in tempi di quella che è stata definita la quarta rivoluzione industriale, noi di Trentino Mese abbiamo intervistato Francesco Bindi e ci siamo fatti raccontare qualche pixel del suo mondo digitale.

Apriamo con una presentazione: chi è Francesco Bindi?

Sono un formatore – con un passato di studi artistici – nell’ambito delle nuove tecnologie dal 1995; successivamente divulgatore nel campo delle nuove tecnologie: lavoro con bambini, con scuole, con circoli anziani, con enti pubblici, con aziende in tutto il Trentino e in Toscana e poi dove mi chiamano. Per fare qualche esempio, ho lavorato con UTETD (Università della terza età e del tempo disponibile del Trentino), con ANCeSCAO (Coordinamento circoli pensionati e anziani della Provincia di Trento) e con la PAT. Da tre/quattro anni mi muovo soprattutto sulle mobilità (telefonini e tablet) che è il 90% dell’utilizzo che si fa oggi nel web. Il computer sta piano piano scomparendo e viene usato soprattutto per motivi lavorativi.

Che cosa significa “informatica ludica”?

Molte volte mi chiedono la motivazione di questo nome un po’ strano, perché sembra quasi un laboratorio di videogiochi! In realtà è un approccio più giocoso all’informatica, che effettuo tramite i miei corsi. Io ho l’abitudine di non stare dietro a una cattedra, ma di proporre dei moduli che siano adatti alle persone… giro molto per i banchi, ad esempio. È un approccio più scherzoso e divertente e poi ha più appeal, soprattutto nelle fasce più giovani di età.

Oggi l’informatica ha un grosso peso sulle nostre vite, specialmente in tempi di Covid: quali difficoltà hai riscontrato sul campo?

È stato abbastanza devastante per il mio lavoro, anche perché io vivo di queste lezioni che faccio, sia al mattino che al pomeriggio e alla sera. Tieni conto che io – in situazione normale – vedo circa 400 persone in settimana. Chiaramente con il lockdown, anche per premura mia, a livello iniziale (anche perché non si capiva bene cosa e come fare) ho sospeso precauzionalmente tutti i corsi che avevo con gli anziani. Ho continuato in alcune scuole dove mi avevano chiamato e poi ho iniziato con le lezioni a distanza. Il fatto paradossale è stato che io – a parte il discorso scuole – insegnando a persone che se ne intendono poco o che hanno una preparazione base (come gli anziani), non ho potuto neanche utilizzare la DAD. Invece non sono mancati gli impegni di aggiornamento, quelli con Trentino TV, con “il Dolomiti” e con la mia pagina WEBindi, che ha parecchie visualizzazioni.

Sicurezza e web: cosa possiamo dire?

La sicurezza è un grossissimo tema, molto delicato. Il fatto che noi si posti su internet qualcosa o si ricevano aggiornamenti in base ai nostri spostamenti, alle nostre ricerche e quant’altro spesso viene visto come un’invasione della privacy. In realtà è un’arma a doppio taglio perché comunque abbiamo delle grandi aziende che gestiscono a livello informatico la nostra sicurezza assieme a tutti gli organi preposti come ad esempio la polizia informatica (ti ricordo che quella italiana è ai primissimi posti nel mondo).

Perché arma a doppio taglio?

Arma a doppio taglio perché la nostra sicurezza sul web è in mano a pochi colossi e questa non è una cosa positiva. Bisogna cercare di capire: ogni volta che andiamo ad aprire una mail, a ricevere qualcosa in allegato, a navigare… questo cosa comporta?

Cosa ci si può aspettare dal futuro nel mondo dell’informatica?

Il futuro non è alle porte ma è già iniziato. E parla di internet, cioè di tutto quello che internet ci permetterà di fare: comandi vocali, domotica, (pensiamo ai frigoriferi intelligenti o ai termostati) e quant’altro. Non è più l’internet davanti a un computer o a uno smartphone, ma è un internet più adatto alle persone.

Con rischi annessi e connessi…

Chiaramente anche questo può essere un rischio perché nel momento stesso che io affido la gestione internet a un ospedale o semplicemente alla mia casa o avvio la mia automobile mediante i congegni di rete, sono soggetto ad attacchi da parte di terzi che possono compromettere il funzionamento di uno strumento. Ma anche in questo ambito, adesso siamo abbastanza tutelati.

Che risposte ricevi sul campo?

Vedo tante persone e noto che c’è entusiasmo da parte di quanti si affacciano ad un mondo che sta accogliendo tutto lo scibile. Quindi spero di fare un buon lavoro. Nell’ambito dei miei corsi propongo sempre qualcosa di curioso e particolare, anche per invogliare le persone a esercitarsi.

Hai anche delle pagine sul web.

Nelle mie pagine sui social e su youtube vado a intervistare persone che si raffrontano col web. Le persone – a vario titolo, di diverso livello di estrazione culturale, per motivi di lavoro o anche in pensione – ci raccontano le loro cose. Poi io propongo una canzone, un film, un’immagine, una frase e un libro che la persona consiglia. Una nuova comunicazione, un nuovo modo di relazionarsi e di conoscere. Un futuro che è già qui, tra noi.           

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Pubblicato da Tiziana Tomasini

Nata a Trento ma con radici che sanno di Carso e di mare. Una laurea in materie letterarie e la professione di insegnante alla scuola secondaria di primo grado. Oltre ai grandi della letteratura, cerca di trasmettere agli studenti il piacere della lettura. Giornalista pubblicista con la passione della scrittura, adora fare interviste, parlare delle sue esperienze e raccontare tutto quello che c’è intorno. Tre figli più che adolescenti le rendono la vita a volte impossibile, a volte estremamente divertente, senza mezze misure. Dipendente dalla sensazione euforica rilasciata dalle endorfine, ha la mania dello sport, con marcata predilezione per nuoto, corsa e palestra. Vorrebbe fare di più, ma le manca il tempo.