La rabbia, la poesia, la forza e il cuore

Il secondo album, doppio, dei Litfiba, “17 re”, venne pubblicato nel dicembre del 1986. Un piccolo aneddoto personale: una sera, a Bologna, un amico che studiava geologia ci caricò in macchina e ci portò in giro per l’Appennino, nei luoghi, per lo più nascosti e solitari, dove di giorno andava a “spaccare pietre”, come definiva il suo lavoro di raccolta di campioni di rocce. Ad un certo punto fece partire questo disco (in cassetta, ovviamente): “Resta”, “Re del Silenzio”, “Vendette”, “Apapaia” e così via accompagnarono il nostro viaggio al termine della notte, e quando smontammo eravamo certi di avere appena ascoltato un capolavoro del rock italiano.

In questi solchi c’è ancora molto del clima new wave e post punk, anche se siamo ormai oltre le categorie rigide. I testi sono sufficientemente oscuri, ma senza dimenticare l’impegno politico che aveva caratterizzato anche il disco di esordio della band, “Desaparecido”.

“Cherie, cherie, ora devo partire, qualcuno ha deciso per me, non è chiaro se tra noi, qualcuno spera ancora nella guerra”, canta ad esempio Piero Pelù in “Tango”, canzone contro il servizio militare obbligatorio, mentre nell’onirica “Pierrot e la luna” contempla la sua pelle che “si spacca e non si forma più”.

Il gruppo raccoglie la rabbia e la poesia del cantante e le restituisce decuplicate, guidato dalla chitarra di Ghigo Renzulli e dal basso di Gianni Maroccolo, che più tardi sarebbe passato ai CSI. Grande spazio anche alle tastiere di Antonio Aiazzi e al drumming di Ringo De Palma mentre gli splendidi arrangiamenti sono in gran parte frutto di Maroccolo assieme a Francesco Magnelli .

“17 re” fa parte della trilogia del potere, che i Litfiba chiuderanno nel 1988 con “Litfiba 3”, prima di approdare al mainstream rock. Vendette poco, ma si fece rimpiangere. In copertina campeggia un cuore rosso, stretto in una corona di spine, ideato dal manager Alberto Pirelli.

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Pubblicato da Marco Pontoni

Bolzanino di nascita, trentino d’adozione, cittadino del mondo per vocazione. Liceo classico, laurea in Scienze politiche, giornalista dai primi anni 90. Amori dichiarati: letteratura, viaggi, la vita interiore. Ha pubblicato il romanzo "Music Box" e la raccolta di racconti "Vengo via con te", ha vinto il Frontiere Grenzen ed è stato finalista al premio Calvino. Ma il meglio deve ancora venire.