Lasciarsi accudire

Di quel giorno ricordo solo che faceva particolarmente caldo. L’asfalto sotto di me sembrava pece, il calore molto probabilmente lo stava squagliando o almeno sembrava fosse così. La città ad ogni modo non dava alcun segnale di volersi fermare: nonostante avessi una certa età e nonostante in quella città avessi già trascorso innumerevoli estati e inverni, non avevo mai visto nessun evento, che fosse naturale o di natura umana, in grado di fermare l’ingegnosa e cieca corsa umana. Ognuno metteva meticolosamente in fila tanti piccoli gesti, ognuno di essi era imprescindibile e al contempo tralasciabile, tutti atti al conseguimento di un’opera più o meno grandiosa, più o meno moralmente edificante. A me ad essere sinceri ben poco interessava della moralità e dell’etica, quel che mi importava era trovare qualcosa di gustoso, o almeno di non troppo marcio, da mettere sotto i denti. D’altronde erano ormai molti anni che facevo in modo di bastare a me stesso, e quella spasmodica ricerca era ormai diventata una triste abitudine. Mi stavo ingegnando nella solita caccia passiva di routine quando un rombo ed un bagliore illuminarono a giorno la mia vista, e con essa la mia vita. 

Persi conoscenza e non mi accorsi di nulla, so solo che un paio di giorni dopo mi risvegliai in una clinica. Mi faceva male tutto, ero davvero malmesso. Il dottore mi disse che ero vivo per miracolo, che mi ero fatto trovare dal destino nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma dottore caro, questa non è altro che la mia vita! Per me è sempre stato così, quando mai sono stato anche solo nel momento o nel posto giusto, anche soltanto una delle due? Eppure sapevo che in fondo spiegare una vita dissoluta a chi la distruzione la curava e non la viveva non avrebbe prodotto alcun esito positivo. Per questo motivo decisi di rispondere con un flebile verso, a metà tra la gratitudine e la manifestazione di sollievo

Il giorno dopo seppi che uno dei soccorritori aveva deciso di prendermi a vivere insieme a lui. Feci particolarmente fatica a metabolizzare questa notizia, soprattutto perchè per me sarebbe stata una cosa completamente nuova, diversa dalla situazione alla quale mi ero mio malgrado abituato. Vivere con qualcuno voleva dire non dover più sopravvivere a se stesso e agli altri, bensì avere qualcuno che si curava di te, della tua fame, dei tuoi pensieri, della tua vita.

Ancora adesso non so cosa sia stato quel bagliore. L’unica spiegazione che mi sono dato, e che ho deciso di darmi, è che il mio meticoloso e silente lavoro quotidiano di sopravvivenza è stato finalmente premiato. Il divino ha mandato un segnale dal cielo come ricompensa per i morsi della fame alla quale ho resistito senza disunirmi, per le notti di caldo dove sono riuscito a rimanere composto, per le lacrime che ho coscienziosamente nascosto di fronte ai tanti ingiusti del mondo. In poche parole, per non aver dato la soddisfazione ad un mondo crudele di vedermi soffrire. 

E alla fine ho avuto la meglio io.

Gatto per caso

Il 21 agosto 2023 un jet privato si è schiantato tra strada e un parcheggio a Elmina, non lontano dalla capitale malese Kuala Lumpur. Un micio rossiccio si è trovato per caso nel mezzo dell’incidente, è stato salvato con una ferita larga circa 15 centimetri all’altezza delle costole.

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Pubblicato da Fabio Loperfido

Nato allo scadere del millennio, Fabio è uno studente errante che ancora non ha ben chiaro cosa potrebbe volere il mondo da uno come lui. Nel mentre prova ad offrire ciò che vede con i suoi occhi tramite una sua lettura, con la speranza che il suo punto di vista possa essere d'aiuto a qualcuno martellato dai suoi stessi interrogativi.