L’essenziale è invisibile agli occhi

Il sole era già alto e non avevo ancora mangiato. Eravamo partiti all’alba senza portare nulla con noi. Mamma diceva che tanto non ci sarebbe servito nulla, stavamo andando ad incontrare una persona molto speciale. Il signor P. si era inoltre raccomandato di stare completamente a digiuno almeno dalla sera prima. Quando arrivammo nella sua tenuta le prime luci del giorno stavano rischiarando la savana. Ci sistemammo tutti in un improvvisato cerchio, e da lì a pochi minuti iniziarono le litanie e i pianti sommessi. Chiesi a mia madre perché quelle persone fossero tristi, cosa ci fosse da piangere, perché delle persone adulte dovessero lasciarsi andare a un gesto così infantile. Lei mi zittì subito, chiarendo che quelle lacrime non esprimevano tristezza, bensì la grandissima gioia. Per cosa? Beh, per l’importantissimo incontro che stavamo tutti per fare. Chiesi diverse volte chi fosse la persona che dovevamo incontrare, e soprattutto perché dovessimo aspettarla sotto il sole cocente, senza poter né bere né mangiare. Mamma mi disse che avrei capito tutto a tempo debito. Nel frattempo la pancia iniziava a brontolare. Il giorno passò con lentezza: non era concesso né parlare né distrarsi. Bisognava soltanto stare in silenzio, seguendo la litania condotta dagli anziani. Io allora ripensai alla mia vita, viaggiai per tutti i miei anni vissuti creandomi scenari alternativi. Quando arrivò la sera avevo molta sete. Chiesi a mia madre se fosse possibile avere dell’acqua, lei rispose che no, non era quello il tempo di bere. Tutte le energie dovevano infatti essere orientate verso quell’importantissimo incontro che stavamo aspettando. Le dissi che mi sentivo poco bene, lei mi rassicurò che presto tutto si sarebbe sistemato. Quando mi svegliai il giorno seguente il sole era già alto. Poche persone erano già sveglie. Mia madre sembrava essere molto stanca, tanto da dormire ancora. Provai a scuoterla, eppure non si svegliava. Riusciva solamente a borbottare qualcosa. Avevo tanta sete, mi girava la testa e la vista si stava appannando. Provai a chiedere aiuto a qualcuno degli anziani, ma sembrava fossero tutti molto stanchi. Ad un tratto arrivò il signor P.. Lui non sembrava essere stanco, anzi era molto esuberante nei modi. Quando mi avvicinai a lui per chiedere dell’acqua, senza preavviso mi colpì in viso con un oggetto molto duro. Caddi casualmente viso a viso con mia madre, la testa pulsava e sanguinava. Subito prima di chiudere gli occhi, lei mi guardò sorridendo mormorando: ”Lo hai incontrato finalmente! Anche io ci sono quasi, sto già iniziando a vederne le sembianze, il corpo si sta rinfrescando, finalmente tutto avrà un senso…”. Non feci in tempo a spiegare a mia madre che no, non avevo incontrato nessuno, eccezion fatta per il signor P. che mi aveva colpito, e che era una persona pericolosa, e che dovevamo andarcene al più presto, che crollai in un sonno profondo. Mi risvegliai in un luogo totalmente diverso. Tutto era bianco e persone vestite anch’esse di bianco contornavano il mio letto. Mi chiesero come stessi. Effettivamente stavo molto meglio, non avevo più sete e la testa non faceva male come prima. Chiesi dove fosse mia madre, se finalmente quel signore che stavamo aspettando fosse arrivato o meno. 

Quando mi rimisi in piedi, qualche giorno dopo, mi dissero che mia madre era partita per un lungo viaggio, e che non l’avrei rivista per un po’: aveva incontrato quel signore, e aveva deciso di partire insieme a lui, lasciando detto di salutarmi. Un giorno ci saremmo riuniti finalmente tutti. Ero triste, però in fondo la capivo. Se quell’incontro era talmente importante tanto da fidarsi di una persona cattiva come il signor P., allora potevo perdonarla. 
A presto mamma, ovunque tu sia.

Morire per Gesù?

Almeno 90 seguaci di una setta religiosa si sono lasciati morire di stenti in Kenya. Alcuni sono stati soccorsi in tempo. La tenuta in cui sono stati ritrovati i corpi è di proprietà di Paul Mackenzie, arrestato il giorno successivo: è accusato di aver invitato queste persone a lasciarsi morire di fame e di sete per “incontrare Gesù”.

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Pubblicato da Fabio Loperfido

Nato allo scadere del millennio, Fabio è uno studente errante che ancora non ha ben chiaro cosa potrebbe volere il mondo da uno come lui. Nel mentre prova ad offrire ciò che vede con i suoi occhi tramite una sua lettura, con la speranza che il suo punto di vista possa essere d'aiuto a qualcuno martellato dai suoi stessi interrogativi.