Se telefonando

Incisa da Mina nel 1966, scritta da Maurizio Costanzo e Ghigo De Chiara, su musica nientemeno che di Ennio Morricone, “Se telefonando” ha un titolo anomalo, fatto da un periodo ipotetico, “se”, seguito da un gerundio. Ma si sa, il genio si manifesta proprio nella capacità di fare le cose diversamente da come vengono fatte di solito. La canzone, in origine, doveva essere la sigla di un programma tv. Il tema è quello degli amanti che si lasciano, e chiama in causa uno strumento all’epoca ancora non presente in tutte le case degli italiani, il telefono. Si sono appena conosciuti, al mare, l’amore “è cresciuto troppo in fretta” e ora lei constata che è già finito. Ma lasciarsi non è facile, costa fatica, è doloroso. Meglio svanire, sembra suggerire il testo, cioè fare “ghosting”, come si dice oggi. “Se telefonando / io potessi dirti addio / ti chiamerei. Se io rivedendoti /fossi certa che non soffri / ti rivedrei. Se guardandoti negli occhi / sapessi dirti basta / ti guarderei”. A parlare è una donna. E l’identificazione con la cantante è inevitabile.

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Pubblicato da Marco Pontoni

Bolzanino di nascita, trentino d’adozione, cittadino del mondo per vocazione. Liceo classico, laurea in Scienze politiche, giornalista dai primi anni 90. Amori dichiarati: letteratura, viaggi, la vita interiore. Ha pubblicato il romanzo "Music Box" e la raccolta di racconti "Vengo via con te", ha vinto il Frontiere Grenzen ed è stato finalista al premio Calvino. Ma il meglio deve ancora venire.