Sensibilità, intelligenza, bellezza: assieme alla gentilezza sono caratteristiche che nobilitano lo spirito.
La sensibilità si divide in due parti: la nostra e quella degli altri. Noi siamo sensibilissimi, gli altri scarseggiano quasi sempre nel dimostrarla. Noi ci commuoviamo guardando i tramonti, gli altri non sentono quasi nulla.
L’intelligenza è invece costituita da una parte sola: la nostra. Noi siamo intelligenti, gli altri no. C’erano molte persone intelligenti come noi, ma sono morte. Per esempio Dante, Galileo Galilei, Einstein.
La bellezza la possiamo “dividere” in due parti: la bellezza di merito e la bellezza di fortuna. La bellezza di merito è quella nostra. La bellezza di Angelina Jolie o di Beyoncè è questione di fortuna sfacciata, non ne hanno proprio nessun merito loro e perciò vale poco. Anche la bruttezza si divide in due parti: la nostra e quella degli altri. La nostra bruttezza nasconde però delle belle e delicate qualità interiori, la bruttezza degli altri invece è il segno della loro cattiveria che li si dipinge addosso.
E veniamo alla gentilezza: è costituita da una parte sola, la nostra. Noi siamo gentili, senza eccezione, potremmo addirittura scrivere consigli su come essere gentili con il prossimo, tanto ne siamo immersi!
Questi pensieri li condividiamo un po’ tutti, forse non li esprimiamo così nettamente come sto facendo io in questo articolo, ma li sentiamo dentro di noi, ci appartengono nel profondo.
Forse, invece di pensarci e basta sarebbe più utile provare a “mettere al mondo” questi sentimenti, far muovere loro i primi passi traballanti nelle azioni più semplici, piccolissime. Un sorriso donato senza motivo, concedere cinque minuti ad ascoltare quello che un’altra persona vuole dirci, perdonarci per non essere sempre all’altezza del nostro cuore.
La gentilezza nasce dentro, non ha niente a che vedere con la manipolazione, né con l’essere ben educati. È una predisposizione dell’anima, una qualità che prima di tutto coltiviamo a livello personale. Forse riguarda anche il rispetto. La considerazione che riserviamo per noi e gli altri. Sicuramente coinvolge l’empatia e la compassione che sono due declinazioni del sentimento di partecipazione verso la vita dell’altro.
La gentilezza genera connessioni forti e autentiche e anche se a volte richiede uno sforzo per metterla in atto, restituisce una soddisfazione profonda e appagante.
Credo che chi sa applicare la gentilezza – chi nel corso della sua vita riesce a farlo – sia dotato di un superpotere che lo fa brillare in mezzo al mondo.