Nicola Segatta, classe 1982, compositore, violoncellista, liutaio, ha scritto colonne sonore per cinema muto, radiodrammi, musica per teatro e danza, guarda a Bisanzio, ora Istanbul, che rappresenta un ponte ideale tra oriente e occidente, tra le due polarità, i due emisferi che dialogano da millenni nel cervello dell’umanità. “Concerto Bizantino” intreccia la musica classica e la tradizione popolare ebraica, armena, ottomana e slava in un gioco di specchi e di note fra Oriente ed Occidente.
Una sola composizione divisa in tre movimenti: “Il titolo del primo – racconta il musicista – è un omaggio a un regista ammirato da Fellini, Sergey Paradjanov. Il secondo movimento, Ave Maria, è una preghiera che si sgrana ripetitiva, come un rosario. Il terzo, Ivry, nasce da un frammento di improvvisazione del violinista Ivry Gitlis, da poco mancato, che diventa un pezzo dalla forte vena circense e felliniana”. Alla fine, i temi principali si intrecciano, prima di esplodere in un finale luminoso.
Ospite d’eccezione: Giovanni Sollima.