Propositi per l’anno nuovo? No grazie

Partiamo dal fatto che ogni anno, uno dopo l’altro, ci siamo augurati Buon anno! e non inganniamoci, dove siamo finiti? Cosa è migliorato o quale cambiamento ci ha portato? I casi sono due: o qualcuno di noi porta davvero sfiga, oppure niente, il caos decide così e basta, alla faccia di Paolo Fox e dei suoi oroscopi, delle nostre speranze e dei nostri migliori auspici.

Da parte mia, ho smesso di fare buoni propositi a fine anno: la vita, soprattutto quella adulta, è talmente piena di problemi da risolvere, grattacapi e cose da gestire, persone di cui occuparsi che il mio unico obiettivo è arrivare sana e salva a fine giornata. La verità è che un anno intero, questo sarà pure bisestile, equivale ad un’eternità di tempo. Non ho deciso di arrendermi, gettare la spugna ma invito ad alzare la mano chi non si è ritrovato frustrato per non aver portato a termine gli eccessivi intenti prefissati con l’inizio del nuovo anno. 

Il 2024 conta addirittura 52 domeniche in cui ci potremmo dire: voglio iniziare la dieta, andare in palestra, smettere di fumare, ma da domani. Che fregatura: poveri domani, poveri lunedì, sovraccaricati di tante responsabilità. Ecco, il nuovo anno mi appare come se fosse un gigantesco lunedì, che per molti è il giorno percentualmente più stramaledetto della settimana. Decisamente scoraggiante. Infattibile. Rischia di essere un autogol pazzesco, un piano destinato al fallimento. Chi inizierebbe mai qualcosa in questo giorno, dopo il weekend, le bisbocce, i pranzi natalizi, le cene del veglione? È necessario cambiare giorno, mese, periodo. Come vi sembra possibile stravolgere la direzione di una vita in un momento del genere?

Già gennaio è un mese che sembra non finire mai, passato l’entusiasmo delle festività. Forse lo scoglio più difficile da superare, considerato che è difficile ricorrere ad altri espedienti per sfuggire ai propositi o procrastinare gli impegni, aggiungendo che le gratificazioni immediate, come ferie e risultati appaiono lontani per rappresentare una motivazione forte. Come può diventare fattibile improvvisamente passare dal divano, dove guardavamo commedie d’amore mangiando pizza e avanzi di panettoni, alle parole d’ordine comuni: forma fisica perfetta, grasso conto in banca e fame di esperienze di vita?

Viviamo di abitudini, di cose che sappiamo fare, di certezze e di equilibri. Iniziare qualcosa di nuovo, così da zero, il primo di gennaio, scombussolerebbe anche il Gran Maestro Joda dell’Ordine Jedi o il più zen dei guru orientali. Figuriamoci io, che mi lascio travolgere dalla pigrizia o dalle fatiche della vita di ogni giorno! Come la maggior parte delle persone, a detta anche di studi più o meno accurati, oltre che dell’esperienza comune.

Allora ho deciso, niente propositi o liste, solo desideri.  Li trovo meno frustranti, meno rischiosi  e mi permettono di mantenere uno sguardo ineluttabile sul futuro senza per questo privarmi di obiettivi concreti. Una presa di posizione, un atto di volontà, di autodeterminazione. Ecco, io desidero con tutto il cuore che il 2024 sia pieno di cose buone, le aspetto tutte, con fiducia e con l’incertezza propria dei sogni. E, visto che ne abbiamo parlato, quasi quasi do anche un’occhiata all’oroscopo.

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Pubblicato da Denise Fasanelli

Mamma insonne e sognatrice ad occhi aperti. Amo la carta, la fotografia e gli animali. Ho sempre bisogno di caffè. Non ho bisogno di un parrucchiere, d’altronde una cosa bella non è mai perfetta. Ho lavorato nel campo editoriale, della comunicazione e mi sono occupata di marketing per alcune aziende. Ho pubblicato un libro insieme all’ex ispettore Pippo Giordano: “La mia voce contro la mafia”(Coppola ed. 2013). Per lo stesso editore, ho partecipato, in memoria dei giudici Falcone e Borsellino, al libro “Vent’anni” (2012) con un racconto a due mani insieme all’ex giudice Carlo Palermo.