Proteggere la propria pelle… e il mare

Ogni volta che mi immergo nell’acqua cristallina di un bel mare, mi fa sempre sentire in colpa il pensiero che un pochino di crema solare spalmata sul mio corpo finisca inevitabilmente con lo sciogliersi nell’acqua. Sappiamo tutti che le sostanze contenute in questi prodotti, anche in pochissima quantità inquinano fortemente le acque e in particolare provocano lo sbiancamento dei coralli, animali preziosissimi per l’ecosistema marino, ma alterano anche l’equilibrio ormonale dei pesci. E se pensiamo che ogni anno ne vengono rilasciate oltre 6 mila mila tonnellate nei paradisi marini c’è di che impallidire! Non per niente in alcuni paesi come Thailandia, Hawaii e Caraibi sono state vietate, anche a costo di sacrificare un po’ di turismo, imponendo multe salate ai trasgressori! Gli ingredienti nocivi, i cosiddetti filtri chimici segnalati in particolare dal WWF sono principalmente questi: Oxybenzone (BP3), ethylhexylmethoxycinnamate (EHMC) ma anche il 4-methylbenzylidene camphor (4MBC), e altre sostanze come i parabeni. Anche i cosiddetti solari in formato spray, che sembrano più impalpabili e leggeri delle creme, in realtà sono persino peggiori, perché disperdono sulla sabbia il loro contenuto e possono essere inalati. Purtroppo, non esistono creme solari completamente sostenibili e se non vogliamo ustionarci d’estate qualcosa ci dobbiamo pure spalmare addosso. Possiamo però provare a ridurre l’impatto dei prodotti che usiamo, magari, banalmente, indossando i classici maglietta bianca e cappellino se non siamo in acqua e non puntiamo ad abbronzarci, oppure facendo il bagno in tardo pomeriggio, dopo i primi giorni di mare, quando la pelle, più abituata al sole, non ha bisogno di crema (per lo meno per chi non ha la pelle troppo sensibile). Altrimenti, l’unica via è scegliere creme più sostenibili, contenenti filtri fisici piuttosto che chimici, come l’ossido di zinco o il biossido di titanio. Proteggono allo stesso modo dai raggi solari e, nell’immediato, sono anche più rispettosi delle pelli più delicate, oltre dell’ambiente. Certo sono un po’ più pastose e difficili da spalmare e magari rimane pure l’alone bianco addosso, ma i vantaggi superano i contro. Non ci pensiamo mai, infatti, ma le sostanze contenute nelle creme solari sono assorbite dal corpo tanto che ne sono state trovate le tracce anche nel sangue! In commercio, fortunatamente, oggi esiste una vasta scelta di cosmetici più ecologici. L’importante, per non lasciarsi trarre in inganno da generiche etichette “naturale”, “green” (magari riferite solo al packaging o buone solo per acchiappare i clienti) è verificare innanzitutto l’assenza delle sostanze sopra citate nell’indice degli ingredienti e in secondo luogo che siano certificati da enti attendibili, quali AIAB (Associazione italiana per l’agricoltura biologica) e lavorate secondo processi agricoli certificati da ICEA. Inoltre, devono superare i controlli del CCPB, ente che certifica i prodotti biologici ed ecosostenibili. Un’altra considerazione va riferita poi all’imballaggio: spesso e volentieri i flaconi finiscono con l’essere abbandonati in spiaggia, per inciviltà o distrazione. Cerchiamo di utilizzare packaging riciclabili e ricaricabili oppure con vuoto a rendere. In questo modo non ci sarà pericolo di dimenticarseli quando lasciamo la spiaggia! Infine, non è vero che le creme utilizzate magari l’anno prima non siano più buone. Dei test effettuati da Altroconsumo hanno mostrato che è possibile continuare a usare un flacone anche se acquistato in precedenza, purché ovviamente si sia verificato che non abbia odori o colori strani. 

Caccia alle zanzare in modo naturale

Per scacciare gli odiosi insetti che ci tormentano ogni estate notte e giorno, possiamo ricorrere a rimedi più naturali dei tanti prodotti chimici, e poco salutari, che il commercio propone. In casa le zanzariere sono un ottimo alleato, altrimenti può essere utile tenere dei piattini con aceto e fette di limone, odori sgraditi a questi insetti, così come la cipolla. Per il tempo all’aperto esistono spray o gel a base di ledum palustre, una pianta repellente per le zanzare. Altrimenti si possono indossare e far indossare anche ai bimbi molto piccoli dei cerottini alla citronella, da mettere sui vestiti. Anche il talco mentolato è un valido aiuto, dato che questi insetti odiano l’odore di menta. Allo stesso modo, può servire tenere in giardino piante come lavanda, rosmarino, geranio e per evitare che si sviluppino uova di zanzara nei sottovasi metterci dei pezzetti di rame sbriciolato (ad esempio presi dalle spugnette dei piatti in rame).

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Pubblicato da Silvia Tarter

Bibliofila, montanara, amante della natura, sono nata tra le dolci colline avisiane, in un mondo profumato di vino rosso. La vita mi ha infine portata a Milano, dove ogni giorno riverso la mia passione di letterata senza speranza ai ragazzi di una scuola professionale, costretti a sopportare i miei voli pindarici sulla poesia e le mie messe in scena storiche dei personaggi del Risorgimento e quant'altro. Appena posso però, mi perdo in lunghissimi girovagare in bicicletta tra le abbazie e i campi silenziosi del Parco Agricolo Sud, o mi rifugio sulle mie montagne per qualche bella salita in vetta. Perché la vista più bella, come diceva Walter Bonatti, arriva dopo la salita più difficile.