“Aggiudicato!” Da Trento al mondo, le aste d’arte online

«Mille dollari e uno… mille dollari e due… mille dollari e tre! Aggiudicato al signore là in fondo!». Quante volte abbiamo sentito questa frase recitata nei film hollywoodiani, nel corso di un’asta che mette in palio qualche preziosa opera d’arte? È quello che accade anche a Trento alla Casa d’aste Ar-Tre, che organizza aste in diretta online nelle quali propone opere d’arte di artisti trentini e nazionali, puntando anche sui nomi giovani ed emergenti. Ne abbiamo parlato con il fondatore Alberto Anselmo che ha delineato il rapporto dei trentini con l’arte, soprattutto pittorica: «I trentini amano l’arte, in particolare quella capace di raccontare la storia della loro terra».

Alberto, qualche parola sulla vostra storia personale.

Siamo tre soci, originari di Milano, da cui il nome Ar-Tre: io (43 anni), mio fratello Andrea e Luca, un nostro caro amico (entrambi 37 anni). Con mio fratello ci siamo trasferiti a Trento nel 2003. I nostri genitori sono trentini e abbiamo sempre desiderato vivere qui. Oggi, dopo circa vent’anni, ci sentiamo trentini d’adozione.

Come vi siete avvicinati al mondo delle case d’asta?

Nelle grandi città come Milano, le aste sono da sempre molto diffuse ed è un mercato vivace. Essendo il più “anziano” dei tre, ho cominciato io anni fa a parteciparvi come acquirente, per diletto. Poi la frequentazione è stata sempre più assidua e in breve tempo anche Andrea e Luca si sono appassionati a questo mondo che oggettivamente ha un fascino che dura da secoli. 

Andrea e Alberto Anselmo, due dei tre soci fondatori di Ar-Tre

E qui in Trentino?

Qui in Trentino ci siamo resi conto di come mancasse ormai da tempo una casa d’aste di riferimento che organizzasse delle aste vere e proprie, in diretta, veloci, con banditore e martelletto come quelle che si vedono nei film. Abbiamo deciso di farla noi puntando sull’utilizzo dell’online, sulla scia delle case d’asta più importanti. I riscontri sono molto positivi, è un’offerta che mancava.

Cosa caratterizza le richieste dei trentini?

In generale l’acquirente trentino cerca ciò che ricorda la sua storia. A parte l’Olimpo dei Depero, Bezzi e Segantini, ci sono molti altri artisti noti trentini con i quali nei decenni scorsi spesso un nostro genitore ha avuto un legame di amicizia, o dei quali si ha un ricordo diretto o un aneddoto da raccontare. Ci sono degli artisti a cui si vuole bene, a prescindere. Ecco che nella nostra ultima asta, gli acquirenti trentini hanno fatto la gara soprattutto per aggiudicarsi un quadro di Camillo Rasmo o di Dario Wolf piuttosto che Schifano o Guttuso, più noti a livello nazionale: perché i trentini amano in modo particolare la loro storia, il loro territorio e le loro radici. 

Come preparate le vostre aste?

Quando prepariamo un catalogo d’asta, cerchiamo di inserire le opere degli artisti locali a fianco di quelli di fama nazionale. Vogliamo far conoscere gli artisti trentini anche fuori dai confini regionali, dando loro ancora più valore sotto ogni punto di vista. Le nostre aste si svolgono online e in diretta: questo consente la partecipazione di un pubblico variegato, nazionale ed anche internazionale. Succede così che una persona che si collega per esempio da Milano, uno da Bologna e uno da Firenze intenti ad aggiudicarsi un’opera di Remo Brindisi o di Nino Caffè, vedranno passare in asta anche le opere dei nostri trentini. È la nostra missione come casa d’aste: vogliamo essere la vetrina internazionale per i beni dei trentini. 

Cercate di coinvolgere anche artisti giovani?

Certamente, chiunque può proporci di mettere in asta le sue opere purché siano belle e possano avere un mercato. La casa d’aste è nata da una nostra passione: ci piace che possa essere utile a dare luce alle passioni e al talento anche di altre persone. A tal proposito ci tengo a dire che collaboriamo molto con l’associazione artistica “Kunst Grenzen-Arte di Frontiera” di Roveré della Luna (TN), con la quale condividiamo non solo un legame di sincera amicizia ma anche l’obiettivo di far conoscere fuori dai confini territoriali i nostri artisti.  

A proposito delle mostre che precedono l’asta, dove si svolgono?

Il nostro riferimento per le mostre in centro a Trento è lo Studio d’Arte Andromeda, oggi situato dove (coincidenza) ha avuto sede la precedente e storica casa d’aste Von Morenberg. Prima di ogni asta, Ar-Tre allestisce una mostra delle opere a catalogo ed ha una durata di diversi giorni. È uno dei momenti più belli. Per i proprietari delle opere, è un’emozione vedere i loro quadri esposti in un contesto come quello di una mostra, in centro a Trento, accanto a grandi nomi e sotto gli occhi di tanti visitatori. Ho visto qualche collezionista addirittura commuoversi. 

Per tutti in generale, è un’occasione per vedere dal vivo le opere a catalogo (diritto sacrosanto per chi vuole acquistarle). Non dimentichiamo che le opere d’arte sono sempre molto meglio viste dal vivo.

Prossimo appuntamento?

La prossima asta sarà domenica 3 marzo e la mostra comincerà il prossimo 24 febbraio, presso la sede dello Studio d’arte Andromeda (via Malpaga): sarà un catalogo sempre con artisti trentini e nazionali, tutti provenienti da collezioni private, come ormai è consuetudine di Ar-Tre.

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Pubblicato da Fabio Peterlongo

Nato nel 1987, dal 2012 è giornalista pubblicista. Nel 2013 si laurea in Filosofia all'Università di Trento con una tesi sull'ecologismo sociale americano. Oltre alla scrittura giornalistica, la sua grande passione è la scrittura narrativa. È conduttore radiofonico e dal 2014 fa parte della squadra di Radio Dolomiti. Cronista per il quotidiano Trentino dal 2016, collabora con Trentinomese dal 2017 Nutre particolare interesse verso il giornalismo politico e i temi della sostenibilità ambientale. Appassionato lettore di saggi storici sul Risorgimento e delle opere di Italo Calvino.