
La fotografa greca Elli Sougioultzoglou-Seraidari era conosciuta con lo pseudonimo di Nelly’s. Nacque nel 1899 in Turchia e morì quasi cento anni dopo nei pressi di Atene. Si diplomò in fotografia a Dresda, viaggiò nel Peloponneso e si trasferì a New York prima della Seconda guerra. Fu sempre affascinata dai movimenti della danza che, secondo lei, celava segreti afferenti al mistero dell’esistenza.
Nell’ottobre del 1925 pensò di ritrarre la ballerina Mona Paiva dell’Opera Comique di Parigi con il Partenone sullo sfondo. Fu attaccata ferocemente dall’opinione pubblica e dalla stampa, accusata di aver “profanato” quella sorta di tempio.
Per tutta risposta, ritenendo che il suo lavoro altro non facesse che esaltare e incarnare con veemenza l’ideale classico, cinque anni dopo, Nelly’s convocò la bellissima ballerina russa Elizaveta Lila Nikolska, la spogliò e grazie alla maestria del suo tocco esaltò la sensualità del corpo femminile, toccando vette inedite.
Elizaveta è qui una dea leggera, quasi evanescente, il cui piede non tocca terra, eppure domina la possanza delle colonne del Partenone, sottomette il mondo con la luce che la pelle liscia e i candidi seni proiettano in direzione del cielo e della terra. Sono saette di voluttà che si infilano nell’obiettivo della reflex e riposano dopo aver spento ogni fuoco polemico con una pioggia di carnalità. I benpensanti ora non parlano più.