
Aria frizzante, un panorama mozzafiato che dagli Altipiani Cimbri spazia fino oltre la Valle dell’Adige e una passione per l’arte fortemente radicata nel territorio e nei suoi abitanti tanto da indicarlo, da ormai molti decenni, come il “Paese dipinto”. Stiamo parlando di Guardia di Folgaria, piccolo borgo rurale di origine cimbra abbarbicato sull’alto versante sinistro della Valle del Rio Cavallo sotto la cima del monte Finonchio che dal 1988 si è impreziosito, anno dopo anno, con dipinti realizzati da ben trentacinque artisti nel corso di numerose rassegne di arte murale ospitate in loco. Nata da una felice intuizione e collaborazione tra Cirillo Grott, scultore, pittore e poeta di Guardia che oggi custodisce la sua Casa Museo, l’amico Antonio Zappador, poeta di Carpi e l’allora Amministrazione comunale di Folgaria, l’iniziativa è oggi un suggestivo percorso espositivo in cui ogni edificio dell’antico borgo ospita sulle proprie pareti esterne variopinti murales che narrano vicende storiche e leggende del luogo o ricordano usi, costumi e tradizioni del mondo contadino. Proprio questa vocazione di Guardia ad ospitare l’arte a cielo aperto intrecciando un dialogo quanto mai stimolante tra natura, paesaggio e creatività ha suggerito da tempo allo scultore Florian Grott, figlio di Cirillo, l’idea di organizzare una mostra collettiva di scultura monumentale contemporanea. Sospesa per questioni pandemiche, l’iniziativa dal titolo “colletive exposition” è stata realizzata nel mese di luglio dall’Associazione culturale Valle del Rosspach e resa possibile dalla Comunità di Valle Altopiani Cimbri, ente sostenitore dell’evento artistico, e dalla collaborazione di molte associazioni e sponsor.


Fino al 27 settembre passeggiando tra la quiete dell’abitato di Guardia, incuriositi da un colorato murales e piacevolmente sorpresi dalla cura di un balcone o di un giardino fiorito, possiamo scoprire 17 sculture monumentali realizzate da 13 artisti contemporanei. Grazie al supporto logistico del roveretano Claudio Passamani, Florian Grott ha contattato scultori professionisti provenienti da tutto il Nord Italia e connotati da percorsi artistico – formativi assai diversi tra loro che entusiasticamente hanno aderito alla sua proposta. Si possono quindi ammirare opere a tematica varia, realizzate con tecniche e materiali assai diversi tra loro, legno, marmo e bronzo, ma accomunate dal fatto di dominare lo spazio in cui sono posizionate grazie alle loro considerevoli dimensioni.
Se l’artista di casa, Florian Grott è presente alla collettiva con le sue potenti e possenti creazioni lignee, veri custodi del tempo e della memoria, l’altro artista trentino, il roveretano Claudio Passamani, si impone con un’opera in pietra e resina d’intensa valenza spirituale.

Di superba eleganza e leggiadria la figura femminile realizzata in bronzo dal celebre Sergio Capellini; monolitica, essenziale e totemica, al contrario, la figura lignea di Matthias Sieff artista fassano. Matteo Cavaioni, veronese, si distingue per i suoi possenti torsi in pietra, enigmatiche cariatidi contemporanee. Arianna Gasperina, scultrice, pittrice e poeta, affascina con la sua eterea composizione lignea. Il percorso espositivo continua in ogni suggestivo angolo di Guardia con opere del padovano Renato Borsato, del leccese Renzo Durante, dell’ormai valdostano Silvano Ferretti, del goriziano Paolo Figar, del trevisano Roberto Merotto e della spagnola Imma Garcia, ormai trentina d’adozione.
Il viaggio tra alcuni tra i più significativi esponenti della scultura monumentale contemporanea si conclude con un’opera bronzea dal valore quanto mai attuale: la copia fedele del grande bronzo “Dramma umano” ( Martin Luther King) realizzato da Cirillo Grott nel 1969 per la sua mostra personale al Palazzo delle Esposizioni di Roma e, dall’artista trentino, donato a Coretta Scott King, vedova del leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani.
Matthias Sieff Arianna Gasperina
