Il fringuello e la volpe 

C’era una volta una volpe che era sempre alla ricerca di cibo. Un giorno, mentre zampettava nel bosco come il suo solito, avvistò un fringuellino appena uscito dal nido. Non avendo mai visto un uccellino così bello, la volpe si fermò a parlare con lui. “Ciao, bell’uccellino”, gli chiese con un tono mellifluo, “come stai?”

L’uccellino, che nulla sapeva dell’astuzia della volpe, rispose: “Sto bene, grazie. E tu?”. La volpe fece un sorriso luminoso e gli disse: “Anch’io sto bene, una meraviglia… Sai, ho sentito dire che hai un’ugola d’oro. Potresti cantare una canzoncina per me?”. Felice di poter mostrare la sua abilità canora, l’uccellino intonò il più melodioso motivo del suo repertorio.

La volpe sembrava tutta rapita dal canto, ma il suo vero pensiero era un altro: trovare il modo di mettere nello stomaco il cantore. “Come fai ad avere una voce così bella?” gli chiese. “Immagino che sia per i vermini che ti dà la mamma… Siccome mi sei simpatico, ti voglio svelare un segreto: se tu mangiassi qualcosa di speciale, la tua voce sarebbe ancora più bella”.

Ingenuo e inesperto, il fringuello insistette per scoprire cosa dovesse fare per migliorare la sua voce. “Devi mangiare delle bacche rosse che crescono solo sulla montagna più alta e più lontana”, rispose la volpe. “Sono bacche rare, ma se le mangi, la tua ugola diventerà unica, inimitabile”.

“Fantastico!”, esclamò l’uccellino e, per l’euforia, sbatté le sue minuscole ali per spiccare il volo e mettersi subito in viaggio. Soddisfatta del suo inganno, la volpe lo vide allontanarsi. Volò per un giorno intero, il piccolino, e finalmente riuscì a raggiungere la montagna dove rosseggiavano le preziose bacche. Si mise, allora, a ingoiarne a sazietà, ma mentre banchettava sentì uno zampettìo familiare provenire dal basso. Era la volpe, salita speranzosa fin lassù pensando di trovare l’uccellino talmente stanco da poterlo inghiottire in un sol boccone. Il fringuello, però, grazie al lungo e faticoso viaggio, aveva rinforzato le sue ali e, pertanto, gorgheggiando beffardamente, in un attimo si allontanò dal pericolo mortale. E così la volpe non potè fare altro che guardare con il naso all’insù il suo “pasto” volare via.

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Pubblicato da Flora Graiff

Nata in un mondo di colori, il suo stile è caratterizzato da sfumature vivaci e personaggi espressivi, perlopiù ispirati al mondo animale. Ha perfino affermato scherzosamente che le sue idee migliori le vengono da conversazioni casuali con gatti del quartiere e cani randagi.