La bambina circense

C’era una volta una bambina di nome Gioia perennemente triste perché, nel circo viaggiante che era la sua casa, lei era l’unica piccola. Per farle pesare meno questa sua condizione, i genitori, entrambi acrobati, avevano provato ad avviarla alle arti circensi, ma i loro sforzi si erano rivelati vani. Dopo un entusiasmo iniziale, la bambina perdeva ogni interesse per l’esercizio che stava eseguendo. Era capitato con il cerchio dell’hula hoop, ed era capitato con le clave della giocoleria. Per ultimo, Gioia si era cimentata con la clownerie, ma la trombetta che suonava in sella al monociclo si era ammutolita dopo pochi secondi. 

La bambina aveva allora abbandonato gli attrezzi per rifugiarsi in un cantuccio a piangere. Non ricordando più di avere il trucco, si era asciugata i lucciconi con le mani, ritrovandosi così con il viso impiastricciato. Le mancava solo il singhiozzo. Arrivò pure quello, ma, per via del bailamme delle prove in corso, nessuno se ne accorse. “A che serve piangere, se nessuno lo nota?” pensò Gioia, e, sconsolata, uscì a prendere una boccata d’aria. Nel rientrare, vide che l’aveva seguita un uccellino. Andò a prendere un pezzo di pane e, con suo stupore, l’uccellino non ebbe timore a beccarlo dalle sue mani. Essendole venuto il sospetto che fuori potessero esserci altri uccellini, uscì nuovamente dal tendone. Era proprio così. Li fece subito entrare: quegli uccellini sarebbero stati i compagni che le erano sempre mancati. Cominciò ad averne cura, addestrandoli a eseguire voli acrobatici. 

Il circo, nel frattempo, aveva fatto tappa a Romeno, in Val di Non, ma, per una forte nevicata che aveva reso il tendone pericolante, il debutto rischiava di saltare. Non fu così per il provvidenziale intervento dei pompieri, allertati dai bambini del paese.

Per riconoscenza, i circensi si esibirono gratis, e per tutti fioccarono applausi. Ma l’apoteosi ci fu solo con il numero andato in scena a sorpresa a fine spettacolo nel cielo stellato sopra la piazza: la danza funambolica degli uccellini addestrati da Gioia. Bastò una rapida occhiata e grandi e piccini fecero partire immediatamente un fragoroso battito di mani che andò a coprire il fruscio del battito di ali degli uccellini circensi.

Condividi l'articolo su:
Avatar photo

Pubblicato da Flora Graiff

Nata in un mondo di colori, il suo stile è caratterizzato da sfumature vivaci e personaggi espressivi, perlopiù ispirati al mondo animale. Ha perfino affermato scherzosamente che le sue idee migliori le vengono da conversazioni casuali con gatti del quartiere e cani randagi.