La lettera dell’anno mille e uno

C’era un volta un sovrano, il Re di Pinova, che viveva in un perenne stato d’invidia per il Re di Belfiore, perché il suo regno, confinante con il suo, era più grande. E dire che aveva tutto per essere felice: una consorte adorabile, una figlia incantevole e sudditi fedeli. Ma a causa dell’invidia non lo era. Passava il suo tempo a meditare propositi di rivalsa, finché un giorno non passò all’azione scrivendo di suo pugno su una pergamena una dichiarazione di guerra bella pepata. Messo poi il piombo della bolla a sigillo, ordinò a un messaggero di correre a consegnarla al Re di Belfiore. 

Prima di proseguire, è da sottolineare che il fatto avvenne in una delle date predilette dalla Storia. Era infatti il primo giorno dell’anno Mille e uno. 

Nessuno, come detto, era al corrente del contenuto della missiva, tranne il Re e… le lettere dell’alfabeto. Già: vocali e consonanti conoscevano ogni riga del testo  e, amanti della pace com’erano, escogitarono un piano per impedire che  arrivasse a destinazione in quella formulazione, perché avrebbe avuto come conseguenza lo scoppio di una guerra. 

Fretta aveva il messaggero, ma più fretta avevano vocali e consonanti. Perciò cominciarono freneticamente a cambiare di posto fino a quando non diedero alle frasi bellicose del Re di Pinova un contenuto contrario, ossia le critiche mutate in apprezzamenti e gli insulti in lodi. 

Non vi dico la gioia del Re di Belfiore nel leggere la pergamena. Sapendo quanto fosse invidioso il mittente, attribuì il suo ravvedimento all’influsso benigno del nuovo millennio. Ora toccava a lui dare una risposta a tono. Radunò tutti i cavalieri del regno e assieme a loro, con ognuno che portava un dono, partì al galoppo per recarsi dal Re di Pinova e chiedergli la mano della principessa per il figlio. 

Nel vedere la gigantesca nuvola di polvere avvicinarsi al suo castello, il Re di Pinova pensò subito ad un attacco. Si rese allora conto di aver commesso un tragico errore, ma ormai non poteva più farci nulla. Invece… Quando sentì il Re di Belfiore rivolgergli la parola, credette a un incantesimo. Eh sì: perché la sua dichiarazione di guerra aveva avuto per risposta una dichiarazione d’amore!   

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Pubblicato da Flora Graiff

Nata in un mondo di colori, il suo stile è caratterizzato da sfumature vivaci e personaggi espressivi, perlopiù ispirati al mondo animale. Ha perfino affermato scherzosamente che le sue idee migliori le vengono da conversazioni casuali con gatti del quartiere e cani randagi.