L’universo scritto sulla pelle

Il neurologo Giuseppe Calligaris visita un paziente

Il 21 gennaio 1928 dovrebbe comparire nei libri di storia come una data fondamentale per la storia dell’umanità. Come il 28 febbraio 1953 quando Crick e Watson annunciarono la scoperta del DNA. E invece pochissimi conoscono questa storia, queste sorprendenti scoperte, questo grandissimo scienziato. I superlativi non sono usati a caso. Quel giorno presso l’Accademia udinese di Scienze Lettere e Arti il neurologo Giuseppe Calligaris annunciava così la sua grande scoperta: “Intanto, vi dò la lieta novella: per la Neurologia e per la Psichiatria, per la Psicologia e per la Fisiologia dell’uomo, un grande orizzonte è spianato, pieno di splendori, e una nuova via è aperta, piena di meraviglie“. Con due relazioni, poi pubblicate, Calligaris presentò l’incredibile, e complesso, mondo de Le catene lineari del corpo e dello spirito e delle loro leggi. Una scoperta frutto di vent’anni di ricerche cominciate come assistente volontario presso la Clinica Neuropatologica di Roma diretta da Giovanni Mingazzini, grande ricercatore e clinico. In vent’anni Calligaris aveva già pubblicato sulle riviste più accreditate 8 serie di ricerche sperimentali e 20 lavori clinici sulla sensibilità cutanea e i riflessi nervosi. Fu durante queste sperimentazioni neurologiche che scoprì come il corpo fosse avvolto da un reticolo di linee che opportunamente stimolate attivano sia il soma che la psiche, concatenando reazioni sempre uguali. Aveva scoperto e poteva dimostrare l’unità inscindibile tra pelle, cervello, psiche,  organo, l’incatenarsi cioè di Psiche e Soma, “Chi dice Psiche, dice Soma”. Ad esempio la linea longitudinale che passa per il pollice – per comodità si lavora sulla mano – corrisponde nella psiche all’amore e nel corpo all’intestino, e così via. La stimolazione delle linee ha delle sue precise leggi, può ad esempio bloccare o attivare un sentimento o un organo, e quindi può essere usata per il riequilibrio fisico e psichico. Ma tutto questo, che già è tantissimo e fornisce una base scientifica alle intuizioni psicosomatiche che la medicina aveva sempre sospettato, è niente in confronto a ciò che – continuando a sperimentare nella sua moderna ed elegante clinica per Malattie nervose e del ricambio a Udine in piazzale XXVI Luglio – scoprirà qualche anno dopo.

Nel 1932, quasi per caso, durante un esperimento intravide qualcosa di ancor più straordinario, un salto quantico legato alle potenzialità delle Catene lineari, e come suo solito vi si dedicò anima e corpo. Aveva scoperto il meraviglioso, incredibile mondo delle Placche, precisi punti sulla pelle che, se stimolati, aprono per alcuni minuti infinite possibilità di indagine diagnostica, conoscenza, esplorazione di tutto l’universo, del passato, del futuro, del corpo umano proprio e altrui, permettono la trasmissione del pensiero, fanno vedere i ciechi, e molto, molto altro ancora. Descrisse minuziosamente più di un migliaio di placche nei suoi libri, perché tutti potessero sperimentare ciò che diceva. Che era poi quello che chiedeva incessantemente ai suoi sempre più numerosi critici, sperimentate e poi ne parliamo. Ma era tutto troppo, l’universo rivelato da Calligaris capovolgeva ogni conoscenza scientifica, metteva in dubbio secoli di sapere: occorreva un paradigma filosofico e scientifico nuovo per contenere la grandiosità di queste scoperte.

Anche Calligaris, positivista, ancorato alla materia e alieno a qualsiasi deriva occultistica e metafisica, si pose il problema di dare un contesto, una spiegazione a queste scoperte. Per far questo e per portare avanti i suoi esperimenti, per difendersi dai suoi detrattori, non ebbe il tempo di concentrarsi sulle potenzialità terapeutiche del suo lavoro, ma ben le conosceva e intravedeva quello che poteva esser fatto per il bene dell’umanità col suo lavoro. Aveva consapevolezza di essere il precursore di una nuova era (come si intitola un libro del 1975 a lui dedicato da Giancarlo Tarozzi e Maria Pia Fiorentino) e si mise a studiare la scienza più moderna e avanzata del momento: tutto parlava di onde, onde che solcano l’universo a diverse frequenze, pensiamo solo a Marconi. Tutto il lavoro di Giuseppe Calligaris – le migliaia e migliaia di esperimenti, le migliaia di pagine pubblicate – ha come obiettivo dimostrare che tutte quelle abilità straordinarie, quei superpoteri, che la storia ha attribuito a sciamani, maghi, streghe, quelle facoltà metapsichiche che tanto interessavano gli scienziati ai suoi tempi, sono in realtà competenze specifiche del nostro sistema nervoso che, attivato attraverso precisi punti sulla pelle le Placche, processa le informazioni/frequenze, le onde nelle quali siamo costantemente immersi. Come si possa avere la chiaroveggenza del futuro, Calligaris da scienziato ha provato a spiegarlo, ma qualcosa tocca anche ai posteri, il dottor Calligaris ha già fatto abbastanza donandoci un sapere preziosissimo, è tempo di continuare e approfondire il suo lavoro, di riconoscere il valore e la grandezza di questo scienziato straordinario.

Uno scorcio del piazzale con la clinica di Udine

Il romanzo

Emozionante e veritiero spaccato di un’epoca e di un luogo – il fascismo udinese – l’autrice di questo articolo ha pubblicato “Il dottor Calligaris e il caso del manoscritto rubato” (Edizioni del Faro), romanzo che  offre al lettore due possibili chiavi di lettura. Le intricate e avvincenti trame del giallo e la riscoperta di un uomo geniale e delle sue straordinarie scoperte. Il romanzo verrà presentato a Baselga di Pinè, il 13 luglio (ore 17.30, biblioteca).

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Pubblicato da Chiara San Giuseppe

Chiara San Giuseppe è nata a Trento nel 1961. Laureata e specializzata in Storia dell’arte. Lavora presso l’amministrazione provinciale nel settore cultura. Ha pubblicato: Costumi popolari del Trentino negli acquerelli di Carl von Lutterotti, G.P. Gri, C. San Giuseppe, San Michele all’Adige, MUCGT, 1994; Nati in Trentino. 1815-1923: prospettive di ricerca, a cura di K. Pizzini e C. San Giuseppe, Trento, Arcidiocesi di Trento, Provincia Autonoma di Trento, 2017. Si occupa da sempre di medicina e terapie non convenzionali e, più in generale, di nuovi paradigmi con cui comprendere il mondo. È diplomata in Iridologia e Naturopatia presso l’Accademia “Galileo Galilei” di Trento con una tesi su Giuseppe Calligaris. Ama scrivere ed è un’appassionata di gialli e di romanzi storici.