Seduti, stravaccati, streamati dallo streaming

Altro che «servizio» streaming, è più che altro «sevizia» streaming. Ti stravacchi nel divano al termine di una giornata di lavoro, con l’idea di concederti il piacere di una visione che sia di cinema o serie tv. «Stravaccarsi», dice il dizionario, «sdraiarsi o stendersi nella posizione più riposante e comoda». La posizione comoda è fondamentale per tentare la ricerca del contenuto in streaming perché è come un viaggio in autostrada: un processo poco confortevole, lungo, leggermente nauseante, sai quando parti e non sai se e come arrivi a destinazione. Per prima cosa, devi decidere da quale piattaforma partire, perché a seconda della scelta il tuo viaggio può rivelarsi un tormento più o meno accuminato. Scegli quella con la «N» rossa, scegli quella con il logo della «Mela», scegli quella del Topolone, oppure scegli quella dell’azienda che porta i pacchi a casa e che ha il nome della foresta amazzonica? Ciascuna di queste piattaforme ha una sua identità, un suo pubblico, un suo catalogo, ma tu che vuoi solo un bel film da scegliere prima che si facciano le 3 del mattino, vuoi solo andare al dunque e finire in fretta la fase dei preliminari. Scegli allora il Topolone. 

Guardi l’orologio: sono le 22:22. Pronti, via: stavolta sarai in grado di scegliere un contenuto prima che sorga il sole? Scorri il catalogo, centinaia di titoli, ma hai già visto tutto circa sedici volte. Un pensiero ti punge: perché paghi cinque, sei, sette «sevizi» streaming per l’ammontare di un centinaio di euro al mese, per non vedere mai niente e finire per addormentarti senza nemmeno accorgertene con le due dita ancora che scrollano, come in preda ad un inquietante riflesso neurologico? Ci deve essere una soluzione. Pensi di fare l’abbonamento al cinema, il luogo dell’insostituibile esperienza cinematografica. Poi constati che al cinema 8 sale su 10 proiettano «Barbie», verso la quale non hai mai avuto un’opinione e che però ora odi con tutto te stesso. Ti concentri sul catalogo streaming: hai voglia di un bel film di animazione. Da quanto non vedi «Balto», il film che racconta le avventure del cane mezzo lupo in mezzo ai ghiacci dell’Alaska? Bellissimo! Peccato, non c’è sul Topolone. Devi andare sul sito della «Mela». Ma questo vorrebbe dire lasciar perdere la ricerca già avviata, abbandonare il catalogo già faticosamente attraversato, con la gola arsa tipo viandante del deserto. No, persisti. Qualcosa troverai, qualcosa hai SEMPRE trovato. Poi, quando sono le 01:25, trafitto da un raggio di sonno, ti addormenti. Ed è subito mattina.

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Pubblicato da Fabio Peterlongo

Nato nel 1987, dal 2012 è giornalista pubblicista. Nel 2013 si laurea in Filosofia all'Università di Trento con una tesi sull'ecologismo sociale americano. Oltre alla scrittura giornalistica, la sua grande passione è la scrittura narrativa. È conduttore radiofonico e dal 2014 fa parte della squadra di Radio Dolomiti. Cronista per il quotidiano Trentino dal 2016, collabora con Trentinomese dal 2017 Nutre particolare interesse verso il giornalismo politico e i temi della sostenibilità ambientale. Appassionato lettore di saggi storici sul Risorgimento e delle opere di Italo Calvino.