Sì, viaggiare

Il viaggio spesso nelle narrazioni assume un aspetto epico, oltre che metaforico: il viaggio dell’eroe, per liberare l’amata, oppure il viaggio interiore, alla scoperta di se stessi. Altre volte è un viaggio disperato, autodistruttivo, nel cuore della tenebra. In Sì viaggiare Lucio Battisti, con l’aiuto di Mogol, ha scritto una pagina nuova in materia. 

La musica, innanzitutto, un ritmo funky, ballabile. Ma sono soprattutto le parole a fare la differenza.

“Sì, viaggiare, evitando le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure, gentilmente, senza fumo, con amore…”

Il viaggio (la vita?) è restituito ad una dimensione umana, prudente, certo, ma non paurosa. Il giovane che affrontava la strada a fari spenti nella notte per vedere se è poi così difficile morire ha lasciato il posto all’adulto che ha fatto revisionare la macchina da un meccanico geniale, prima di partire. Viaggiare così è dolce. È sicuro. È un dono.

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Pubblicato da Marco Pontoni

Bolzanino di nascita, trentino d’adozione, cittadino del mondo per vocazione. Liceo classico, laurea in Scienze politiche, giornalista dai primi anni 90. Amori dichiarati: letteratura, viaggi, la vita interiore. Ha pubblicato il romanzo "Music Box" e la raccolta di racconti "Vengo via con te", ha vinto il Frontiere Grenzen ed è stato finalista al premio Calvino. Ma il meglio deve ancora venire.