E la nave di Hank attraccò…

Gli ultimi dieci anni trascorsi da Charles “Hank” Bukowski prima di spegnersi a San Pedro nel 1994 sono differenti da tutta la sua vita precedente: l’incontro con Linda Lee Beighle sembra essere la sua redenzione, lui stesso disse: “Linda era stata mandata dagli dei per salvarmi la vita”. 

Nel 1976 infatti la quotidianità di Charles viene stravolta da questa persona esteticamente semplice, salutista e affascinata dal misticismo, capace di attrarre lo scrittore a sé più di tutte le altre donne frequentate prima. Bukowski grazie a lei riduce il consumo di alcool, migliora la sua dieta e guadagna dieci anni di vita. 

Nel 1985 viene celebrato il matrimonio di Charles e Linda dal filosofo e autore canadese Manly Palmer Hall e solo tre anni dopo Bukowski si ammala di tubercolosi, evento che segna l’inizio di una lenta discesa fino alla leucemia, causa della sua morte. Questo intenso decennio trascorso con Linda fa scoprire a Charles il lato felice dell’esistenza umana, un argomento da sempre al centro delle sue riflessioni, di cui discorre in ogni sua opera con uno stile tremendamente schietto e cinico. Ma il motivo di questo crudo realismo è semplice: l’uomo dietro quelle parole è sempre stato oppresso dal susseguirsi di situazioni spiacevoli sin dall’infanzia, per poi proseguire durante l’esperienza lavorativa alle Poste e la totale perdizione tra sesso, alcool e scommesse. La scrittura, si può dire, è stata l’ancora di salvezza insieme a Linda. Gli unici due approdi sicuri nel mare tempestoso della vita.

L’incontro con Linda addolcisce il suo animo, il puzzle composto da centinaia di tessere malinconiche può completarsi con un ultimo tassello fondamentale, fatto  di amore e serenità, il suo personale lieto fine.

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Pubblicato da Mariavittoria Keller

Ha un’innata passione per la scrittura che cerca di declinare sia dal punto di vista professionale (ideazione di testi promozionali, contenuti web, corsi creativi) che artistico (performance multimediali, esposizioni, reading…) conciliandola con tutto ciò che è espressione dell’animo umano. Non ama parlare di sé se non attraverso quello che scrive: “Mi sono sempre descritta come una persona fragile. Timida, silenziosa, sognatrice. Un'osservatrice attenta della realtà e una appassionata visitatrice di sogni. Scrivo per provare a fermare in un attimo le emozioni, per riviverle, per regalarle a chi avrà la cura di dedicarci uno sguardo. Perchè credo fortemente che il valore delle cose sia svelato nei dettagli e nel tempo che sappiamo concedere. Così mi incaglio spesso nei giorni, troppo veloci e spesso disattenti verso chi preferisce stare in disparte. Amo la natura selvaggia, libera, perchè sento di esserlo anch'io. Gusto le cose semplici, che sorridono, che condivido con poche, pochissime preziose persone. Credo nell'Amore come sentimento Universale, anche se ho ancora qualche difficoltà con il sentimento, quando mi guarda. Amo il raccoglimento, la lettura e la musica, non ho paura della solitudine quando non è imposta, ma è una scelta. Vivo imparando, non dimenticando che la felicità è negli occhi di chi guarda”. Info: vikyx79@gmail.com