Il costo climatico dell’aria condizionata


Per affrontare le ondate di calore estive, sempre più lunghe e frequenti e ahimé sempre meno anomale, si ricorre ormai sempre più all’aria condizionata, sia in ambiente domestico che lavorativo. Nel 2022, secondo Assoclima, circa il 35% in più di italiani, rispetto all’anno precedente, ha provveduto all’acquisto di un impianto di condizionamento. Non sapendo, forse, che così si alimenta purtroppo un circolo vizioso che non fa che peggiorare l’emergenza climatica da cui cerchiamo di difenderci. Il climatizzatore infatti è uno strumento piuttosto inquinante. Un recente studio effettuato dall’Istituto Nazionale per la Salute Pubblica e l’Ambiente dei Paesi Bassi ha dimostrato che ben il 10% di tutte le emissioni di anidride carbonica a livello globale è dovuto infatti all’uso dell’aria condizionata! Nei soli Stati Uniti ogni anno il ricorso ai condizionatori emette qualcosa come 117 tonnellate di anidride carbonica. Si stima poi che per ogni grado di aumento della temperatura media esterna, le centrali elettriche aumentino le emissioni di oltre il 3% per far fronte all’aumentato fabbisogno energetico. Oltre all’impatto dovuto all’alimentazione di questi strumenti, il gas refrigerante contenuto al loro interno è inoltre dannoso per lo strato di ozono. Per limitarne l’impronta ecologica, dal 2025 sarà infatti obbligatorio acquistare condizionatori contenenti un gas meno impattante, l’R32, andando a sostituire così progressivamente gli apparecchi più obsoleti, che contengono invece il gas R410 a, appartenente alla famiglia degli idroclorofluorocarburi, e dunque decisamente più inquinante. Ad ogni modo, l’impatto di questi apparecchi, anche se limitato dalla normativa europea, rimane. In aggiunta a ciò, come se non bastasse, questo sistema di raffreddamento non fa affatto bene alla nostra salute, come molti avranno sperimentato sulla propria pelle, provocando problemi respiratori causati dallo sbalzo termico tra ambiente esterno ed interno, oltre a dolori muscolari e cervicali e in certi casi anche addominali. Come fare però a difendersi quando il caldo morde? Intanto, già utilizzare un condizionatore di classe energetica alta, A+++, ed effettuare regolare manutenzione, riduce, per lo meno, il suo impatto sull’ambiente. Tenere poi porte e finestre, rigorosamente, ovviamente, chiuse durante il suo utilizzo e mantenere la differenza di temperatura tra ambiente esterno ed interno non superiore ai 5-6 gradi è anche un buon sistema. Proprio a Trento una recente ordinanza ha imposto a negozi ed attività ricettive (con alcune eccezioni) di tenere le porte di ingresso chiuse se all’interno è attivo un sistema di raffrescamento, proprio per limitare spreco energetico e inquinamento. Occorre poi naturalmente cercare di moderarsi nel suo utilizzo e attivarlo se davvero necessario. Chi scrive sta provando in prima persona a difendersi, e a difendere un neonato, dal caldo e dall’afa in una vecchia casa in città, rinunciando all’aria condizionata. Un utile accorgimento negli appartamenti che peccano di umidità può essere un semplice deumidificatore da collocare nella stanza più utilizzata. Fa davvero la differenza e l’acqua condensata dall’aria oltretutto la si può utilizzare poi per bagnare qualche pianta! In secondo luogo, ovviamente, bisogna cercare di ombreggiare il più possibile le stanze, in base alla loro esposizione solare e aprire le finestre solo nelle ore fresche per non far entrare il caldo. Altro utile strumento è poi un ventilatore, specie quello a soffitto, che arieggia in modo diffuso e decisamente più salutare del climatizzatore. 

Altri consigli per rinfrescare

Tra gli altri consigli per rinfrescare gli ambienti vi è limitare o eliminare ogni fonte di calore possibile dai fornelli ai dispositivi elettronici, che è opportuno spegnere se non stiamo usando. Piantare alberi attorno alla propria casa è sicuramente un buon aiuto a lungo termine, ma anche una semplice edera rampicante o un giardino sul tetto condominiale possono aiutare a mantenere una temperatura più fresca in casa. Negli ambienti interni, invece, le piante particolarmente indicate a purificare e rinfrescare l’aria grazie alla loro traspirazione sono la sansevieria, l’aloe vera, il ficus, la felce, la dracena oppure il pothos, in grado di creare un “effetto bosco” che aiuta in modo pulito. Il sistema ideale e il più efficace però, per chi può, è installare una pompa di calore idronica, anche per singolo appartamento, integrata ad un impianto fotovoltaico, per garantire un raffrescamento più sano e con bassi consumi energetici. Con meno sudorini, quindi, anche per la bolletta della luce. 

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Pubblicato da Silvia Tarter

Bibliofila, montanara, amante della natura, sono nata tra le dolci colline avisiane, in un mondo profumato di vino rosso. La vita mi ha infine portata a Milano, dove ogni giorno riverso la mia passione di letterata senza speranza ai ragazzi di una scuola professionale, costretti a sopportare i miei voli pindarici sulla poesia e le mie messe in scena storiche dei personaggi del Risorgimento e quant'altro. Appena posso però, mi perdo in lunghissimi girovagare in bicicletta tra le abbazie e i campi silenziosi del Parco Agricolo Sud, o mi rifugio sulle mie montagne per qualche bella salita in vetta. Perché la vista più bella, come diceva Walter Bonatti, arriva dopo la salita più difficile.